Sabato, 06 Settembre 2025

TAPPA 5 - Jean Valjean

Di più
18/11/2020 18:56 #46964 da Graziella
Risposta da Graziella al topic TAPPA 5 - Jean Valjean
Io sarei arrivata alla conclusione della mia critica letteraria su I Miserabili. Ho raccolto un po' di informazioni che mi servivano. Giudizi sull'autore ne ho già espressi anche troppi, suscitando a volte il fastidio di alcuni amici che hanno partecipato alla maratona.
Anche io sono convinta che un opera letteraria vada giudicata per quello che è al di là dalla biografia e dalla vita di chi l'ha scritta. Non molto tempo fa ho letto molti romanzi senza occuparmi minimamente delle vita dei loro autori.
Ma c'è un ma. Nei confronti di alcuni romanzi ho avuto questa perversione. Soprattutto, e l'ho già detto, per quei romanzi nei quali non capivo bene come avvenivano certi passaggi dalla finzione alla realtà storica. Devo dire che questi romanzi sono veramente da contare sulle dita delle dita. Potrei anche elencarli tutti tanto pochi sono. Per esempio, ho letto quasi tutti i romanzi di Dostoevskij senza interessarmi in particolare della sua vita. Però con il suo ultimo " I fratelli Karamazof", spinta anche da un piccolo saggio di Freud, non ho più potuto resistere.
Anna Karenina, Resurrezione, I cosacchi e altri di Tolstoj non mi hanno mai fatto sorgere la curiosità sulla vita dell'autore. Solo prima della lettura di Guerra e pace, ho letto la sua biografia.
Quindi, l'opera dell'artista una volta compiuta è un'opera d'arte universale e come tale va vista. Poi sta al singolo farci su le proprie elucubrazioni.
Ora però vengo al dunque, per quanto riguarda i Miserabili.
Dalla famosa tesi di Laurea di un neo laureando 2014/2015, già da me citato, riporto alcune righe che potrebbero interessare anche qualche altro lettore.

"Melka propone subito dopo un'interessante rilettura de I Miserabili cercando di individuare nel romanzo la presenza di droit e loi. Spiega come l'ispettore Javert rappresenti simbolicamente la legge dell'epoca, legge troppo crudele e cieca per essere accettata dalla coscienza umana. Lo scontro tra Jean Valjean e Javert caratterizza tutta la narrazione ed è specchio del dovere di disobbedienza del forzato: sia di fronte ad un atto inumano, seppur ordinato dalla legge; sia in difesa dei diritti e delle libertà altrui quando la legge in vigore li limita. Nel romanzo l'alter ego di Javert è il vescovo di Digne che, commettendo un delitto, mente riguardo al furto pur di salvare il forzato dal carcere. Il religioso si erge quindi a difensore della libertà altrui.

Per il momento, a chiusura di quanto proposto in questo paragrafo, è fondamentale evidenziare come Victor Hugo giustifichi, o meglio tenti di spiegare, una scelta politica (che avrà ripercussioni fortissime) con delle convinzioni ideali.
Sono ancora una volta I Miserabili ad offrire un ulteriore spunto di riflessione nelle celebri pagine di Anima in tempesta, il capitolo in cui Hugo scruta in profondità la coscienza di Valjean-Madeleine. Il lettore incontra un'anima dilaniata nella difficile scelta tra aiutare il malcapitato Chapmathieu scambiato per lui (l'ex forzato Jean Valjean) o lasciare che venisse accusato al suo posto. La loi offriva al ex prigioniero la possibilità di uscirne impunito, ma la sua coscienza esigeva che dicesse la verità; si intravvedono quei principi morali portatori di verità e giustizia che saranno i capisaldi dell'azione politica junghiana:

“Doveva denunziarsi, doveva tacere? Non riusciva a veder nulla di chiaro. I vaghi aspetti di tutti i ragionamenti abbozzati dalla sua fantasticheria oscillavano e si dissipavano l'uno dopo l'altro in fumo. Soltanto sentiva che a qualunque partito si appigliasse, necessariamente, e senza che vi fosse possibile sfuggirvi, qualcosa di lui stava per morire: a destra come a sinistra entrava in un sepolcro: stava compiendo un'agonia, l'agonia della sua felicità o l'agonia della sua virtù.”

"ESSERE! ESSERE E' NIENTE. ESSERE E' FARSI".
(Da "Come tu mi vuoi" di Pirandello)
Ringraziano per il messaggio: Novel67, VFolgore72, nautilus, Mattia P., Margarethe

Accedi o Crea un account per partecipare alla conversazione.

Di più
19/11/2020 13:17 #47064 da Novel67
Risposta da Novel67 al topic TAPPA 5 - Jean Valjean
Anzitutto, complimenti a voi tutti che siete riusciti a portare a termine la lettura di quest'opera, sulla quale io mi arenai, ormai molto tempo fa, senza che poi mi venisse voglia di riprenderla in mano: ho conosciuto Hugo attraverso la lettura di Notre-Dame, e sinceramente credo di averne avuto abbastanza :)

Mi ha interessato tuttavia il dibattito relativo all'approfondimento critico operato da Graziella, senz'altro lodevole: ammiro chi ha la curiosità e la costanza (che a me proprio mancano) per accrescere le proprie conoscenze ;) . Concordo però con chi sostiene che le "ondivaghe" convinzioni socio-politiche di un autore non inficino automaticamente il valore di un'opera. Oltretutto, una recente tesi di laurea può bastare a "smascherare" un Hugo? Perché come ci si domanda chi fosse veramente V. Hugo, ci si potrebbe domandare anche chi è E. Funelli. Non per demolire automaticamente una tesi, ma semplicemente per instillare il dubbio che forse la verità non la conosce nessuno :) .
Ringraziano per il messaggio: Graziella, nautilus, Mattia P., Margarethe

Accedi o Crea un account per partecipare alla conversazione.

Di più
20/11/2020 17:01 #47283 da Graziella
Risposta da Graziella al topic TAPPA 5 - Jean Valjean
Già nessuno ha la verità in tasca. O meglio come sostiene Pirandello le verità sono tante.
Ora però tiro in ballo qualcun altro che veramente mi ha stupito: Mario Picchi il traduttore e il curatore della nuova edizione dei I Miserabili edita da Einaudi.
Può un curatore e traduttore nella sua Introduzione al romanzo parlare così male dello scrittore che in un certo modo rappresenta?
Si può e lo fa, lasciandomi basita!!!!:dry: :dry:
Ecco alcuni esempi.

"Victor Hugo, attraverso il quotidiano di famiglia "Evenement"in un inserto (30 - 31 luglio 1848 così scrive:
<<La Repubblica sarà la santa comunione dei Francesi [omissis] partirà dal principio per cui bisogna che ogni uomo nasca col lavoro e finisca con la proprietà, assicurerà quindi la proprietà come rappresentazione del lavoro compiuto e il lavoro come elemento della proprietà futura, rispetterà l'eredità, che altro non è se non la mano del padre tesa ai figli attraverso il muro della tomba; (
tratto da "L'altra metà di Victor Hugo, dell'introduzione di Mario Picchi ai Miserabili, Einaudi 2014 pagine XXI - XXII).


Personalmente niente da dire, un buon pensiero da borghese liberale. Ma da qui in po la mano di Picchi sembra farsi un po' più "pesante" quando scrive.

Come sempre, il predicatore s'inebria delle sue parole e finisce per perdere di vista quello che è il suo principale sostegno: il buon senso. Nel primo libro della quinta parte
capitolo quarto, dei I Miserabili, i resistenti della barricata di Rue de la Chauvrerie, dopo aver deciso di morire tutti, ascoltano uno sproloquio sulla condizione della donna, che sarà seguito da un altro sproloquio di Enjolras sull'avvenire dell'umanità, ambedue interminabili, anzi gridati a piena voce, come le arie che cantano i moribondi dell'opera lirica." (Mario Picchi introduzione pag. XXII)


Il curatore e traduttore dell'opera prosegue con pareri inerenti alle pagine che descrivono personaggi e situazioni nella barricata, tutt'altro che lusinghieri per l'autore, che io mi sono "permessa" di leggere solo dopofinita la lettura del romanzo, edizione Garzanti formato Kindle. Questo introduzione, che trovo veramente rilevante, dà sostanza al mio disagio durante la lettura del romanzo, considerata opera capolavoro, dai più.
E ancora:
Leggendo le frasi in cui egli condensava il suo messaggio sociale, viene il sospetto che quelle ordinate previsioni siano niente altro che bella prosa sonante, affatto distaccata dalla realtà perchè della realtà non si cura e pensa piuttosto di esprimere una personalità che vuol primeggiare in tutto" (c.s. p. XXIII)

Trovo questo un giudizio che va parte anche della "mia verità" la condivido in pieno.
Nei I Miserabili tutti fanno prediche a tutti, e giù un elenco di esempi, troppo lungo da riportare.

"Non solo la sua opera rigurgita di ogni specie di assiomi, motti, aforismi, sentenze su ogni specie di questioni e riflessioni; ma ne sono pieni anche o carnet e fogli di appunti, e ne dovevano essere pieni fino alla sazietà e al rigetto i suoi familiari, ai quali i motti non vengono soltanto recitati ma fisicamente imposti, sparpagliati nella casa incisi sui mobili" Sic! (Mario Pecchi introduzione).

Pensate avere in casa un padre così! Hugo non faceva altro che ribadire ed essere fedele alle idee della madre che gli aveva instillato e "che lui aveva accettato come segno della sua appartenenza a lei."

"Il motto e il proverbio erano per lui l'atteggiamento femmineo verso la vita, formato di esperienza e tradizione non modificabili, a cui è bello adattarsi" (Mario Picchi)

Per ora mi sono fermata qui, ma le pagine dell'Introduzione sono tante e le leggerò tutte. Esse rispecchiano e comprovano tutto quello che io ho pensato durante la lettura dei I Miserabili. Un romanzo che non considero un capolavoro.

"ESSERE! ESSERE E' NIENTE. ESSERE E' FARSI".
(Da "Come tu mi vuoi" di Pirandello)
Ringraziano per il messaggio: Novel67, nautilus, Mattia P., Margarethe

Accedi o Crea un account per partecipare alla conversazione.

  • Blache_Francesca
  • Avatar di Blache_Francesca
  • Visitatori
  • Visitatori
20/11/2020 20:52 #47382 da Blache_Francesca
Risposta da Blache_Francesca al topic TAPPA 5 - Jean Valjean

Ora però tiro in ballo qualcun altro che veramente mi ha stupito: Mario Picchi il traduttore e il curatore della nuova edizione dei I Miserabili edita da Einaudi.
Può un curatore e traduttore nella sua Introduzione al romanzo parlare così male dello scrittore che in un certo modo rappresenta?

@Graziella: ma lo sai che mi è successa una cosa simile quest'estate durante la lettura di Erewhon di Samuel Butler???
Anch'io sono rimasta basita: chi ha scritto la prefazione ha "criticato" l'opera. È strano, vero?

Accedi o Crea un account per partecipare alla conversazione.

Di più
29/11/2020 13:04 #48169 da Graziella
Risposta da Graziella al topic TAPPA 5 - Jean Valjean
A conclusione della lettura da parte mia dell'introduzione di Mario Picchi, "L'altra metà di Victor Hugo" , Biblioteca ET Einuaudi, Gli struzzi 2014, ho appreso le seguenti cose sulla parte "oscura" del nostro scrittore:

1. era sicuramente un uomo che ragionava in modo "manicheista", da una parte tutto il buono, dall'altra tutto il cattivo, senza sfumature.

2. dalle "Lettere alla fidanzata"si evince che Adéle Foucher, viene esaltata come un angelo sacro, un personaggio da adorare, al quale dichiarare "sono tuo, non appartengo che a te, tu sei la purezza" (e qui mi viene in mente ciò che pensa Marius quando conosce e si innamora di Cosette).
Questo purezza però viene "aggredita" la note nelle nozze, nella quale Victor Hugo "rivela la sua insaziabile sessualità possedendo nove volte Adèle". Alla faccia! io come donna vergine mi sarei rifiutata ad un assalto del genere. E' risaputo da tutte le donne che la prima volta non è proprio tutto rosa e fiori.

3. Secondo i suoi biografi Hugo presenta due caratteri fondamentali della sua personalità:
a)l'ossessività, che si esplicita nel suo bisogno compulsivo di segnare tutto (spese, date, incontri avvenuti, piccoli fatti) su taccuini.
B) il bisogno anche questo compulsivo di scrivere il suo nome su tutti i muri che incontra a portata di mano.

4. durante il periodo giovanile, prima del successo letterario Hugo viveva in una soffitta perché a corto di soldi, la descrizione della gioventù di Marius ne è l'esempio.

5. Victor Hugo nelle sue dichiarazioni di aver avuto una felice infanzia, mente, lui e il fratello Eugene, ebbero un'infanzia travagliata, rinchiusi per un certo periodo in collegio dal padre contro il parere della madre, la quale comunque era spesso assente: aveva abbandonato i figli e il marito, quando Victor cagionevole di salute, aveva appena otto mesi, per andarsene a Marsiglia per ben 15 mesi con il suo amante.
La vita dei genitori era un continuo lasciarsi e riprendersi, soprattutto da parte della madre, dalla quale Victor non ebbe mai l'affetto e l'amore di cui ogni figlio avrebbe bisogno. Infatti anche nei Miserabili non c'è mai una madre buona presente, dove invece troviamo della madri mostro. Jean Van Jean non ha madre, essa non viene mai nominata. La madre di Cosette muore, al suo posto abbiamo quel mostro della Thénardier. Così pure per gli altri figli della Thenadiér che vengono abbandonati o dati e venduti ad altri. La madre di Marius non c'è anche lei morta anzitempo. In compenso abbiamo la presenza di padri acquisiti. Vediamo il vescovo monsignor Bienvenu, lo stesso Jean Vanjean per Cosette, il nonno per Marius, con il padre vero, il colonnello che ha una forte presenza dall'oltretomba.
Nella vita di Victor fanciullo, non mancano le catastrofi familiari fra i due genitori, quali ad esempio:
"così fu nel giugno 1814, quando il padre scoperta la relazione di Sophie (la madre) con Lahorie (ormai morto) le fece portare via i ragazzi fra spaventose scenate, una prima e una seconda volta; così fu nel marzo del 1820 quando sua madre decretò la separazione da Adèle; così nel giugno del 1821, alla morte della madre - e al ritorno del funerale di lei - alla scoperta di Adéle che ballava tra le braccia di un altro.
(da l'Altra metà di Victor Hugo di Mario Picchi)

Insomma dai "I Miserabili" , il romanzo di carattere romantico e manicheista, a Victor scrittore, dalla fantasia alla realtà.
E allora, dove sta il confine tra la personalità, la vita reale dello scrittore con le sue esperienze, la sua formazione psicologica con le sue motivazioni, e le sue opere?
Questa è la domanda che pongo. Io la risposta me la sono già data. Ma visto che ho suscitato un po' di levate di scudi a sfavore di ciò che ho detto, anche solo fra le righe, mi permetto qui di concludere, secondo me in bellezza, la mia critica al romanzo e allo scrittore, riportando alcune prove inconfutabili.
Un grazie lunghissimo a chi mi ha voluto onorare della lettura di questo mio:woohoo: :woohoo: :woohoo: :woohoo: post, giuro conclusivo.

"ESSERE! ESSERE E' NIENTE. ESSERE E' FARSI".
(Da "Come tu mi vuoi" di Pirandello)
Ringraziano per il messaggio: guidocx84, Novel67, Blache_Francesca, nautilus

Accedi o Crea un account per partecipare alla conversazione.

Di più
29/11/2020 21:57 #48203 da nautilus
Risposta da nautilus al topic TAPPA 5 - Jean Valjean
Graziella post molto interessante, pieno di curiosità su Hugo.
Io sono una di quelle che pensa che uno scrittore quando scrive non può totalmente prescindere dalle sue esperienze, dalla sua vita, dalla sua epoca e dal contesto socio-culturale e inevitabilmente in un'opera riversa il suo bagaglio (che a volte può essere anche un fardello come nel caso di Hugo e del suo rapporto con la madre).
Per me continua ad essere perfettamente calzante, anche se forse un po' scontata, l'equiparazione del libro al viaggio... Lo scrittore svuota nel libro la sua valigia e noi lettori non facciamo altro che usare ciò che si è portato dietro, alcune cose le troveremo superflue, altre estremamente utili se non addirittura necessarie, ma sicuramente per intraprendere il viaggio dobbiamo usare per forza quello che ci ha fornito lo scrittore. Ogni lettore di queste "cose" ne farà l'uso a lui più congeniale in base, a sua volta, alle proprie esperienze, alla propria vita, alla propria epoca e al proprio contesto socio-culturale.... Questo per dire che secondo me non esiste azione, compresa quella di scrivere, che può essere avulsa dalla storia personale di un individuo.
E' chiaro che ne I miserabili troviamo Hugo, che come tutti gli esseri umani ha le sue zone d'ombra e le sue zone di luce.

MEMENTO AUDERE SEMPER
Ringraziano per il messaggio: Novel67, Blache_Francesca

Accedi o Crea un account per partecipare alla conversazione.

Di più
05/06/2021 19:15 #53107 da davpal3
Risposta da davpal3 al topic TAPPA 5 - Jean Valjean
Ho terminato il libro e letto anche i commenti molto interessanti.
Alcuni passaggi dell'ultima Parte che mi hanno colpito e che trovo attuali (o forse universalmente validi):
- il discorso sulle rivoluzioni e sulla guerra come strumento del Progresso: "fino a quando l'ordine, che non è altro se non la pace universale, non sia stabilito, fino a quando non regnino l'armonia e l'unità, il Progresso avrà per tappe le rivoluzioni";
- la vicenda di Javert è per me una splendida rappresentazione del rapporto tra diritto e giustizia. Rappresentazione estremizzata nella figura di uomo, strenuo difensore della legalità, che viene letteralmente ucciso dalla consapevolezza che essa non corrisponde alla giustizia;
- ho trovato bellissima e molto comica l'evoluzione del nonno Gillenormand il quale per amore del nipote ripudia, con enorme difficoltà e tormento, le proprie opinioni politiche.

Torno su Jean Valjean, di cui si è discusso nei commenti. La straordinarietà di quest'opera sta, secondo me, nella dimostrazione che l'ultimo degli ultimi, il galeotto che non è nell'ultimo gradino nella scala sociale, è proprio fuori dalla scala sociale, è in fondo la persona migliore di tutti. Ciascun un uomo ha e deve avere una possibilità di redenzione.
È bello aver letto queste pagine nei giorni in cui un noto stragista mafioso viene scarcerato in mezzo all'indignazione di tanti.

Qualcuno nei commenti notava che non si vede quando e come Valjean cambia opinione su Mario. A mio parere è significativo che ciò avvenga durante la rivolta, dietro la barricata. L'odio "privato" di Valjean verso Mario evapora di fronte alla comune lotta per la libertà. Divisi da un amore (diverso) verso la stessa persona, Valjean e Mario si uniscono nella condivisione pubblica degli ideali di giustizia.

E con ciò ho terminato pure io la lettura. Non credo che lo rileggerò mai nella vita, ma sono contento di averlo fatto una volta
Ringraziano per il messaggio: nautilus

Accedi o Crea un account per partecipare alla conversazione.

Newsletter

Shoutbox

Avatar di mulaky mulaky - 24/08/2025 - 14:02

Votate la foto più bella per Scatti del mese di Agosto? Tema: La pietra di Luna! Venghino siori

Avatar di callmeesara callmeesara - 12/08/2025 - 14:16

Avete votato per il libro del mese di Settembre? Avete tempo fino al 16, vi aspetto qui!

Avatar di mulaky mulaky - 08/08/2025 - 15:43

Ciao Marigiò, ti linko il gruppo di Palermo: QUI :)

Avatar di Marigió Marigió - 08/08/2025 - 00:43

Palermo a Settembre?

Avatar di guidocx84 guidocx84 - 26/07/2025 - 10:53

Non tutti insieme è... buahahahah! :P :D lol

Avatar di mulaky mulaky - 21/07/2025 - 16:25

Qualcuno vorrebbe leggere il romanzo "Lady Macbeth" di Isabelle Schuller? :D

Avatar di mulaky mulaky - 17/07/2025 - 08:32

Ciao Yuman, ho visto che hai già scritto nella sezione del gruppo di Torino. Speriamo di vederti anche sul forum ;)

Avatar di Yuman4 Yuman4 - 15/07/2025 - 22:02

Buonasera, mi sono appena trasferito a Torino. Mi piacerebbe partecipare. Dove e a che ora si tiene l’appuntamento di luglio/agosto e che libro verrà discusso. Grazie

Avatar di mulaky mulaky - 13/07/2025 - 17:10

Ciao Ludofrog, per contattare il gruppo di Lecce, scrivi in questo TOPIC

Avatar di ludofrog95 ludofrog95 - 13/07/2025 - 15:06

Ciao a tutti! Chi posso contattare per avere delle info sui prossimi incontri dei Pasticciotti Letterari? Grazie ✨

Accedi per utilizzare la Shoutbox.

Ultimi commenti

  • Post office
    GigiMala GigiMala Mercoledì, 03 Settembre 2025 13:06
    Aggiungo un'ulteriore considerazione. Bisogna riconoscere una certa genialità perversa in Bukowski. Si ...
     
  • Post office
    GigiMala GigiMala Mercoledì, 03 Settembre 2025 07:35
    La genialità di Bukowski emerge da questo romanzo che a me pare abbia il sapore della sfida. L'autore ...
     
  • I viaggi di Gulliver
    GigiMala GigiMala Domenica, 31 Agosto 2025 19:32
    Ho terminato ieri sera questo romanzo davvero incredibile. Mi hanno colpito in particolare due aspetti ...
     
  • Gruppo di lettura di Catania (La marcia degli Elefanti) - Incontro di Settembre 2025
    Sabrienza Domenica, 31 Agosto 2025 18:21
    Salve! Mi piacerebbe partecipare al prossimo incontro a Catania con alcuni amici che come me hanno ...
     
  • Dentro il libro - La paura secondo John Williams
    Ornitorinco Ornitorinco Sabato, 02 Agosto 2025 23:29
    Grande John Williams, omaggiato anche da Morricone in sede di ritiro dell'oscar. Di lui ha adorato ...

audible adv