SINOSSI
Le avventure di Lenore, che si mette alla ricerca della bisnonna, antica studiosa di Wittgenstein, fuggita dalla sua casa di riposo insieme a venticinque tra coetanei e infermieri; del fratello LaVache, piccolo genio con una passione smodata per la marijuana; del pappagallo di famiglia, Vlad l'Impalatore, che recita sermoni cristiani su una Tv via cavo; di Norman Bombardini, re dell'ingegneria genetica, che si ingozza di cibo e sogna di ingurgitare il mondo intero; di Rick Vigorous, il capo e l'amante di Lenore, negazione vivente del suo stesso cognome. Una galleria di personaggi uno più esilarante e paradossale dell'altro, sullo sfondo di un'America impazzita, grottesca, più vera del vero. Scritto a ventiquattro anni nel 1987, questo è il romanzo che ha rivelato al mondo la nascita di un talento e di una figura di culto e - come sottolinea Stefano Bartezzaghi nell'introduzione - "è probabilmente per questo che la notizia del suo suicidio ha percosso i suoi lettori con la forza di uno staffilante dolore personale, diretto: cosa avesse in testa quell'uomo non era più una questione letteraria, era diventata una questione esistenziale senza vie di scampo. E in tanti ci si è chiesti quando sarà possibile tornare a leggere le sue opere senza pensarci, senza dare troppo peso ai presagi di cui ora sembrano pullulare".
RECENSIONI
Lenore è una ragazza che lavora in un centralino e si mette alla ricerca della bisnonna (studiosa del filosofo Wittgenstein), sparita dalla casa di riposo insieme ad altri anziani e anche infermieri. Intorno a questa vicenda ce ne sono molte altre: il fratello di Lenore, LaVache, piccolo genio con una passione per la marijuana, che tiene nascosta nella sua protesi alla gamba; il pappagallo di famiglia, Vlad l'Impalatore, che recita sermoni cristiani in TV, Norman Bombardini, re dell'ingegneria genetica, che mangia senza misura e sogna di inglobare tutto il mondo. Poi c'è Rick Vigorous, il capo e l'amante di Lenore, un uomo ossessivo e insicuro. All'inizio ho fatto un po' fatica a entrare nella storia, per via dei tanti personaggi e del fatto che storie non sembrano avere una precisa direzione, e un senso nel modo tradizionale che abbiamo di intenderle. Poi, però, questo mi ha affascinata, perché è come uno spezzone di vita vera, dove le cose non necessariamente hanno una direzione logica e sono insensate e frammentate. I personaggi sono spesso paradossali, ma non per questo meno realistici, e ci fa anche riflettere su quanto spesso la finzione sia più autentica della realtà, e la realtà forse non è altro che un modo che abbiamo di costruirla attraverso le parole (non a caso il tema della parola come costruttrice di mondi torna spesso, d'altronde la nonna di Lenore studiava Wittgenstein, che è proprio un filosofo del linguaggio). E' stata una lettura impegnativa ma ne è valsa la pena.
[RECENSIONE A CURA DI STELLAMAVER]
| Autore | David Foster Wallace |
| Editore | Einaudi |
| Pagine | 560 |
| Anno edizione | 2014 |
| Collana | Super ET |
| ISBN-10(13) | 9788806220945 |
| Prezzo di copertina | 15,00 € |
| Prezzo e-book | 7,99 € |
| Categoria | Contemporaneo - Attualità - Sociale - Psicologico |

