SINOSSI

In quest'era ipertecnologica, in cui la comunicazione è affidata prevalentemente all'immagine muta, emerge l'urgenza di ridare voce a ciò che ci sostanzia ed è invisibile agli occhi: l'anima. Ciò si può fare solo attraverso il recupero della parola poetica. Le parole qui raccolte nascono da una personale osservazione introspettiva, a cui segue la descrizione delle anime che ho amato per poi passare al mio tempo e a ciò che mi gira intorno. Sono parole libere, che mi sostanziano, non ingabbiate da stilemi o forme, che non hanno alcuna pretesa di essere assunte ad arte, ma vogliono solo testimoniare un'esperienza di vita attraverso il fiore della poesia.

RECENSIONE

Il suono dell'anima è una raccolta poetica che, per contenuti ed intenti, lascia il segno ed accende una nuova luce sul genere. Il suo autore è un personaggio eclettico: insegnante, violinista, direttore d'orchestra, bibliotecario, scrittore, una persona che ha tanto vissuto ed assaporato sia nel mondo dell'arte che nella routine quotidiana. Nella sua opera si respira tutto questo, dalla polvere di un palcoscenico al profumo di una pianta fiorita, dai dorati deserti di grano ai "neri schermi" dei cellulari. Si passa dalle più intime visioni oniriche di un cuore pensante alla critica di quegli aspetti del quotidiano che ci fanno perdere il contatto con la realtà, naufraghi in un mondo sempre più virtuale. Fontanarosa ci chiama a riscoprire la bellezza del presente, con parole che vogliono essere benzina, un invito a noi tutti ma anche a chi si occupa di cultura in quanto chi è in grado di farlo "spolveri le menti/ riaccenda altri mondi/ sondi il fondo dei cuori/ cercando un lume". Una luce per chi non si rassegna alla direzione che ha preso il mondo, ma cerca una voce "oltre il nero schermo" che lo inviti di nuovo a sognare, "oltre le nuvole pesanti che velano il giorno".

[RECENSIONE A CURA DI FORTE]