Devo fare una premessa: I MISERABILI NON SONO UNA LETTURA DA VACANZA

Detto questo devo dire che superata la Battaglia di Waterloo e tolto il megaspiegone sulle suore

in questa seconda parte mi sono piaciute diverse cose. Ho trovato molto coinvolgente l'inseguimento di Valjean da parte di Javert, nonostante dentro di me sapessi che sarebbe riuscito a sfuggirgli nel leggerlo mi sono immedesimata a tal punto di essere in apprensione. Qualcuno ha citato questa frase:
“Fanno presto a sbrigarsi all’occorrenza, questi cupi inventori d’espedienti, quando sono alle prese con la fatalità”... ecco non so voi, ma io leggendola ho pensato a McGiver

lo so che non c'entra niente con la letteratura, ma mi ha fatto sorridere.
Mi sono soffermata anche su questa frase :
Si può dire che Jean Valjean avesse la particolarità di portare con sé due bisacce: nell'una aveva i pensieri d'un santo, nell'altra le temibili facoltà di un galeotto. Egli frugava ora nell'una, ora nell'altra, secondo le occasioni. e ho pensato che spesso l'essere "buono" si accompagna all'essere INGENUO cosi come l'essere "cattivo" si accosta sempre all'essere SCALTRO , il buono che ragiona sempre in base alle regole, al giusto e il cattivo che pensa fuori dagli schemi e alla fine della fiera appare più sveglio e intelligente. So bene che non necessariamente è cosi nella realtà, ma sono comunque idee comuni.
Per quanto riguarda:
"La bambola è uno dei più imperiosi bisogni e nel medesimo tempo uno dei più graziosi istinti dell'infanzia femminile. Curare, vestire, adornare, svestire, rivestire, insegnare, sgridare un poco, cullare, vezzeggiare, addormentare, immaginare che qualcosa rappresenti qualcuno: tutto l'avvenire della donna è qui. Sognando e chiacchierando, facendo corredini, cucendo vestitini, giubbetti e camicine, la bambina diventa fanciulla, la fanciulla diventa giovanetta, la giovanetta diventa donna. Il primo bambino segue l'ultima bambola.
Una bambina senza bambola è infelice e assolutamente inconcepibile, quasi quanto una donna senza figli." leggendo questa parte per deformazione professionale (educatrice nido) a me è invece venuto da pensare a come ancora oggi purtroppo ci siano molti genitori di figli maschi che quando vedono il loro bambino giocare al nido con le bambole si preoccupano. Siamo nel 2020, ma credetemi succede

Mattia ha già scritto molte delle cose che noi spieghiamo ai genitori, giocare con le bambole o il gioco di finzione (tra cui cucinare, spazzare, fare il meccanico o l'autista) è importantissimo per lo sviluppo, è una palestra per i bambini. Quindi diciamo che leggendo questa parte ho provato fastidio di riflesso pensando all'opposto.
In generale questa seconda parte mi è piaciuta, ma se penso alla trama dei personaggi è davvero assurdo quello che affrontano, Hugo ci distrae con le mille descrizioni, ma alla fine se ci si concentra su Valjean le sue vicende hanno dell'inverosimile!!!