Claudia1221 ha scritto: Per quanto riguarda la recensione io l'ho già scritta ... sono però curiosa di leggere la tua, quindi potresti scriverla e postarla qui? a Nostro uso e consumo? 
Ho appena letto la tua recensione, Claudia, ed io ho scritto la mia. Visto che ancora non è possibile aggiungerla nell'apposita sezione, la metto qui, così come avevi suggerito: magari in futuro la si potrà spostare, in modo da archiviarle tutte in un unico spazio, "a beneficio dei posteri"

.
Per recensire
I misteri di Udolpho basterebbe forse un solo aggettivo: "esagerato"!
Esagerato nella mole, davvero sproporzionata rispetto alla vicenda raccontata; nello stile, ampolloso e ripetitivo; nel tono, enfatico e melodrammatico. E poi ancora nei personaggi, eccezionalmente buoni o smisuratamente cattivi; nelle passioni, sempre eccessive; nelle descrizioni, spesso ridondanti o addirittura straripanti.
"Poco credibile", lo ha definito Claudia nella sua recensione. Sì, non è davvero possibile sostenere il contrario: i protagonisti sono semplici figurine stilizzate e prive di spessore che si muovono, e quasi si perdono, entro scenari troppo grandi, anche se di cartapesta. E per compensare un po’ le dimensioni, Ann Radcliffe non riesce a far di meglio se non enfatizzare sentimenti ed emozioni, appesantendo il tratto sino a sfiorare la caricatura. E con essa, il ridicolo.
Insomma: se
Udolpho fosse un dipinto, sembrerebbe non esserci cornice capace di contenerlo o chiodo in grado di fissarlo alla parete. Eppure, se provaste a sollevarlo e ad osservarlo dalla giusta distanza, vi accorgereste non solo che il quadro è più leggero e meno ingombrante del previsto, ma anche che non sfigurerebbe affatto in una galleria d’arte: il pittore è infatti ingenuo, ma non del tutto inesperto; lo stile manierista, ma non pedissequo; il soggetto improbabile, ma non privo di grazia e di vita.
Insomma: nonostante tutto, a me il romanzo è piaciuto. Perché ha tutti gli ingredienti della classica favola della buonanotte: Emily è Cappuccetto Rosso, Montoni il lupo cattivo che si mangia la nonna (la zia di Emily), Valancourt il cacciatore. Oppure Emily è Biancaneve, e Valancourt il Principe Azzurro, con Montoni (e la zia) nei panni della Strega cattiva. E così via. E alla fine, ovviamente, vissero tutti (o quasi) felici e contenti.
D’accordo: in questa frase non c’è, non c’è mai stato e mai ci sarà nulla di vero. Eppure, c'è forse qualcuno a cui non piace credere alla favole?
Voto (del tutto soggettivo): 7/10