La madre è una personalità alquanto "dipendente" (nel senso più spurio del termine): sa che il marito sbaglia e cerca di cullare i figli per consolarli, ma non osa minimamente andargli contro perché anche lei lo teme. Anche la sua deve essere stata un'esistenza molto triste.bibbagood post=67439 userid=1044Ho letto solamente qualche altra pagina quindi tornerò sul commento di Serena quando sarò andata un po'più avanti
Il libro offre sicuramente vari spunti, ad esempio mi ha colpito anche il rapporto con la madre, forse perchè piuttosto classico in questo tipo di dinamiche: padri severi e madri che di riflesso sono fin troppo buone. Quindi da una parte i figli crescono insicuri perchè i padri severi invece di farli diventare quegli uomini alfa che si auspicano, cosi facendo tirano su ragazzi impauriti e insicuri di tutto; dall'altra non riescono a diventare indipendenti perchè hanno sempre il conforto della madre che indipendentemente da tutto cerca di far cadere i figli sempre su dei cuscini, impedendo loro di imparare a reagire.
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SerenaM post=67447 userid=7357
Purtroppo è vero ciò che dici, un figlio che riesce a riscattarsi dal genitore abusante non viene visto di buon occhio nemmeno oggi ("È sempre tuo padre/tua madre"; quante volte lo abbiamo sentito?).Il padre dello scrittore è il prototipo del genitore prepotente, che soffoca qualsiasi impulso vitale nei figli: nulla va bene, nulla è all'altezza. Ci sono poche vie di fuga: o ci si ribella apertamente (ma è un sentiero solitario e incompreso agli occhi della società, perché queste forme di abuso sono sottovalutate) o si cede. Mi addolora molto che Kafka si sia rassegnato al suo destino. Non è inconsapevole, anzi... è lucidissimo! Però è come se non avesse più le forze per lottare.
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Noo, detesto profondamente questo tipo di pensieri! E concordo con te, i figli non hanno nessun obbligo ad intrattenere rapporti con i genitori se questi ultimi sono maltrattanti, abusanti, svalutanti e negativi. Come può avere senso ed essere giusto pagare in salute mentale il mantenimento a tutti i costi di un rapporto disfunzionale? Avrei potuto sclerare su questo argomento!A settembre quando abbiamo letto "Le correzioni" di Franzen ci eravamo divisi nella discussione tra chi sosteneva che i figli devono starci sempre per i genitori per il semplice fatto che sono i genitori, gli hanno dato la vita, ecc (sto semplificando, ma giusto per riassumere il punto) e chi, come me, sosteneva invece che manco per niente, non è che i figli sono in debito verso i genitori, se un genitore si comporta male non credo proprio che il figlio debba far finta di niente e continuare a subire a causa di sentimenti di riconoscenza, sensi di colpa, e via dicendo. Capisco la riconoscenza, ma se si ha avuto genitori che son stati tali solo biologicamente, il fatto di aver dato la vita non mi sembra un motivo sufficiente per essere condannati a subire e fare rinunce.
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Vero, anche secondo me Kafka non riesce ad assumere l'impegno del matrimonio su di sè perché questo decreterebbe la fine della sua identità di figlio.In questa seconda parte Franz individua come causa del fallimento dei suoi matrimoni il fatto che non riesce a fare questo passo determinante perché non riesce a concepirsi alla pari col padre (prototipo per lui dell'uomo sposato, dell'uomo di famiglia). Secondo me è una mezza verità: c'è, ed è uno squisito prodotto del padre per avergli impiantato dentro un senso di inadeguatezza fortissimo; ma c'è anche questo fatto spaventoso che uscire di casa e creare la propria famiglia significherebbe, per Franz, cessare di essere figlio, e quindi metaforicamente perdere ogni tipo di legame, per quanto sofferente, con lui.
Insomma, Kafka figlio è fin troppo attaccato a Kafka padre: è lui il suo punto di riferimento per ogni cosa, e spera inconsciamente ancora che ci sia qualche modo per ottenere quell'affetto. La sua parte razionale sa che è troppo tardi (mi sembra lucidissimo). Ma sotto c'è davvero un mare di sofferenza, e mi addolora che gli abbia condizionato la vita così tanto.
Comunque: Serena ci dirà meglio, ma per me questo è il prototipo di rapporto simbiotico. Anche il padre, in apparenza così distaccato, plasmando un figlio inetto (non nel senso che lo è davvero: nel senso che lo rende tale, a parole e nei fatti perché gli toglie la stima di sé) lo tiene, di fatto, ben stretto e sempre vicino. Perché? Forse per sentirsi forte in confronto. Forse perché in fondo ha paura. Chissà.
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Frankie post=67472 userid=8560Sono a meno della metà del libro, e nei commenti mi sembra che si stia fin troppo sottolineando il carattere dispotico e sminuente del padre di Kafka. Io però mi chiedo anche il perché Franz Kafka, persona sensibile ed acculturata, non abbia mai tentato un dialogo con il padre.
Naturalmente non dico da bambino, ma in età adulta, il fatto di scrivergli una lettera, mai consegnata e che non permette un confronto, non è sintomo di una sorta di chiusura da parte di Franz?
Fermo restando tutte le altre considerazioni sul padre che sono state fatte e che condivido, io penso che carattere del padre sia stato influenzato dalle sue origini contadine, che non sono da condannare.
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Non abbiamo nessun elemento (perlomeno, non ne traspare nessuno dalla lettera) per capire se ci fossero stati precedenti tentativi di dialogo tra Franz e il padre. Però mi sentirei di escludere la totale assenza di tentativo: la lettera mi sembra in realtà l'unico modo che Franz ha trovato per esprimersi al padre senza essere interrotto e sminuito. Lo deduco dalle risposte che Franz immagina che riceverebbe dal padre se stesse effettivamente affrontando il discorso con lui; sono risposte tutt'altro che concilianti ed aperte al confronto.Sono a meno della metà del libro, e nei commenti mi sembra che si stia fin troppo sottolineando il carattere dispotico e sminuente del padre di Kafka. Io però mi chiedo anche il perché Franz Kafka, persona sensibile ed acculturata, non abbia mai tentato un dialogo con il padre.
Naturalmente non dico da bambino, ma in età adulta, il fatto di scrivergli una lettera, mai consegnata e che non permette un confronto, non è sintomo di una sorta di chiusura da parte di Franz?
Fermo restando tutte le altre considerazioni sul padre che sono state fatte e che condivido, io penso che carattere del padre sia stato influenzato dalle sue origini contadine, che non sono da condannare.
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Votate la foto più bella per Scatti del mese di Agosto? Tema: La pietra di Luna! Venghino siori
Avete votato per il libro del mese di Settembre? Avete tempo fino al 16, vi aspetto qui!
Palermo a Settembre?
Non tutti insieme è... buahahahah!
Qualcuno vorrebbe leggere il romanzo "Lady Macbeth" di Isabelle Schuller?
Ciao Yuman, ho visto che hai già scritto nella sezione del gruppo di Torino. Speriamo di vederti anche sul forum
Buonasera, mi sono appena trasferito a Torino. Mi piacerebbe partecipare. Dove e a che ora si tiene l’appuntamento di luglio/agosto e che libro verrà discusso. Grazie
Ciao Ludofrog, per contattare il gruppo di Lecce, scrivi in questo TOPIC
Ciao a tutti! Chi posso contattare per avere delle info sui prossimi incontri dei Pasticciotti Letterari? Grazie ✨
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