SINOSSI
Il romanzo ha come titolo completo "Vanity Fair: a novel without a hero", ovvero "La fiera della vanità: un romanzo senza un eroe". La vera protagonista della storia è infatti la società con le sue contraddizioni: apparentemente si esalta la condotta secondo moralità, ma in realtà di ogni cosa si reclama solo l'apparenza e vittorioso è sempre il più furbo, mai il più buono. A rappresentare i due tipi di condotta due personaggi femminili: l'ingenua, pura e ricca Amelia Sedley e l'arrivista, povera e intelligente Becky Sharp. Il filo dell'ipocrisia legherà la scalata sociale della prima all'esistenza inutilmente votata alla rispettabilità della seconda.
RECENSIONE
"Vanity Fair" è un libro che ha atteso a lungo sul mio scaffale prima di essere letto. Non veniva mai il suo turno ma la voglia di leggerlo c'è sempre stata e le aspettative che mi ero creata erano alte. In realtà si è rivelato un romanzo in parte diverso da come pensavo: una bella storia, certo, ma che è solo il pretesto o la base su cui Thackeray costruisce la sua pungente satira sulla borghesia inglese. Le due protagoniste, Becky e Amelia, rappresentano due modelli estremi di donna: la prima, scaltra e intelligente, usa la sua furbizia per la scalata sociale senza guardare in faccia nessuno e anzi calpestando spesso i sentimenti altrui; la seconda è invece una donna semplice, un po' piatta, che riversa tutto il suo interesse sugli affetti, prima il marito e poi il figlio, ma rimane spesso ottusa sulla realtà che la circonda. Non parliamo poi dei personaggi maschili: opportunisti e avidi, tordi ed egocentrici, irritabili ed orgogliosi, goffi o imbecilli. Insomma Thackeray non fa fare bella figura a nessuno... o quasi. Egli è un maestro nell'ironia e ci regala una storia piacevole che però tende spesso ad appesantire perdendosi in discorsi, direi quasi privati, in cui ci parla di Mr Tale e Mrs Tizia che non conosciamo e di cui, sinceramente, non ci importa nulla. Il romanzo risente un po' della pubblicazione a puntate in cui l'autore ha voluto, forse, "allungare un po' il brodo". Una volta conclusa la lettura però rimane solo il ricordo piacevole e ci si scorda volentieri delle parti noiose. "Un romanzo senza eroe" a detta di Thackeray stesso ma per me l'eroe c'è e risiede nella figura di Dobbin, sempre paziente, disponibile, fedele, comprensivo e di buon cuore verso tutti. E' un eroe se non altro per me visto che la sua sola presenza è servita a farmi portare a termine la lettura di questo romanzo ben scritto ma, a volte, faticoso.
[RECENSIONE A CURA DI EMILYJANE]
| Autore | William Makepeace Thackeray |
| Editore | BUR Biblioteca Univ. Rizzoli |
| Pagine | 874 |
| Anno edizione | 2007 |
| Collana | Collana I grandi romanzi |
| Lingua | Italiano |
| ISBN-10(13) | 9788817017978 |
| Prezzo di copertina | 13,50 € |
| Prezzo e-book | 2,99 € |
| Categoria | Classico - D'ambiente - Storico |

