Martedì, 04 Novembre 2025

TAPPA 5 - Jean Valjean

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05/06/2020 22:56 - 06/06/2020 08:47 #44295 da guidocx84
TAPPA 5 - Jean Valjean è stato creato da guidocx84
Topic dedicato alla discussione della quinta parte de "I miserabili" di Victor Hugo.

«Heaven goes by favor. If it went by merit, you would stay out and your dog would go in.» Mark Twain
Ultima Modifica 06/06/2020 08:47 da guidocx84.

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30/07/2020 08:35 #44971 da aleinviaggio
Risposta da aleinviaggio al topic TAPPA 5 - Jean Valjean
complice un mal di denti che mi tiene a casa da quattro giorni, ieri sera ho ultimato la lettura di quest'opera mastodontica e fondamentale.
proverò di seguito a tirare le somme della mia esperienza. sconsiglio di leggere questo post a chi sta ancora leggendo il romanzo, perché ci saranno parecchi spoiler, essendo un post conclusivo, e quindi l'alternativa sarebbe mettere tutto sotto spoiler, ma mi sembra ridicolo.

la quinta parte, dedicata a Jean Valjean del mio cuore, è ricca di eventi e quindi scorre assai più veloce delle altre. questo fino al risveglio di Mario e al matrimonio, porzione che ho trovato un po' ripetitiva e melensa.
le pagine dedicate alla vicenda della barricata sono esaltanti, eroiche, ma anche molto ironiche. a mio parere, tra le migliori dell'intera opera.
in questa quinta tappa ho visto anche confermata la bravura nella caratterizzazione di Gavroche, personaggio indimenticabile.
allo stesso modo, il mio giudizio su Marius è rimasto immutato: lo trovo un personaggio insopportabile, che non impara mai dai propri errori: passa anni a tormentarsi di non aver perdonato il padre mentre questo era ancora in vita, e poi fa praticamente la stessa cosa con Jean Valjean. siamo d'accordo che sono di parte: cioè, ti metti contro Jean, per me hai già perso in partenza :angry: ma comunque davvero non ha un minimo di crescita personale :S per non parlare di quando Jean Valjean gli dà le chiavi della sua coscienza, gli racconta cadute e orgogli di una vita intera, e la prima frase che pronuncia quello scemo di Marius è: "dite tutto, dite tutto! Voi siete il padre di Cosette!". cioè, la sua paura suprema è che la donna che ha appena sposato e con cui ha appena trascorso la prima notte di nozze sia la figlia di un ex galeotto :angry: buffone!
parliamo un po' di conclusioni per i vari personaggi:
- Thénardier: direi che la fine che Hugo ha pensato per lui sia quantomai azzeccata: un essere così viscido e approfittatore non può che finire a fare il negriere nelle Americhe. bravo Victor!
- Cosette: in questa parte come mai prima si rivela una donna inutile. al di là di far provare a Jean Valjean un amore che non aveva mai sentito prima, non trovo meriti a questo personaggio, soprattutto quando diventa adulta. col matrimonio, poi, finisce di scemirsi: accetta di non vedere più il padre perché sospetta che la cosa sia sgradita al marito; si dimentica che lui sta ad aspettarla mentre lei va a passeggio; non nota nemmeno che il padre non si è palesato per giorni. bah. la degna compagna di quel soggettone di Marius. non oso immaginare quanto saranno belli e scemi i loro figli :pinch: :dry: :huh:
- Javert: ho trovato meravigliosa la lotta interiore che lo dilania quando viene graziato da Jean Valjean. molta azzeccata anche la lettera che scrive ai vertici della polizia prima di suicidarsi. e la morte che gli riserva Hugo mi è parsa inevitabile e nobile nella sua tragicità.
- JEAN VALJEAN: ci sono stata molto male per come si sono messe le cose per Jean verso la fine del romanzo e della sua vita. lui sceglie di donare tutto ciò che ha (Cosette, il denaro, i propri segreti), di liberare la propria coscienza, e viene ripagato con un dolore che invade i suoi ultimi giorni e finisce per annientarlo. certo, Hugo inserisce nelle ultimissime pagine il ricongiungimento, il perdono, la felicità suprema e anche una sepoltura appropriata alla vita magnifica di quest'uomo-gigante. tuttavia non mi ha soddisfatto pienamente. ho trovato parzialmente superflua quest'ultima dose di sofferenza che gli infligge.

ciò detto, in quest'ultima tappa mi sono imbattuta in una frase di Hugo che descrive in maniera lapidaria ed efficace il senso dell'opera:
Il libro che il lettore ha sott'occhio in questo momento è, dal principio alla fine, nel suo insieme e nei suoi particolari (quali ne siano le intermittenze, le eccezioni e le manchevolezze) una marcia dal male verso il bene, dall'ingiusto verso il giusto, dal falso al vero, dalla notte al giorno, dall'appetito alla coscienza, dalla putredine alla vita, dalla bestialità al dovere, dall'inferno al cielo, dal nulla a Dio.

sono felicissima di aver portato avanti questa lettura. non avevo mai avuto il coraggio di approcciarmi a Hugo (ad eccezione di alcuni estratti letti al liceo), ma mi sbagliavo. sento di aver letto un romanzo che non è solo una pietra miliare della letteratura mondiale ma anche un'opera indispensabile per conoscere l'essere umano.

"Leggere bei libri ti toglie per sempre il piacere di leggere quelli brutti" - La società letteraria di Guernsey, Mary Ann Shaffer
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01/08/2020 11:04 #45046 da Blache_Francesca
Risposta da Blache_Francesca al topic TAPPA 5 - Jean Valjean

le pagine dedicate alla vicenda della barricata sono esaltanti, eroiche, ma anche molto ironiche. a mio parere, tra le migliori dell'intera opera.

Ho appena finito di leggerle e sono d'accordissima con te. Fantastica la prospettiva che il "narratore-intruso", come lo definisce Vargas Llosa (un altro mio grandissimo amore e ormai l'avrete capito) offre al lettore attraverso gli occhi di Jean Valjean, per capire quale potrebbe essere l'unica via di fuga.
E Enjolras e Grantaire! Meravigliosi!!!
Di Gavroche ho apprezzato (oltre a tutto ciò che avete scritto precedentemente) lo spessore politico.
Et vive la République !

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01/08/2020 18:30 - 01/08/2020 18:59 #45052 da versailles1789
Risposta da versailles1789 al topic TAPPA 5 - Jean Valjean

aleinviaggio ha scritto: complice un mal di denti che mi tiene a casa da quattro giorni, ieri sera ho ultimato la lettura di quest'opera mastodontica e fondamentale.
proverò di seguito a tirare le somme della mia esperienza. sconsiglio di leggere questo post a chi sta ancora leggendo il romanzo, perché ci saranno parecchi spoiler, essendo un post conclusivo, e quindi l'alternativa sarebbe mettere tutto sotto spoiler, ma mi sembra ridicolo.

la quinta parte, dedicata a Jean Valjean del mio cuore, è ricca di eventi e quindi scorre assai più veloce delle altre. questo fino al risveglio di Mario e al matrimonio, porzione che ho trovato un po' ripetitiva e melensa.
le pagine dedicate alla vicenda della barricata sono esaltanti, eroiche, ma anche molto ironiche. a mio parere, tra le migliori dell'intera opera.
in questa quinta tappa ho visto anche confermata la bravura nella caratterizzazione di Gavroche, personaggio indimenticabile.
allo stesso modo, il mio giudizio su Marius è rimasto immutato: lo trovo un personaggio insopportabile, che non impara mai dai propri errori: passa anni a tormentarsi di non aver perdonato il padre mentre questo era ancora in vita, e poi fa praticamente la stessa cosa con Jean Valjean. siamo d'accordo che sono di parte: cioè, ti metti contro Jean, per me hai già perso in partenza :angry: ma comunque davvero non ha un minimo di crescita personale :S per non parlare di quando Jean Valjean gli dà le chiavi della sua coscienza, gli racconta cadute e orgogli di una vita intera, e la prima frase che pronuncia quello scemo di Marius è: "dite tutto, dite tutto! Voi siete il padre di Cosette!". cioè, la sua paura suprema è che la donna che ha appena sposato e con cui ha appena trascorso la prima notte di nozze sia la figlia di un ex galeotto :angry: buffone!
parliamo un po' di conclusioni per i vari personaggi:
- Thénardier: direi che la fine che Hugo ha pensato per lui sia quantomai azzeccata: un essere così viscido e approfittatore non può che finire a fare il negriere nelle Americhe. bravo Victor!
- Cosette: in questa parte come mai prima si rivela una donna inutile. al di là di far provare a Jean Valjean un amore che non aveva mai sentito prima, non trovo meriti a questo personaggio, soprattutto quando diventa adulta. col matrimonio, poi, finisce di scemirsi: accetta di non vedere più il padre perché sospetta che la cosa sia sgradita al marito; si dimentica che lui sta ad aspettarla mentre lei va a passeggio; non nota nemmeno che il padre non si è palesato per giorni. bah. la degna compagna di quel soggettone di Marius. non oso immaginare quanto saranno belli e scemi i loro figli :pinch: :dry: :huh:
- Javert: ho trovato meravigliosa la lotta interiore che lo dilania quando viene graziato da Jean Valjean. molta azzeccata anche la lettera che scrive ai vertici della polizia prima di suicidarsi. e la morte che gli riserva Hugo mi è parsa inevitabile e nobile nella sua tragicità.
- JEAN VALJEAN: ci sono stata molto male per come si sono messe le cose per Jean verso la fine del romanzo e della sua vita. lui sceglie di donare tutto ciò che ha (Cosette, il denaro, i propri segreti), di liberare la propria coscienza, e viene ripagato con un dolore che invade i suoi ultimi giorni e finisce per annientarlo. certo, Hugo inserisce nelle ultimissime pagine il ricongiungimento, il perdono, la felicità suprema e anche una sepoltura appropriata alla vita magnifica di quest'uomo-gigante. tuttavia non mi ha soddisfatto pienamente. ho trovato parzialmente superflua quest'ultima dose di sofferenza che gli infligge.

ciò detto, in quest'ultima tappa mi sono imbattuta in una frase di Hugo che descrive in maniera lapidaria ed efficace il senso dell'opera:
Il libro che il lettore ha sott'occhio in questo momento è, dal principio alla fine, nel suo insieme e nei suoi particolari (quali ne siano le intermittenze, le eccezioni e le manchevolezze) una marcia dal male verso il bene, dall'ingiusto verso il giusto, dal falso al vero, dalla notte al giorno, dall'appetito alla coscienza, dalla putredine alla vita, dalla bestialità al dovere, dall'inferno al cielo, dal nulla a Dio.

sono felicissima di aver portato avanti questa lettura. non avevo mai avuto il coraggio di approcciarmi a Hugo (ad eccezione di alcuni estratti letti al liceo), ma mi sbagliavo. sento di aver letto un romanzo che non è solo una pietra miliare della letteratura mondiale ma anche un'opera indispensabile per conoscere l'essere umano.


Attenzione: Spoiler!
Ultima Modifica 01/08/2020 18:59 da guidocx84. Motivo: Inserito tag "Spoiler"
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07/08/2020 16:53 #45190 da Ariel
Risposta da Ariel al topic TAPPA 5 - Jean Valjean
Non ho ancora finito, ma di questa prima parte mi viene da dire solo una cosa: Ma la digressione sulle fogne era davvero necessaria?
Premettendo che leggendo questo classicone mi sono confrontata con una lettura davvero molto impegnativa e non solo per la mole, ma anche per i suoi contenuti, ho capito che non amo i libri con troppe digressioni, va bene definire il contesto storico, sociale ecc...ma qui è troppo. Quindi capita l'importanza delle fogne per la vicenda della fuga, trovo che in generale sia stata eccessiva e superflua, mi è sembrato che qui Hugo volesse davvero allungare il brodo. Ecco questa digressione l'ho trovata inutile.

"...Non importa quanto sia stretta la porta,
quanto piena di castighi la vita,
io sono il padrone del mio destino:
io sono il capitano della mia anima." William Ernest Henley
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26/09/2020 20:31 #45830 da VFolgore72
Risposta da VFolgore72 al topic TAPPA 5 - Jean Valjean
Nessuno ha iniziato la parte finale??? :blink:

”NON RINNEGARE, NON RESTAURARE”

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  • Anna96
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27/09/2020 09:22 - 27/09/2020 09:22 #45833 da Anna96
Risposta da Anna96 al topic TAPPA 5 - Jean Valjean
Buongiorno! Sì, io in realtà ho finito da tempo, ma ancora non mi ero cimentata in un commento :whistle:

Commentare un'opera come i Miserabili non è compito semplice, ma per fortuna Ale mi ha anticipato con un messaggio che mi è piaciuto molto e che condivido in pieno!

Anche io ho molto apprezzato Gavroche
Attenzione: Spoiler!
e in buona parte anche di Javert e ho trovato i personaggi di Marius e Cosette veramente superficiali ed insignificanti. Marius, totalmente incapace di capire che uomo immondo e furfante fosse Thenardier, continua a sentirsi in obbligo verso di lui e Cosette appunto totalmente priva di spina dorsale e di un proprio volere :huh:

Detto questo, io non sono invece riuscita a provare un amore incondizionato verso Jean Valjean, soprattutto in quest'ultima parte.
1- prova a farsi uccidere rischiando di lasciare Cosette da sola (il fatto che Marius sia sopravissuto è una pura casualità)
2- come diceva Ale, si impone un'ulteriore dose di sofferenza totalmente priva di senso, cosa che (in teoria) dovrebbe fare male alle sua amatissima Cosette
Insomma, mi è sembrato più votato alla sofferenza che a Dio

Mi è piaciuto molto il modo in cui viene gestita la Provvidenza (che in genere mi infastidisce molto) che sembra quasi una voce che parla alle coscienze dei personaggi, ma non di tutti. Per esempio Thenardier è a tal punto un'anima perduta e del tutto irrecuperabile che la coscienza non ce l'ha proprio (come testimoniato dal suo finale)

Ma passiamo al tasto dolente del libro: le digressioni. Hugo voleva scrivere un libro che spiegasse la società francese ai suoi contemporanei, ma che poi avesse anche un respiro universale e rimanesse valido per sempre senza risentire degli anni. Sicuramente c'è riuscito, ma con le digressioni politiche ho davvero fatto fatica. Mi rendevo conto di essere troppo fuori dalla politica francese dell'epoca per capire a pieno cosa stesse dicendo e questo ovviamente ha fatto sì che mi annoiassi durante alcune digressioni ( le mie preferite restano quella su Waterloo e quella delle barricate )

In ogni caso sono più che contenta di aver letto questo libro e di aver condiviso la lettura con voi, sono sicura che si tratta di una storia che mi farà compagnia ancora per molto tempo :lol:
Ultima Modifica 27/09/2020 09:22 da Anna96.

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28/09/2020 11:58 #45855 da Mattia P.
Risposta da Mattia P. al topic TAPPA 5 - Jean Valjean
Io devo iniziare il libro terzo di questa quinta parte. Leggerò con molto piacere i commenti una volta che l'avrò terminata, anzi non vedo l'ora.

Per ora mi rimangono impresse due cose:

in primis la teoria di Hugo secondo cui con i liquami umani si sarebbero potuti concimare efficacemente i campi parigini evitando cosi che andassero sprecati riversandoli in mare e nei fiumi; la qual cosa andava peraltro a inquinare le risorse idriche e l'ambiente naturale. Incredibile come per avvalorare la sua tesi faccia, ancora una volta, riferimento a cifre (probabili?) relative al tornaconto economico di tale operazione.

Secondariamente, mi ha affascinato la figura eroica di Bruneseau. Hugo descrive bene come la sua opera deve aver avuto i caratteri di una discesa negli inferi di tipo dantesco.
Tra l'altro su Wikipedia ho scoperto che i due erano amici.


Pierre Emmanuel Bruneseau (1751 – 1819) è stato un ingegnere francese, ispettore del lavoro della città di Parigi. Fu il creatore del servizio delle fogne di Parigi.

Durante l'epoca napoleonica si assunse l'incarico di procedere con il rilievo e la mappatura, oltre che con la pulizia e la ristrutturazione, del sistema fognario della capitale francese. Fino ad allora, infatti, il sistema fognario era cresciuto in modo disorganico ed era sostanzialmente ignoto all'amministrazione dell'epoca, dato che non ne esistevano mappe, ed era privo di manutenzione da decenni.

Amico di Victor Hugo, è citato nel romanzo I Miserabili (nel secondo libro della quinta parte).


Ancora una volta bellissimi i risvolti storico-saggistici di quest'opera.

"Bea sostiene che leggere è un'arte in via di estinzione e che i libri sono specchi in cui troviamo solo ciò che abbiamo dentro di noi, e che la lettura coinvolge mente e cuore, due merci sempre più rare"

Carlos Ruiz Zafon
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28/09/2020 14:04 #45856 da Blache_Francesca
Risposta da Blache_Francesca al topic TAPPA 5 - Jean Valjean
Ciao Mattia P., è forse la parte del libro che ho trovato più interessante in quanto tuttora molto attuale.
A questo proposito, ho trovato un articolo interessantissimo su questa parte del libro. Spero che tu capisca il francese, altrimenti te lo tradurrò:
"Urbi et orbi.
Il existe un rapport privilégié, souterrain et omniprésent, entre la pensée de Hugo et Paris, de sorte que celui qui ne s’est jamais perdu dans les labyrinthes de cette ville, qui n’est jamais descendu dans ses égouts et ses catacombes, n’est pas en mesure de s’introduire « dans cette œuvre ville, forêt, océan, dans laquelle les pensées se croisent, se mêlent, se nouent comme des rues, des branches, des sentiers, des flux » [1]. Le corps hugolien jaillit des intestins de Paris, comme un cri sort du bas-fond du ventre."
[1] Citazione di Jean Maurel
E grazie mille per averci parlato di Bruneseau.

Ancora una volta bellissimi i risvolti storico-saggistici di quest'opera.

Sono assolutamente d'accordo!

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28/09/2020 15:20 #45859 da Mattia P.
Risposta da Mattia P. al topic TAPPA 5 - Jean Valjean

Il existe un rapport privilégié, souterrain et omniprésent, entre la pensée de Hugo et Paris, de sorte que celui qui ne s’est jamais perdu dans les labyrinthes de cette ville, qui n’est jamais descendu dans ses égouts et ses catacombes, n’est pas en mesure de s’introduire « dans cette œuvre ville, forêt, océan, dans laquelle les pensées se croisent, se mêlent, se nouent comme des rues, des branches, des sentiers, des flux » [1]. Le corps hugolien jaillit des intestins de Paris, comme un cri sort du bas-fond du ventre.


Grazie Francesca per questo bel passo. Purtroppo il francese studiato in prima e seconda elementare non è stato sufficiente per comprenderlo, quindi mi sono fatto aiutare da Google. :)
Questo passo mi fa venire ancora più voglia di visitare Parigi per poter cogliere più da vicino ciò di cui parla Maurel. Continuo a vedere sempre di più il parallelo, almeno negli intenti di redenzione dell'uomo, tra l'opera di Hugo e l'inferno dantesco.

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Avatar di Manuela Zennaro Manuela Zennaro - 01/10/2025 - 18:14

Buon pomeriggio sono Manuela e scrivo da Roma. Ho 59 anni (quasi 60, in realtà), sono una giornalista enogastronomica di professione, lettrice onnivora per passione. un saluto a tutti!

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