SINOSSI

Nelle "Avventure di Tom Sawyer" (apparso nel 1876) l'autore dà voce ai sentimenti, alle storie e alle superstizioni che la sua generazione ancora condivideva nel periodo appena antecedente la Guerra di secessione, dove l'insicurezza e i problemi razziali dipingevano lo scenario emotivo della società americana del Sud. La storia picaresca è incentrata sulle figure di Huck Finn e Tom Sawyer i quali, oltre che nelle "normali" avventure che potevano capitare ai monelli della loro età, si trovano coinvolti in un fatto di sangue, allorquando, intrufolatisi nel cimitero della loro cittadina, diventano muti testimoni del delitto del dottore del paese. La rocambolesca serie di eventi che ne seguirà porterà Tom ad affrontare Joe l'Indiano, ben deciso a eliminare l'unico testimone del delitto. Tom riuscirà a salvarsi e a concludere felicemente l'avventura: da sempre monello, verrà consacrato finalmente eroe del paese!

RECENSIONE

Uscito nel 1876, Le avventure di Tom Sawyer costituisce una sorta di antefatto del più conosciuto, e di otto anni successivo, Le avventure di Huckleberry Finn.
Tom è un ragazzo vitale, che sprizza energia da ogni poro. Sarebbe azzardato definirlo ribelle perché è incapace di disobbedire alla coscienza e manifesta una bontà d'animo che, in definitiva, ben si allinea alle convenzioni sociali. Più correttamente, Tom è libero e anticonvenzionale, infarcito di letture avventurose, ma allergico alle rigidità della scuola, timorato di Dio più per abitudine e superstizione che per sincera devozione. Esiste un limite, in concreto, che egli non intende superare, al contrario del compagno di scorribande Huck Finn, che rappresenta in un certo senso l'incarnazione dei tanti "vorrei ma non posso" del protagonista. Figlio dell'ubriacone del paese, Huck è un reietto che vive ai margini della comunità civile, impossibilitato a integrarsi e non imbrigliabile entro i rigidi confini di un'esistenza piccolo borghese. Eppure è Tom il motore dell'azione: ha lui le idee, e finanche le parole per descrivere un mondo di giochi e di sogni che per Huck ha il sapore della continua scoperta, dalla fuga piratesca su un isolotto nel Mississippi alla ricerca ossessiva di un tesoro sepolto dai banditi. Ed è singolare che, tra i due, sia quest'ultimo ad avere paura, a mostrarsi indeciso se dare corda o meno alle fantasticherie dell'amico. E la ragione è semplice: ciò che per Tom è un gioco, per Huck è una distrazione che interrompe la monotonia di un'esistenza vissuta perennemente ai margini. Da "paria del villaggio" (p. 55), egli non può integrarsi, rifiuta le buone maniere che la vedova Douglas cerca ostinatamente di inculcargli, disdegna persino il denaro che lo rende benestante dopo la rocambolesca vicenda del tesoro rinvenuto nella grotta, perché essere ricchi "è solo seccature su seccature" (p. 255).
Risulta chiaro il diverso ruolo che la penna di Twain affida ai due personaggi: rimembrare i sogni e le fantasie dell'infanzia attraverso Tom; vaneggiare un ipotetico rifiuto delle convenzioni sociali - anche a costo dell'emarginazione - per il tramite di Huck. Il quale, peraltro, nel finale accetta di rinegoziare il suo distacco dalla comunità in cambio della promessa di Tom di ammetterlo nella sua banda. Perché, in definitiva, sarebbe stato troppo audace portare la scelta di Huck fino alle estreme conseguenze. Prima o poi, il compromesso arriva per tutti: fa parte del nostro essere umani. È la contraddizione (e la sottigliezza) che sta alla base del romanzo, ovvero il tentativo di conciliare una velata critica sociale (si pensi alla condanna di certe regole assurde, o alla critica della religione ottusamente attaccata alla vacua esteriorità dei riti e delle formule) con la sottomissione inevitabile alle regole degli adulti. Lo dice chiaramente Tom, quando afferma che "essere ricco non mi impedisce mica di diventare bandito" (p. 256). Un bandito per gioco, si intende, in una dimensione parallela che può esistere solo nella finzione. Così come un tantino artefatto suona il linguaggio sgrammaticato di Tom, che ricalca quello autentico di Huck, pur essendo il primo, a differenza del secondo, un normale frequentatore della scuola e del catechismo come tutti i suoi coetanei di buona famiglia. La ribellione è pertanto autenticamente possibile solo nella dimensione del gioco e del sogno. Come a dire che, prima o poi, l'età adulta sopraggiunge per tutti, piegando anche le resistenze più audaci e lasciando, dietro di sé, il gusto agrodolce di una libertà non più accessibile.

[RECENSIONE A CURA DI GIGIMALA]

Autore Mark Twain
Editore Feltrinelli
Pagine 304
Anno edizione 2016
Collana Universale economica. I classici
ISBN-10(13) 9788807902284
Prezzo di copertina 10,00 €
Prezzo e-book 2,99 €
Categoria Azione - Avventura