La particolarità di questo bel librone melodrammatico sono indubbiamente i dialoghi.
Se li rapportiamo ai romanzi moderni dovremmo ridere anche nelle scene più drammatiche, e per capire cosa voglio dire occorre leggere una qualsiasi pagina del libro o riportare esempi cosa che non voglio fare per non incorrere nello spoiler (da me tanto apprezzato

).
Quando Emily, eroina di Udolpho, deve mandare a quel paese qualcuno non è che gli dice "Vai a quel paese" inizia a fare una giravolta triplo carpiata di 20 righe per poi alla fine arrivare alla conclusione che si forse la persona con cui sta parlando meriterebbe il suo disprezzo...e forse no!
Questi dialoghi rappresentano per me un vero incentivo alla lettura perché è un modo di discorrere così fuori dal comune (stavo per scrivere "di testa") e così lontano da un linguaggio "reale" (anche per quell'epoca suppongo) che rendono questo romanzo gotico (in attesa che lo diventi quanto meno) una roba da fuori di testa!
E poi c'è il melodramma...tutti i personaggi primari, comprimari e semplici comparse sono tratteggiati a tinte così forti che pensi che Radcliffe stia parlando di uno dei mondi alieni di Star Wars.
Ed Emily, la cara fragile Emily piange, piange e...sviene!!! Sorge il dubbio che l'autrice la faccia svenire e piangere così spesso perché non sa che altro farle dire e fare dopo che per dare una buonanotte impiega una pagina intera.
Vi assicuro sulla testa del signor Spoiler che leggere questo romanzo è un vero e proprio spasso, un viaggio in un mondo poco credibile e per questo totalmente ed assolutamente verosimile.
I sentimenti, gli scontri, le cattiverie, le invidie, le amicizie, gli odi, gli amori che vengono messi in scena sono il pane quotidiano delle nostre trasmissioni televisive del pomeriggio. E pensate che antesignana che è stata la Ann Radcliffe.
Claudia, orami è dedinitivo, adoro le tue proposte!!!