Mercoledì, 05 Novembre 2025

Settembre 2010 - Se una notte d'inverno un viaggiatore

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25/01/2018 19:18 #34271 da Novel67

Bibi ha scritto: Buon pomeriggio ragazzi, mi trovo al capitolo sei e l'interesse sta cominciando a svanire.
Se prima a tenermi incollata alle pagine era la storia di Lettore, adesso non mi incuriosisce nemmeno quella. Lo stile di scrittura è troppo ostico per me. Leggo, capisco ma dopo tre minuti dimentico. :(
Voi come va?


Quoto la prima e la seconda impressione, dalla curiosità iniziale all'ostichezza (si dirà così? :unsure: ) dello stile, passando per una vicenda in cui -volendola seguire nel dettaglio - si stenta un po' a raccapezzarsi ;)

Il mio ebook non ha introduzione, ma proprio oggi sono andato a cercare notizie in rete in merito alla "trama", perché già io mi stavo perdendo (non ricordo il capitolo: sono comunque al quinto o sesto incipit). Ho scoperto così significati reconditi di cui sospettavo, ma che in realtà faticavo a cogliere nella loro interezza.

Non sono mi sono spinto con le spiegazioni oltre al punto in cui sono arrivato e nemmeno ho guardato i commenti di chi ha letto il libro anni fa, perché vorrei prima concludere la lettura con le mie sole forze. Devo però ammettere che dopo un inizio folgorante la storia ha cominciato a farsi un po' ripetitiva, ed ora ho pure l'impressione di procedere anche più faticosamente nella lettura, che inizialmente pareva invece molto scorrevole.

Forse sarebbe anche necessaria una preparazione letteraria meno superficiale della mia, per apprezzare ciò che sembra invece continuamente sfuggire: continuo a pensare che l'idea sia a suo modo geniale, ma forse ci sono troppe allusioni ch'io non comprendo, per gridare al "miracolo" (letterario).

Al momento, cerco solo di arrivare sino in fondo, sperando in un'illuminazione improvvisa :) .

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25/01/2018 19:44 #34275 da Bibi

Novel67 ha scritto: Forse sarebbe anche necessaria una preparazione letteraria meno superficiale della mia, per apprezzare ciò che sembra invece continuamente sfuggire: continuo a pensare che l'idea sia a suo modo geniale, ma forse ci sono troppe allusioni ch'io non comprendo, per gridare al "miracolo" (letterario).


Anch'io penso che la struttura sia geniale ma dieci incipit sono davvero troppi. Avrebbe dovuto ridimensionare e dedicarsi di più alla storia di Lettore.

A me ricorda anche un po' Il nome della rosa di Umberto Eco... Sono pazza? :silly: :silly: :silly: Con la differenza che da Il nome della Rosa non potevo staccarmi dalle pagine! :)

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25/01/2018 23:16 #34276 da bibbagood
Io ho finito il secondo capitolo, quindi sto ancora nella parte che a quanto pare si fa leggere meglio..ed infatti il libro scorre bene, ma posso immaginarmi che 200 pagine scritte cosi possano annoiare :dry: Però carino l'approccio in libreria tra lettore e lettrice e di quello che pensa lui quando torna a casa, ovvero che la sua lettura adesso sarà più ricca perchè condivisa.: direi che sarebbe un ottimo cdlino :)
Novel, poi condividi anche con noi questi grandi significati di cui sei stato reso partecipe dalla rete!

"Il solo mezzo di sopportare l'esistenza è di stordirsi di letteratura" Gustave Flaubert

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26/01/2018 10:47 #34277 da Bibi
L'ho pensato anch'io Bea! :) Leggendolo ho pensato a voi. :kiss: :kiss: :kiss:
In generale non mi dispiace perché alcuni pensieri che fa il Lettore sono davvero carini, però, ripeto, un libro intero così è pesante.

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26/01/2018 14:19 #34279 da SARA1984
effettivamente dopò un pò sembra che già sai cosa ti aspetta , l'ennesima storia lasciata appena all'inizio ma poi mi ha preso molto la storia principale quella del lettore che insegue questi libri o un racconto che almeno abbia una fine e si interseca con loro come se in fine diventi un tutt'uno... no ho ancora finito ma devo dire che mi piace.

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27/01/2018 14:02 #34292 da bibbagood
Sono arrivata al quinto, quindi su per giù a metà e continua a piacermi, anche io sto cominciando ad appassionarmi alla storia del Lettore, ma anche gli incipit non li trovo troppo noiosi o ridondanti, alla fine mi sembra trattino tutti di situazioni diverse. Anche se tutti i protagonisti mi sembrano soli, alienati, e che hanno un modo contorto di rapporsi alle donne. Per adesso l'incipit che mi è piaciuto di più è il primo, che ho trovato più ironico oltre a più metatestuale, e che quindi aveva un legame di continuità maggiore con la storia del Lettore rispetto agli altri testi.
Calvino mi sembra però che assuma spesso un punto di vista critico riguardo al panorama letterario di quegli anni, esemplificato al massimo dalla parte sulle case editrici, e non sono quindi riuscita a capire se il principale scopo di questo romanzo fosse di fatto creare un testo di protesta o meno.

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30/01/2018 16:46 #34317 da Novel67

bibbagood ha scritto: Calvino mi sembra però che assuma spesso un punto di vista critico riguardo al panorama letterario di quegli anni, esemplificato al massimo dalla parte sulle case editrici, e non sono quindi riuscita a capire se il principale scopo di questo romanzo fosse di fatto creare un testo di protesta o meno.


Io dovrei concludere a breve: mi mancano ormai solo una decina di pagine. Dovrò però poi rifletterci un po' su, perché appunto lo scopo o il senso principale del libro ancora non mi è chiaro. Forse anche perché ve n'è più di uno.

Anche i vari incipit potrebbero avere un significato più ampio ed un legame tra loro, al di là della frase di senso compiuto che dovrebbe risultare dall'unione dei titoli. Li ho apprezzati (tranne l'ultimo) anche nella loro (presunta) incompiutezza, proprio perché concedono ampio spazio all'immaginazione del lettore. E chissà, forse proprio questo è uno degli scopi di Calvino: dimostrare che la "vita" (o il valore) di un libro non deriva solo dalla scrittura, ma anche (e soprattutto) dalla lettura, e che il rapporto autore-lettore è di dipendenza reciproca. O forse questo concetto era già esplicito, ed io l'ho compreso solo ora ... :cheer:

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30/01/2018 20:37 #34321 da Bibi
Cito il libro di testo delle superiori, magari può aiutarci a capire.

"Uscito nel 1979, il romanzo restituì a Calvino il successo editoriale e l'apprezzamento del grande pubblico, un po' disorientato dai racconti degli ultimi anni. Eppure la materia narrativa di Se una notte d'inverno un viaggiatore non era affatto <<popolare>>: l'autore si cimenta infatti i un'operazione assai ambiziosa, quella di trasformare in romanzo le teoria sul romanzo.

L'opera manifesta una delle più tipiche tendenze di Calvino, che amava legare la sua scrittura narrativa a temi vincolanti: così accade, per esempio, anche nei racconti di Sotto il sole giaguaro, pubblicati postumi nel 1986 e ispirati dai cinque sensi. Autoimporsi simili limiti esaltava, per converso, tutta la sua abilità d'<<inventore>> di storie. Così Calvino riassumerà nelle Lezioni americane il senso dell'operazione tentata in Se una notte d'inverno un viaggiatore: <<il mio intento era di dare l'essenza del romanzesco concentrandola in dieci inizi di romanzi, che sviluppano nei modi più diversi un nucleo comune, e che agiscono su una cornice che li determina e ne è determinata.

Il tema centrale dell'opera è il significato della lettura e le sue conseguenze, così riassumibili.
- Anzitutto Calvino si rivolge direttamente con il <<tu>> a chi sta leggendo: protagonista dell'opera è dunque il lettore stesso.
- Inoltre afferma il valore del <<piacere della lettura>> (un motivo caro al narratologo francese Roland Barthes), raccontando la frustrazione che ci coglie quando una narrazione viene forzatamente interrotta.
- In terzo luogo, Calvino ritiene che leggere un testo porti a un <<accrescimento>> del significato originario del testo: nel processo individuale della lettura (ogni lettore <<legge>> in modo differente), la realtà stessa del libro muta, l'opera letta non resta mai identica a sé.
- Infine: poiché all'esistenza di un racconto contribuiscono le letture dei singoli lettori, mai prevedibili o predefinite, la narrazione si ripropone in modi, almeno in parte, sempre diversi.

Tutto ciò finisce per trasformare il romanzo in un <<metaromanzo>>: Se una notte d'inverno un viaggiatore s'interroga cioè sui modi e gli scopi della creazione letteraria (oltre che su come nasce anche materialmente un libro). Calvino propone al pubblico, rivestendolo con una vicenda gradevole e intrigante, i temi che in quegli anni settanta e ottanta venivano analizzati dagli studiosi di strutturalismo, linguistica, narratologia, impegnati a svelare i meccanismi del genere <<romanzo>>. Era un'operazione in parte simile a quella compiuta da Umberto Eco nel Nome della rosa.

Il Lettore e la Lettrice hanno acquistato in libreria un romanzo, ma non possono continuarne la lettura a causa di un errore di confezione tipografica. Se una notte d'inverno un viaggiatore narra la loro frenetica ricerca della continuazione della storia, continuazione che però non sarà più ritrovata. Al suo posto, i due protagonisti s'imbatteranno in inizi di romanzi ogni volta diversi; ogni inizio esprime una potenzialità che poi va perduta; genera un senso di attesa, che via via si smorza.

Narrare, suggerisce Calvino, è un tentativo di ritrovare la narrazione perduta; tale tentativo approda però a una moltiplicazione labirintica dentro cui si scioglie l'unità originaria, posto che ve ne sia una. La struttura svela, alla fine, l'impossibilità di una conoscenza oggettiva e reale.

Se una notte d'inverno un viaggiatore riflette problematiche serie e filosofiche: nella passione per l'inizio si riverbera addirittura la ricerca della Causa prima, Dio, anche se Calvino tratta questo tema con la sua consueta <<leggerezza>>. Serio appare anche il messaggio finale del libro: oggigiorno, in un clima di cultura <<postmoderna>>, non si può soddisfare il desiderio di vedere il punto da cui tutte le storie sembrano cominciare, né quello di vedere come esse <<vadano a finire>>. Un sottile disagio esistenziale circola un po' ovunque nel libro, testimoniato da numerose note pessimistiche, come questa: <<il mondo si va disfacendo e tenta di attrarmi nella sua dissoluzione>>. Il romanzo della scrittura e della lettura diviene la metafora di uno scacco; il <<divertimento>> del romanzesco si converte, alla fine, nella nostalgia per la sua perdita.

Nei dieci romanzi appena cominciati; Calvino <<rifà il verso>> con grande abilità a generi e stili romanzeschi (il poliziesco, l'introspettivo, l'erotico, il modello americano, il latino-americano, quello giapponese, il romanzo dell'impegno politico-sociale ecc.) alludendo spesso ironicamente a poetiche letterarie e a vari autori e testi.

Il lettore deve passare attraverso lunghe peripezie, ma vano si rivela, alla fine, il suo tentativo di leggere il nuovo libro di Calvino. Durante questo percorso, però, egli ha potuto scoprire numerosi nuovi generi, e appassionarsi non a uno, ma a molti romanzi differenti. Ha potuto sperimentare la molteplicità di una scrittura che spazia attraverso tutti i generi, dando vita a quel prisma multiforme che è Se una notte d'inverno un viaggiatore: un libro non classificabile in un unico genere, perché forse li comprende tutti."
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31/01/2018 23:08 #34338 da bibbagood
Finito e ne sono decisamente soddisfatta. Penso anche sia una lettura che si lega benissimo al tema dell´anno.
Ci sono molti aspetti che vengono trattati della lettura, della scrittura, del panorama letterario, della societä di quegli anni, del rapporto uomo-donna e cosi via, ma dovrei informarmi e citarvi i punti e....ora non mi va :P. C´ è però un aspetto che mi ha colpito di più. Calvino dice di aver voluto scrivere questo romanzo per dimostrare come "ogni libro nasca in presenza di altri libri, in rapporto e in confronto con altri libri" e sicuramente è un messaggio che riesce a trasmettere senza problemi. Molto più bello ho trovato però la riflessione su Ludmilla, l´editore e Flannery, ovvero personaggi che esprimono con sentimento il desiderio di leggere per amore della lettura e senza altri fini. È un po´ quello che diciamo anche noi qui sul forum quando diciamo di voler "leggere più consapevolmente" e non sommergerci di letture solo per fare numero per poi non godercele per niente. O ad esempio per tanto tempo mi costringevo a leggere in inglese o in tedesco per esercitarmi e praticamente leggevo pochissimo perchü ogni volta era una sofferenza dover prendere un libro in mano, anche se si trattava lettura di piacere. Quindi sì, la lettura penso possa darci tante soddisfazioni se non vediamo in essa un mezzo per raggiungere altri obiettivi quanto invece una passione fine a sè stessa.

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01/02/2018 00:07 #34341 da guidocx84

bibbagood ha scritto: Finito e ne sono decisamente soddisfatta. Penso anche sia una lettura che si lega benissimo al tema dell´anno.
Ci sono molti aspetti che vengono trattati della lettura, della scrittura, del panorama letterario, della societä di quegli anni, del rapporto uomo-donna e cosi via, ma dovrei informarmi e citarvi i punti e....ora non mi va :P. C´ è però un aspetto che mi ha colpito di più. Calvino dice di aver voluto scrivere questo romanzo per dimostrare come "ogni libro nasca in presenza di altri libri, in rapporto e in confronto con altri libri" e sicuramente è un messaggio che riesce a trasmettere senza problemi. Molto più bello ho trovato però la riflessione su Ludmilla, l´editore e Flannery, ovvero personaggi che esprimono con sentimento il desiderio di leggere per amore della lettura e senza altri fini. È un po´ quello che diciamo anche noi qui sul forum quando diciamo di voler "leggere più consapevolmente" e non sommergerci di letture solo per fare numero per poi non godercele per niente. O ad esempio per tanto tempo mi costringevo a leggere in inglese o in tedesco per esercitarmi e praticamente leggevo pochissimo perchü ogni volta era una sofferenza dover prendere un libro in mano, anche se si trattava lettura di piacere. Quindi sì, la lettura penso possa darci tante soddisfazioni se non vediamo in essa un mezzo per raggiungere altri obiettivi quanto invece una passione fine a sè stessa.


Concordo al 100% con la tua riflessione! Quanto mi fa piacere che sia scaturita dalla lettura di uno dei nostri primi Libri del Mese che avete deciso di riprendere... Ai tempi non eravamo tanti quanti siamo oggi qui ma è bello vedere come a distanza di anni una scelta fatta da una minuscola Community abbia un impatto così importante sulla Community di oggi... ;)

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