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SINOSSI

A Ernie Cunningham le riunioni di famiglia non sono mai piaciute. Di sicuro c’entra il fatto che tre anni prima ha visto suo fratello Michael sparare a un uomo e lo ha denunciato, un oltraggio che non gli è ancora stato perdonato. Perché i Cunningham non sono una famiglia come le altre. C’è solo una cosa che li unisce: hanno tutti ucciso qualcuno. Ora hanno deciso di ritrovarsi per un’occasione speciale: trascorreranno un fine settimana in un resort di montagna per festeggiare l’uscita di prigione di Michael. Ma i Cunningham non sono tipi da stare in pantofole davanti al caminetto. Il giorno dell’arrivo di Michael, viene trovato il cadavere di un uomo. Ha le vie respiratorie ostruite dalla cenere, come se fosse morto in un incendio, ma non ha ustioni sul corpo. Mentre una bufera si abbatte sul resort isolandolo e la polizia brancola nel buio, spetterà a Ern capire se il colpevole è uno dei suoi familiari, prima che vengano uccisi tutti.

RECENSIONE

Benjamin Stevenson è un noto cabarettista e scrittore australiano, ha scritto tre romanzi ottenendo un grande successo con Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno. Il romanzo è piaciuto tanto anche all'emittente televisiva statunitense HBO che, in collaborazione con l'autore, sta lavorando alla produzione di una serie TV. Sebbene Benjamin Stevenson tragga ispirazione da grandi scrittori come Conan Doyle e Agatha Christie, la storia che ci racconta non segue i soliti cliché dei romanzi gialli, lui stesso ironizza sulle regole da seguire per scrivere un romanzo giallo nominando le regole scritte nel Decalogo del giallo perfetto scritto da Ronald Knox nel 1929. È un racconto insolito in cui l'autore si rivolge direttamente all'autore, instaurando un dialogo "one to one".
Nonostante si tratti di un giallo, l'autore non manca d'ironia, esemplare è il capitolo 9 intitolato "Mia moglie", nel quale ha scritto soltanto una frase: "Non mi va di parlarne". Il romanzo racconta della famiglia Cunningham, una famiglia non tradizionale che cela tanti segreti. La voce narrante è quella di Ernie Cunningham, il quale non ama le riunioni di famiglia, ma sarà costretto a trascorrere un fine settimana in un resort in montagna per festeggiare l’uscita di prigione del fratello Michael. Ernie ha attirato a sé tanto odio da parte di alcuni familiari per aver denunciato suo fratello Michael per l'omicidio commesso e di cui Ernie è stato testimone. Ha scelto di stare dalla parte della legge e questo gesto è stato visto come un tradimento, tant'è che la madre non gli ha più rivolto la parola. I Cunningham non sono una famiglia normale perché ognuno di loro ha ucciso qualcuno. Dopo l'arrivo e la sistemazione al resort, tutti i familiari sono in trepidante attesa dell'arrivo di Michael, il quale verrà scarcerato e raggiungerà la sua famiglia, ma perché arriva in compagnia di Erin moglie di Ernie? L'arrivo di Michael coincide con un omicidio vicino al resort, tutti i protagonisti sono presentati come sospetti ma il colpevole verrà svelato alla fine, quando Ernie, scrittore di gialli, svelerà la vera identità di quel poliziotto un po' impacciato e inesperto a sviluppare le indagini. Anche il poliziotto fa parte della famiglia Cunningham ma che, per ovvi motivi che non svelerò, non poteva essere presente fisicamente alla riunione di famiglia. Altro giallo nel giallo, il borsone pieno di soldi che Michael ha consegnato ad Ernie, quale debito dovevano pagare? La legge è realmente rispettata anche da chi lavora per farla rispettare? L'autore descrive in modo completo soltanto i membri della famiglia Cunningham, mentre ai personaggi secondari viene data voce soltanto per comprendere ciò che accade all'interno del resort. Chi ama leggere il genere giallo, rimarrà piacevolmente sorpreso dalla lettura di questo romanzo, l'autore è stato veramente geniale a interloquire con il lettore.

[RECENSIONE A CURA DI DEBBYZEN]