SINOSSI
Se nel corso del Medioevo il potere dei Re fu, il più delle volte, sottoposto al controllo di alcuni corpi intermedi della società – come ad esempio la Cavalleria o la Nobiltà -, dalla seconda metà del Seicento in avanti si affermò in tutta Europa il concetto dell'assolutismo monarchico riassumibile nella locuzione "L'étatc'est moi" - lo Stato sono io - attribuita a Luigi XIV. I corpi intermedi, in particolare la Nobiltà, esercitavano i diritti feudali sui propri territori riscuotendo i tributi dalla popolazione. Il Terzo e Quarto Stato (Borghesia e Popolo) erano gli unici a pagare tasse e tributi, sia al feudatario che al Re, salvo la concessione del Regio Demanio da parte della Casa regnante. La Rivoluzione francese scardinò questo sistema trasferendo il potere di imperio dalle Case regnanti alla Borghesia, più in generale dall'Aristocrazia alla Borghesia produttiva (industriale, commerciale, delle professioni e finanziaria), mantenendo il più delle volte i Re sui loro troni ma circoscrivendone i poteri nelle Costituzioni nazionali. Milletrecento anni di Feudalesimo, fatto di rigide gerarchie tanto politiche quanto economico-sociali, lasciavano il passo alla Borghesia produttiva legittimata da assemblee elettive espressione di un corpo elettorale fatto a sua immagine e somiglianza. Il popolo, dal punto di vista dei benefici, resterà inizialmente fuori da questo processo epocale. Con questo suo nuovo saggio storico-giuridico, il terzo sull'argomento, l'avvocato Giuseppe Palma racconta l'intera storia della Rivoluzione francese (dal 1789 al 1794) attraverso i fatti, le leggi e i processi. In particolare, l'autore concentra la sua analisi su sette punti: 1) le conquiste della Borghesia e il passaggio dalla monarchia assoluta a quella costituzionale; 2) il mutamento di rotta della Rivoluzione dopo la fuga di Varennes e l'eccidio del Campo di Marte; 3) i più importanti provvedimenti legislativi dell'esperienza rivoluzionaria; 4) la divisione in fazioni prima e dopo la caduta della monarchia; 5) i processi a Luigi XVI, a Maria Antonietta e a Georges Jacques Danton; 6) il fallimento della cultura del sospetto; 7) le conseguenze della Rivoluzione.
RECENSIONE
Saggio storico e giuridico a cura dell'avvocato Giuseppe Palma. Un libro esaustivo sulla storia della rivoluzione francese, con una lente di ingrandimento sui processi rivoluzionari e sulla legislazione di quegli anni. Interessante l'analisi di Giuseppe Palma all'inizio del volume, dove l'autore ci parla di come la rivoluzione francese abbia in sostanza traslato il potere di imperio dall'Aristocrazia alla Borghesia, che oltre a divenire perno sociale di esercizio del potere (politico ed economico) diventa anche corpo intermedio al posto del feudatario. Milletrecento anni di Feudalesimo lasciano il posto alla Borghesia produttiva, che modella le nuove Istituzioni a sua immagine e somiglianza. Particolarmente interessanti sono le analisi (accuratissime nei dettagli) dei tre principali processi rivoluzionari, vale a dire il processo a Luigi XVI e quelli a Maria Antonietta e a Georges Jacques Danton. L'autore spiega anche le ragioni del totale fallimento - in ogni epoca - della cultura giustizialista e delle logiche del sospetto. Il libro, pubblicato da Amazon con il sistema di Independently published, è arricchito da una copiosa bibliografia. 302 pagine, copertina rigida (disponibile anche in e-book oltre che in edizione cartacea) è stato pubblicato nell'ottobre 2022.
[RECENSIONE A CURA DI LOUISBLANC]
Autore | Giuseppe Palma |
Editore | Amazon Publishing |
Pagine | 302 |
Anno edizione | 2022 |
ISBN-10(13) | 9798356869372 |
Prezzo di copertina | 17,68 € |
Prezzo e-book | 3,99 € |
Categoria | Realistico - Cronaca - Saggi - Biografia |