In questi giorni mi sono dedicata alla lettura di "Niente di vero" di Veronica Raimo, libro vincitore del Premio Strega Giovani e finalista al Premio Strega.

Ho letto recensioni molto contrastanti su questo libro e io stessa a fine e lettura sono rimasta un po' titubante. All'inizio mi è piaciuto, la storia biografica e familiare di questa ragazza assolutamente normale, nel senso che non ha proprio nulla di speciale, e vi dirò, un po' mi ci sono rivista.. ha una mamma iperprotettiva e che manda messaggi di continuo, un fratello che è un genio, suo padre fissato con l'igiene e che disinfetta tutto con l'alcol e poi lei che è totalmente anonima e inetta. In famiglia dicono che sa disegnare ma non è vero, i pochi e banali successi che ha ottenuto sono frutto della sua furbizia. Tutto molto carino condito anche da una vena abbastanza cinica e che risulta divertente.

Poi però Veronica, o Verika, come la chiama la mamma, è cresciuta e il mio interesse per lei e la sua vita è calato. Tutto troppo cinico, tutto troppo preso alla leggera, non so.. qualcosa non mi ha convinto.
Ho pensato che il motivo per cui Veronica si scansa praticamente da tutto, anche dal dolore, è racchiuso nel fatto che gli è sempre stata davanti una tipologia di donna e invece lei ne incarna una tutta diversa, quindi decide di non piegarsi e si proteggersi dagli altri in questo modo. 

Non so.. resta un punto interrogativo. 
 
Senza considerare che molti hanno urlato al capolavoro.. onestamente mi sembra un po’ troppo poco per essere un capolavoro. Voi lo avete letto?

Vediamo se riesco a confrontarmi con qualcuno di voi e afferrare magari quel qualcosina che mi è sfuggito per apprezzarlo a pieno. 

Buongiorno, 
ho appena finito di leggere questo libro che mi è molto piaciuto, nella sua stranezza e nella sua 'novità'. Voi cosa ne pensate? Avete letto altro di questa scrittrice? Grazie