resuscito questo topic perché, durante le vacanze di Natale, avevo cominciato a leggere questo libro perché era l'unico del 2014 che mi mancava e ad agosto non avevo avuto proprio il tempo di affrontarlo!!
ho letto tutta la discussione di questo topic e devo dire che il commento a cui sono più vicino è quello di
EmilyJane quando scrive che Andrea Luna è come tanti personaggi di libri o film italiani: un uomo che tarda a crescere e a responsabilizzarsi..
ziaBetty ha ragione nel dire che questo libro racconta l'esperienza e il disorientamento della nostra generazione, ma l'esperienza di Andrea è da considerarsi
l'esempio negativo da non seguire..
in sostanza lui cosa fa nella sua vita? fugge..
problemi con la moglie e con il lavoro? fuggo in America..
senso di colpa per aver abbandonato la famiglia in Italia? fuggo dall'America abbandonando la gente che mi ha voluto bene..
scopro che in Italia è tutto cambiato?? fuggo in America..
ma insomma!! che personaggio del cavolo, scusate l'espressione!!
e poi il finale... se anche il libro mi fosse piaciuto, quel finale davvero me l'ha fatto scadere..
mi dispiace dirlo, ma a me questo libro non è piaciuto poi molto
una cosa però devo ammetterla: mi è piaciuto l'utilizzo che Geda ha fatto del significato che sta dietro il racconto biblico del
figliuol prodigo celebrato dal Rembrandt..
la forza dei racconti biblici sta nella possibilità di poter essere reinterpretati ed utilizzati in ogni epoca perché riguardano gli aspetti principali dell'essere umano (in questo caso la gelosia e il perdono)..
p.s.: quando si parla dei genitori di Andrea si legge:
Era uno cosí, suo padre. Lui e sua madre erano cresciuti insieme nei cortili della parrocchia di Sant’Andrea Arcangelo
Sant'Andrea Arcangelo non esiste.. semmai Apostolo...
ah un'ultima cosa: uno dei motivi principali che non mi ha fatto apprezzare questo romanzo è stato il fatto che il narratore oltre ad essere onniscente (nonostante sembrasse che il racconto fosse visto dagli occhi di Andrea, ma in alcuni punti si capisce che non è così), è spesso anche un giudice.. la cosa mi ha infastidito non poco..
il narratore così vicino a me con i suoi giudizi cercava di lasciarmi poco spazio per pensare se compatire o condannare il protagonista..