Elle ha scritto:non ho mai sentito di una donna che dicesse: vorrei avere figli ma non posso perché perderei il lavoro, visto che siamo tutelatissime in questo caso, forse un po' troppo.
Da questa frase deduco che conosci gente molto fortunata, perché io ne ho sentite tantissime invece... e deduco anche che forse vivi su un altro pianeta (

), perché le donne in questi casi sono tutelate moooolto in teoria, perché la pratica, lo sappiamo, purtroppo è tutta un'altra cosa...
Un negoziante piccolo, come nel mio caso, una maternità da un dipendente non se lo può permettere, dovremmo anche essere tutelati noi in questo caso.
Quindi per tutelare i piccoli commercianti la legge dovrebbe vietare alla dipendente di un negozietto di far figli o toglierle il diritto alla maternità?!?

Scherzi a parte, capisco che sia oneroso per le ditte, ma è un problema che si deve porre/deve essere posto allo Stato affinché introduca, ad esempio, degli sgravi in questi casi... certo non riguarda una povera commessa a 1000 euro al mese che vuole fare un figlio...
Che poi qualcuno scelga un uomo perché non può rimanere incinto vabbè, ma quanti casi sono?
Quasi tutti!!! Ely, mi viene un dubbio (non è una domanda posta con cattiveria, giuro è solo per capirti meglio): hai mai lavorato/cercato lavoro o hai sempre fatto la commerciante in proprio?
Per una donna, soprattutto se sposata e con figli, trovare un lavoro è una mission impossible. E conosco tantissime ragazze che non sono state assunte perché "in età da matrimonio", "in età da figli", o a cui al colloquio di lavoro è stato esplicitamente chiesto se erano fidanzate e se e quando avevano intenzione di mettere su famiglia. Tu come la vedi? Abbiamo diritto di essere tutelate o meno?!
Ely, mi stupisci... mi sembra di parlare con il più incallito dei maschilisti!!!
Riguardo alla frase maledetta di Emi... dai, ammettilo che se "il tutto" di una donna è il lavoro, questa donna potrà anche sentirsi realizzata ma nel fondissimo del suo cuore qualcosa mancherà sempre (ah, questo, lo specifico, per me vale anche per un uomo). Se scegli di lavorare 15 ore al giorno per far carriera e non hai amici, non hai un compagno, non hai figli, non hai neanche un cane perché se stai fuori tutto il giorno nessuno lo può portare a fare la pipì al parchetto... di che cosa vivi in realtà? Di NIENTE. Un saggio (che si chiama mitico Guido admin

) un giorno mi ha ricordato che "non si vive per lavorare, ma si lavora per vivere"... e la realizzazione professionale è niente se non è accompagnata anche da quella affettiva, a parer mio.