@Mattia.P
Non rispondo al tuo post perché sarebbe troppo lungo e si potrebbe incorrere in una sterile polemica.
Quantunque: Ho citato lo scrittore ovviamente perché condivido al 100% quello che ha scritto a quel proposito.
Ho finito la seconda parte Cosette proprio questa notte, e già mi sento fuori da mezzo incubo, quello che riguarda la lettura di questo romanzo. Anche se non nego averci trovato delle pagine veramente magistrali, degne di un Machiavelli e perché no, anche di un Pirandello.
Le pagine in questione riguardano la conversazione fra la Madre Badessa del convento delle recluse, e il giardiniere estratto da sotto un carro, da Jean Valjean quando era ancora in auge come sindaco.
La conversazione riguarda la sepoltura di una madre morta all'alba, una certa Crocefissa che prima di morire ha espresso il desiderio di venire seppellita nella cripta sotto l'altare della Chiesa. Le regole della polizia vietano questa cosa, le monache hanno un loro luogo riservato nel vicino cimitero.
Eppure la Badessa non è d'accordo di dare a Cesare quel che è di Cesare, e a Dio quello che è di Dio. Ella pensa che è molto più importante ciò che ha chiesto la Madre Crocifissa prima di morire e prende ad esempio almeno una decina di Santi che hanno voluto una sepoltura "particolare": Tutto il suo colloquiare avviene mentre sgrana il rosario. (Mirabile!). E che giro di parole prima di arrivare al dunque. E il nostro Fauchelevant, soprannominato dalle monache Papa Fauvent? Ex Notaio, Ex contadino, ex carrettiere, uomo del popolo furbo e intelligente, ha capito che il suo salvatore è in gravi difficoltà e come prima cosa, ancora prima che la madre Badessa apra la bocca, dice che anche lui ha una cosa da chiedere: che venga accolto suo fratello come aiutante giardiniere e la sua nipotina.
Pagine veramente sublimi, almeno per me lo sono.
Più oltre finalmente dopo l'avventura del falso seppellimento andato bene, lo scrittore ci fa la grazia, di mettere al sicuro, almeno lo spero, Jean VJ con Cosette, per un po' di tempo e dare al lettore la possibilità di tirare un sospiro di sollievo.
"ESSERE! ESSERE E' NIENTE. ESSERE E' FARSI".
(Da "Come tu mi vuoi" di Pirandello)