Ho scoperto questa scrittrice da poco e per puro caso, come spesso succede alle cose più belle. Il romanzo l'ho divorato ed allo stesso tempo ho voluto ritardarne la fine, quasi a far decantare una scrittura che a tratti ricorda la poesia. La storia ha come protagonista Alcina e la campagna umbra durante il periodo della Resistenza italiana. Siamo alla fine della guerra, tanti giovani si uniscono ai partigiani nella lotta contro il fascismo e Alcina è una giovane donna che come dice lei stessa "è stata vecchia per tutta la vita". Da sola alle Case Venie cresce suo fratello Aliseo, un adolescente con la testa sempre nel vento. Nella cornice di questa campagna scandita dal passare delle stagioni, s'intrecciano i pensieri dei vivi e dei morti e la Petri riesce molto bene ad addentrarsi in questo mondo di confine, tra il magico e il reale, e a farli parlare e agire attraverso la figura di una donna tanto fragile quanto coraggiosa, di quel coraggio che possiede solo chi ha conosciuto la paura. 

Un bellissimo romanzo, delicato e profondo.
Non posso dire altrettanto del seguito purtroppo, ma questo è un altro libro. 
 

Ti posso solo dire che la bellezza del libro va oltre l'ambientazione storica, c'è ovviamente uno scenario reale e molto noto della nostra storia ma il vero racconto per me è quello introspettivo e la Petri in questo è bravissima. Detto questo, sto finendo ora "Tutta la vita" che è il seguito delle Case Venie e purtroppo non mi è piaciuto. E' un romanzo ben scritto ma nulla più, gioca molto sui ricordi del primo senza per me aggiungere molto di significativo. Mi è dispiaciuto perché avevo aspettative altissime. Leggerò comunque la trilogia di Lisbona, anzi se tu dovessi iniziarla fammi sapere!