Mercoledì, 05 Novembre 2025

TAPPA 1 - Fantine

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04/07/2020 17:29 #44676 da aleinviaggio
Risposta da aleinviaggio al topic TAPPA 1 - Fantine
Sì, infatti avevo notato e apprezzato anch'io la descrizione della megera maledetta

"Leggere bei libri ti toglie per sempre il piacere di leggere quelli brutti" - La società letteraria di Guernsey, Mary Ann Shaffer

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05/07/2020 09:51 #44681 da nautilus
Risposta da nautilus al topic TAPPA 1 - Fantine

Mattia P. ha scritto: Benedetto il club del libro quando si ha a che fare con libri tipo quello che stiamo leggendo.

Mi riferisco al fatto che mi dà la possibilità di esorcizzare quel "malessere devastante" di cui parlava aleinviaggio. Sono giunto alla fine del X capitolo del libro quinto e mi sono accorto che mi sudavano le mani. Probabilmente il frutto di una sorta di rabbia mista a odio per la vicenda di Fantine e per la cattiveria dei suoi aguzzini.
Ho la speranza che scrivere qui mi aiuti un po' a scaricare abreativamente le emozioni negative come si fa col racconto di un incubo.

Tre cose mi fanno particolarmente rabbia, ma per paura di spoilerare...

Attenzione: Spoiler!


Anch'io, come aleinviaggio sono rimasto particolarmente colpito dalle descrizioni dei personaggi: una capacità di renderli reali che difficilmente ho riscontrato altrove. La veemenza con cui Hugo descrive i suoi personaggi, soprattutto le caratteristiche psicologiche e spirituali, mi evoca la potenza di un Caravaggio di fronte alla sua tela o Michelangelo che col suo scalpello dà vita alla Pietà.

Un esempio della maestria di Hugo è questo:

La signora Victurnien aveva cinquantasei anni, e accoppiava alla maschera della bruttezza la maschera della vecchiaia. Voce stridula, mente stranita. Questa vecchia era stata giovane, cosa strabiliante. In gioventù, in pieno ’93, aveva sposato un monaco fuggito dal chiostro in berretto rosso e passato dai Bernardini ai Giacobini. Era secca, aspra, arcigna, spigolosa, spinosa, quasi velenosa, benché memore del suo monaco di cui era vedova e che l’aveva ben domata e piegata. Era un’ortica in cui si vedevano le pieghe del saio.

Da notare l'ironia non troppo velata di cui parlavi, aleinviaggio: "Questa vecchia era stata giovane, cosa strabiliante" oppure "...passato dai Bernardini ai Giacobini".

Ho finito di leggere il quinto libro. È stata una lettura straziante, che suscita sentimenti forti. Capisco ora il tuo commento. Ho la speranza che la vita Di Fantine possa migliorare, che possa riscattarsi, che possa riabbracciare la sua Cosette.
Le descrizioni dei personaggi dal punto di vista fisico e morale sono magistrali, quella di Javert mi ha colpito molto.

MEMENTO AUDERE SEMPER

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05/07/2020 11:53 #44689 da Margarethe
Risposta da Margarethe al topic TAPPA 1 - Fantine
Che belli i capitoli in cui Jean non sa come agire prima del processo. Tutta la sua lotta interiore, i suoi pensieri contrastanti, sono così reali. Spesso cerchiamo delle motivazioni razionali di fronte alle azioni delle persone, e ne creiamo anche per spiegare a noi stessi e agli altri le nostre, di azioni. Ma questa vicenda (e anche il resto del romanzo in realtà) ci ricorda che alla fine è molto raro che ci sia un'unica motivazione chiara, ma che spesso è un insieme di intenzioni a volte nemmeno ben ponderate e confuse e complesse che ci spingono in una direzione, e assieme a fattori casuali formano l'azione. Poi però col senno di poi viene istintivo a noi e alla società di razionalizzare tutto, mentre Hugo va a scomporre l'azione di tutto ciò che la compone, però senza voler giustificare, solo per amore del vero, o almeno così mi pare.

"Sentii un peso intollerabile opprimermi il petto, l'odore della terra umida, la presenza invisibile della corruzione vittoriosa, la tenebra di una notte impenetrabile..."

Joseph Conrad, "Cuore di tenebra"

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05/07/2020 12:34 #44690 da VFolgore72
Risposta da VFolgore72 al topic TAPPA 1 - Fantine
Fischia ma come correte!!! :S

Ho appena iniziato il secondo libro, con il povero Jean rifiutato da tutti gli osti, una volta che han saputo chi è Jean. Peccato che l’autore non dice il motivo dell’astio. Non vedo l’ora di scoprirlo!!!

”NON RINNEGARE, NON RESTAURARE”

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06/07/2020 11:49 - 06/07/2020 11:51 #44698 da aleinviaggio
Risposta da aleinviaggio al topic TAPPA 1 - Fantine
sono d'accordo con Greta, la parte in cui Hugo descrive i pensieri di Jean Valjean prima del processo è assolutamente indimenticabile. la lotta interiore e il flusso dei suoi pensieri sono resi benissimo, così come l'incertezza che lo porta ad oscillare tra una possibilità e l'altra. mi ci sono ritrovata molto, col mio ossessivo ponderare e la ricerca spasmodica sempre della soluzione più razionale :unsure:

sono andata a spulciarmi le prime pagine per vedere cosa avevo sottolineato, e torno a ripetermi, ma mi ha davvero appassionata il modo in cui con poche parole Hugo sappia rendere la condizione di questi Miserabili e l'ingiustizia che regna nella società. ad esempio, quando parla dell'imposta su porte e finestre, e di come si possa capire la ricchezza di una famiglia semplicemente contando quante aperture siano presenti nella casa, dice: "Iddio dà l'aria agli uomini, la legge gliela vende".

per non parlare dell'attualità di alcuni suoi pensieri. la frase "Chi non è stato accusatore ostinato durante la prosperità, deve tacere di fronte alla rovina" mi sembra perfettamente applicabile alla macchina del fango con cui abbiamo fin troppa familiarità oggi.

o ancora la riflessione, durissima ma vera (così numerosi gli esempi che fa venire in mente), che "disgraziatamente o fortunatamente, l'uomo è fatto in modo da poter soffrire a lungo e molto, moralmente e fisicamente, senza morire".

io non sono una persona religiosa, anzi. e tuttavia l'idea di religione che ha e propugna Hugo, soprattutto grazie al personaggio di Myriel, ha qualcosa di accogliente: "Essere un santo è una eccezione, essere un giusto è la regola. Sbagliate, mancate, peccate, ma siate giusti. La minor quantità possibile di peccato è la legge dell'uomo". e a mio parere l'idea è ribadita nell'intera vicenda di Fantine in fabbrica, in cui Hugo non può che condannare il comportamento della signora Victurnien.

"Leggere bei libri ti toglie per sempre il piacere di leggere quelli brutti" - La società letteraria di Guernsey, Mary Ann Shaffer
Ultima Modifica 06/07/2020 11:51 da aleinviaggio.
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07/07/2020 12:42 #44706 da Mattia P.
Risposta da Mattia P. al topic TAPPA 1 - Fantine
Penso che ci siano opere che almeno una volta nella vita vadano lette e alla fine della prima parte, mi sento di dire che questa di Hugo è una di queste.

Tantissimi spunti di riflessione che scuotono la nostra coscienza, una scrittura potente nella sua semplicità, una capacità di intelaiare il colpo di scena e instillare la tensione nel lettore degne della migliore regia alla Sergio Leone.

Adoro come difficilmente i personaggi di Hugo siano dei tiepidi compromessi. Se sono malvagi, lo sono all’ennesima potenza, alla Javert. Anche se, parafrasando Hannah Arendt ne “La banalità del male”, il male generato da questi personaggi è direttamente proporzionale alla loro mediocrità intellettuale e spirituale.

E quando i personaggi sono buoni e giusti, lo sono quasi come dei prototipi perfetti. Bellissima una delle pennellate che descrivono suor Simplice:

“C’era, per così dire, del silenzio nelle sue parole; parlava giusto il necessario, e il suono della sua voce avrebbe insieme edificato un confessionale e incantato un salotto.”

Mi sono chiesto anche quanto scrittori e registi come, per esempio Pasolini, si siano ispirati a questo romanzo quando hanno scelto di descrivere il modo in cui la miseria e la povertà (vedi Mamma Roma), non solo materiale, siano in grado di imprimere quel degrado morale da cui spesso è molto difficile affrancarsi.

Emblematico è il passo che segue:

“Prima del bagno penale, ero un povero contadino, ben poco intelligente, una specie di idiota; il carcere mi ha cambiato. Ero stupido, sono diventato malvagio; ero ceppo, sono diventato tizzone. Più tardi l’indulgenza e la bontà mi hanno salvato, come la severità mi aveva perduto.”

Sono passati duecento anni e grazie a Dio, le condizioni dei carcerati e delle carceri sono molto migliorate e ci sono anche delle realtà virtuose che veramente, forse, possono essere motivo di redenzione e crescita personale. Tuttavia, ancora troppo spesso, la detenzione diventa scuola di crimine e ci si convince che vivere onestamente non è per tutti.

Ma mi sembra che Hugo sia chiaro nel darci la chiave per rompere le catene di questo circolo vizioso: il bene gratuito e disinteressato per “la persona”. Come quello di cui è capace il vescovo nei confronti di Jean Valjean. Un bene che sconvolge e trasforma l’animo proprio perché risposta diretta e ferma al male.
“Più tardi l’indulgenza e la bontà mi hanno salvato”.

"Bea sostiene che leggere è un'arte in via di estinzione e che i libri sono specchi in cui troviamo solo ciò che abbiamo dentro di noi, e che la lettura coinvolge mente e cuore, due merci sempre più rare"

Carlos Ruiz Zafon
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07/07/2020 13:11 #44707 da Blache_Francesca
Risposta da Blache_Francesca al topic TAPPA 1 - Fantine
Ho apprezzato tutta la parte di Fantine e in particolare il capitolo in cui Hugo ricorda con grande ironia i fatti maggiori e minori del 1817.
E mi piacerebbe anche conoscere le vostre impressioni su questo capitolo....

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07/07/2020 16:01 #44709 da Margarethe
Risposta da Margarethe al topic TAPPA 1 - Fantine

Mattia P. ha scritto: Mi sono chiesto anche quanto scrittori e registi come, per esempio Pasolini, si siano ispirati a questo romanzo quando hanno scelto di descrivere il modo in cui la miseria e la povertà (vedi Mamma Roma), non solo materiale, siano in grado di imprimere quel degrado morale da cui spesso è molto difficile affrancarsi.

Emblematico è il passo che segue:

“Prima del bagno penale, ero un povero contadino, ben poco intelligente, una specie di idiota; il carcere mi ha cambiato. Ero stupido, sono diventato malvagio; ero ceppo, sono diventato tizzone. Più tardi l’indulgenza e la bontà mi hanno salvato, come la severità mi aveva perduto.”

Sono passati duecento anni e grazie a Dio, le condizioni dei carcerati e delle carceri sono molto migliorate e ci sono anche delle realtà virtuose che veramente, forse, possono essere motivo di redenzione e crescita personale. Tuttavia, ancora troppo spesso, la detenzione diventa scuola di crimine e ci si convince che vivere onestamente non è per tutti.


Sono d'accordo con te su tutto, e vorrei sottolineare questa parte.
Mi scontro spesso con persone che bollano altre come "mele marce" parlando di libero arbitrio, ma questo romanzo più di altri ci ricorda che siamo sempre condizionati dalle esperienze passate. Penso che sebbene leggere in generale migliori la capacità di empatizzare, quest'opera lo faccia molto più di altre!

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Joseph Conrad, "Cuore di tenebra"

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07/07/2020 23:26 #44727 da nautilus
Risposta da nautilus al topic TAPPA 1 - Fantine
Ho appena finito di leggere questa prima parte che devo ammettere mi ha suscitato forti emozioni. Ho letto con interesse e piacere i vostri commenti e l’esperienza di questa maratona (la prima per me) si sta rivelando stimolante grazie ai numerosi spunti di riflessione. Al momento posso solo dire che tutti almeno una volta nella vita dovrebbero leggere un capolavoro del genere. Ho apprezzato moltissimo le descrizioni fortemente evocative di Hugo. Tante ne avete citate, vi segnalo quelle dei tre forzati che testimoniano al processo Champmathieu. Con poche righe l’autore riesce a dipingere l’aspetto fisico e morale di questi personaggi. A me è parso di vederli.
Brevet poteva avere una sessantina d’anni: fisionomia da uomo d’affari e aspetto da birbante, due qualità che qualche volta vanno unite.
Chenildieu. Era un omiciattolo di circa cinquant’anni, vivace, sfrontato, rugoso, macilento, giallo, irrequieto, che aveva in tutte le membra e in tutta la persona una specie di debolezza malaticcia e nello sguardo una forza immensa.
Cochepaille. Era uno di quegli uomini disgraziati che la natura ha abbozzati in forma di belve e dei quali la società finisce col fare dei galeotti.

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08/07/2020 18:41 #44745 da VFolgore72
Risposta da VFolgore72 al topic TAPPA 1 - Fantine

Blache_Francesca ha scritto: Ho apprezzato tutta la parte di Fantine e in particolare il capitolo in cui Hugo ricorda con grande ironia i fatti maggiori e minori del 1817.
E mi piacerebbe anche conoscere le vostre impressioni su questo capitolo....

A me questo capitolo in cui elencava i fatti salienti e meno del 1817, non l’ho trovato così ironico, quanto piuttosto noioso.

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