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Agosto 2020 - Il grande mare dei sargassi

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05/08/2020 14:04 #45153 da Blache_Francesca
Risposta da Blache_Francesca al topic Agosto 2020 - Il grande mare dei sargassi
Sono arrivata a pagina 42 e trovo molto bello il modo in cui la protagonista parla dei suoi ricordi -del patois, del glacis, della vegetazione e del pappagallo, per fare alcuni esempi.
Interessantissimi i rapporti che descrive e che s'inseriscono perfettamente all 'interno del racconto.
Siccome sto leggendo contemporaneamente L'arcipelago dell' insonnia di Lobo Antunes, sono particolarmente sensibile alla descrizione del rapporto con il fratellino.
Greta, ho notato come in Las macabras di De La Paz, un uso "anarchico" dei tempi verbali. Vero?

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05/08/2020 14:25 - 05/08/2020 14:29 #45154 da Margarethe
Risposta da Margarethe al topic Agosto 2020 - Il grande mare dei sargassi

Sono arrivata a pagina 42 e trovo molto bello il modo in cui la protagonista parla dei suoi ricordi -del patois, del glacis, della vegetazione e del pappagallo, per fare alcuni esempi.

Io non riesco a visualizzare bene il glacis, è una specie di veranda giusto? Però su internet vedo che è un pendio artificiale. Ho cercato varie parole che non conoscevo, come ad esempio obeah.

Interessantissimi i rapporti che descrive e che s'inseriscono perfettamente all 'interno del racconto.
Siccome sto leggendo contemporaneamente L'arcipelago dell' insonnia di Lobo Antunes, sono particolarmente sensibile alla descrizione del rapporto con il fratellino.
Greta, ho notato come in Las macabras di De La Paz, un uso "anarchico" dei tempi verbali. Vero?

Avevo notato l'uso solo al presente quando parlano certi personaggi che non sanno l'inglese, adesso che me lo fai notare in effetti vedo che i tempi verbali sono un po' vari, faccio fatica a confrontarlo a Las Macabras avendo letto quello in spagnolo, mi suonava diverso! Ho trovato un uso un po' anarchico della lingua in generale, ma poco, ad esempio i discorsi diretti mescolati alla narrazione.

Come @Cri_cos e Zirk59 trovo Christophine molto affascinante, è una donna forte, saggia e indipendente, e poi fa un po' paura per via dei riti magici.

Quello che pervade il romanzo è la sensazione di solitudine e infelicità che accompagna le protagoniste femminili che forse, leggendo la biografia della Rhys, rispecchiano la vita della scrittrice


anch'io l'ho pensato: solitudine e infelicità accompagnate da una mancanza di appartenenza, a proposito mi sembra calzante questa sua citazione:
I would never be part of anything. I would never really belong anywhere, and I knew it, and all my life would be the same, trying to belong, and failing. Always something would go wrong. I am a stranger and I always will be, and after all I didn’t really care.

Nel complesso mi è piaciuto anche se a volte, non so se dovuti alla traduzione o per scelta stilistica dell'autrice alcuni passaggi, a mio avviso, sono poco comprensibili ad una prima lettura

Non so se fosse voluto, io a volte ho trovato difficoltà a capire Christophine, e a volte a inizio paragrafo non capivo subito se era Antoinette o Rochester a parlare.

"Sentii un peso intollerabile opprimermi il petto, l'odore della terra umida, la presenza invisibile della corruzione vittoriosa, la tenebra di una notte impenetrabile..."

Joseph Conrad, "Cuore di tenebra"

Ultima Modifica 05/08/2020 14:29 da Margarethe.

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05/08/2020 15:18 #45155 da mulaky
Risposta da mulaky al topic Agosto 2020 - Il grande mare dei sargassi

Io non riesco a visualizzare bene il glacis, è una specie di veranda giusto? Però su internet vedo che è un pendio artificiale. Ho cercato varie parole che non conoscevo, come ad esempio obeah.

Il glacis l'ho immaginato anche io come una veranda in legno.
E' un peccato, però, che nel testo non ci siano spiegazioni dei termini... continuo a percepire una sensazione un po' sgradevole di "distanza" dal racconto perché non visualizzo tutto.

Non so se fosse voluto, io a volte ho trovato difficoltà a capire Christophine, e a volte a inizio paragrafo non capivo subito se era Antoinette o Rochester a parlare.

Pure io ho riscontrato la questione dei tempi verbali e non riesco a capire al volo chi sta parlando. Pensavo fosse dovuto a una formattazione fatta male dell'ebook, ma a questo punto è stato fatto così.
Non sono una che vuole la pappa pronta, però potevano un po' agevolare le cose ai lettori che non conoscono il contesto culturale.

Sono circa a metà ebook, il viaggio di nozze, l'isola dove c'è Christine, parla Rochester. Continua nello spoiler
Attenzione: Spoiler!


Comunque a me le descrizioni non fanno impazzire, può darsi sia perché non mi sto sentendo coinvolta e percepisco tutto come lento. Cioè la storia va avanti, sono accadute varie cose fino al punto in cui sono arrivata, ma mi sembra una narrazione un po' monocorde.

Un uomo dovrebbe essere ciò che sembra
e chi uomo non è, uomo non dovrebbe sembrare.

Otello - William Shakespeare

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05/08/2020 21:08 #45157 da Blache_Francesca
Risposta da Blache_Francesca al topic Agosto 2020 - Il grande mare dei sargassi

Io non riesco a visualizzare bene il glacis, è una specie di veranda giusto? Però su internet vedo che è un pendio artificiale.

Sì, è una veranda in patois oltre ad essere anche un pendio.

Pure io ho riscontrato la questione dei tempi verbali e non riesco a capire al volo chi sta parlando.

Noto molto volentieri la "confusione verbale" che l'autrice crea: la mia opinione è che sia un modo usato come premessa alla follia.
Un'altra cosa che mi ha colpito è il giardino come specchio dell'anima.
Concludo con l'incubo.
Mi è rimasto impresso!

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05/08/2020 22:28 #45163 da Mattia P.
Risposta da Mattia P. al topic Agosto 2020 - Il grande mare dei sargassi
Ho finito da poco la parte in cui Antoinette è la narratrice. Il sentimento prevalente che il libro mi ha trasmesso è quello della rassegnazione, mista a estraniazione, ma anche nostalgia e tenerezza. Antoinette sembra non riuscire a trovare le coordinate della sua esistenza di cui si perde i pezzi e non riesce a capire il perchè. Anche la sua figura d'attaccamento principale, Cristophine, sembra a volte essere ambivalente alternando cura e durezza.
Belle le descrizioni del contesto. A me in particolare hanno colpito le immagini legate al bambù che circonda la casa. Mi hanno fatto venire in mente Il Colore Viola, bellissimo, ma atroce film con Whoopi Goldberg. E forse il libro, anche se per motivi diversi, mi evoca la stessa tristezza, ma anche la stessa voglia di riscatto.

"Bea sostiene che leggere è un'arte in via di estinzione e che i libri sono specchi in cui troviamo solo ciò che abbiamo dentro di noi, e che la lettura coinvolge mente e cuore, due merci sempre più rare"

Carlos Ruiz Zafon
Ringraziano per il messaggio: Margarethe

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05/08/2020 23:07 #45165 da lo giudice
Risposta da lo giudice al topic Agosto 2020 - Il grande mare dei sargassi
finito ora. come a molti di voi anche a me è tornata la voglia di rileggere Jane eire; in generale non amo molto i libri in cui si parla di follia (mi spaventa molto il fatto di perdere a causa della manipolazione di altri la mia retta via)...grande pena quindi per il personaggio di Antoinette. su christophine bisognerebbe scrivere un altro libro, la sua storia meriterebbe assolutamente di essere raccontata e sarebbe intrisa di magia, libertà, sfrontatezza, femminismo. grazie del consiglio di lettura!
Ringraziano per il messaggio: Margarethe

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06/08/2020 18:11 - 06/08/2020 18:13 #45169 da mulaky
Risposta da mulaky al topic Agosto 2020 - Il grande mare dei sargassi
Ho finito il libro e devo dire che per me non è stata una lettura così appassionante, anzi.
Jane Eyre mi è piaciuto, ma non è il mio romanzo preferito. Faccio questa premessa perché non sto parlando da fan: questo breve racconto della Rhys dipinge Rochester in modo penoso e sinceramente non mi pare fosse volere della Bronte presentarcelo così. E quindi non capisco perché fare una sorta di prequel di un romanzo famoso, se vuoi stravolgere un personaggio (odio pure il sequel di Orgoglio e pregiudizio per gli stessi motivi, ma questa è un'altra storia). Dalla breve storia sull'autrice che ho letto a fine libro, mi viene il sospetto che la Rhys abbia scritto il romanzo collegandosi al famoso Jane Eyre solo per pubblicità, visto che era ormai stata dimenticata da tutti. Sono una brutta persona, lo so, ma ho questa sensazione :dry:

Comunque, tralasciando il collegamento a Jane Eyre, ecco cosa ne penso adesso che ho finito di leggerlo.

Attenzione: Spoiler!

Un uomo dovrebbe essere ciò che sembra
e chi uomo non è, uomo non dovrebbe sembrare.

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Ultima Modifica 06/08/2020 18:13 da mulaky.

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07/08/2020 17:48 - 07/08/2020 17:51 #45192 da Margarethe
Risposta da Margarethe al topic Agosto 2020 - Il grande mare dei sargassi
@ Mulaky In teoria tutto il romanzo nasce dal fatto che la Rhys, da bambina, avesse letto Jane Eyre e fosse rimasta colpita da Bertha, probabilmente perché era di simili origini, ha empatizzato con questo personaggio. In questo romanzo ha provato a mettersi nei suoi panni, spiegando cosa può portare alla pazzia, quali condizioni sociali unite a quelle della donna.
Attenzione: Spoiler!


Per quanto riguarda la questione della lingua e del contesto, non penso che l'obiettivo della Rhys fosse quello di delineare un contesto storico, ho percepito il tema psicologico come centrale. Personalmente non mi ha disturbata il fatto che non ci fossero spiegazioni e questo stile mi piace, ma capisco che è una questione di gusti. Trovo che sia più istintivo e mi fa entrare più nel mood, nell'atmosfera. Assieme a Blache_Francesca abbiamo letto qualche libro in spagnolo di autori sud-americani e l'anarchia nei tempi verbali è ricorrente, è qualcosa di tipico, forse anche le poche spiegazioni sono legate a questo stile, quando si legge qualcosa del genere realismo magico non vengono date spiegazioni puntuali degli eventi. Forse Francesca può approfondire questo punto, dato che ha letto anche un saggio

Il fratellino
Attenzione: Spoiler!

Riguardo alla conversazione finale con Christophine,
Attenzione: Spoiler!

Anche sulla questione del nome è la scrittrice che decide questo cambio di nome da parte di Rochester, per rendere ancor di più questa idea del suo odio verso Antoinette: lui non sopporta questa differenza culturale che c'è tra loro, e vuole snaturarla. A un certo punto lei dice "Non mi chiama più Antoinette, adesso, mai. Ha scoperto che era il nome di mia madre", quindi penso che il motivo del cambio sia che non voleva accomunarla alla madre di lei, e anche che era un nome francese.

@Cri_cos nel finale
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Joseph Conrad, "Cuore di tenebra"

Ultima Modifica 07/08/2020 17:51 da Margarethe.

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07/08/2020 18:13 #45195 da Cri_cos
Risposta da Cri_cos al topic Agosto 2020 - Il grande mare dei sargassi
Grazie Margarete per la spiegazione . Ho riletto il finale è agganciato al film le scene dell'incendio . Antoinette prima lo sogna e poi lo mette in atto .
Volevo collegare il finale anche agli incubi di Antoinette da giovane vestita di bianco che segue un uomo cattivo

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07/08/2020 19:52 - 07/08/2020 19:55 #45199 da mulaky
Risposta da mulaky al topic Agosto 2020 - Il grande mare dei sargassi

@ Mulaky In teoria tutto il romanzo nasce dal fatto che la Rhys, da bambina, avesse letto Jane Eyre e fosse rimasta colpita da Bertha, probabilmente perché era di simili origini, ha empatizzato con questo personaggio. In questo romanzo ha provato a mettersi nei suoi panni, spiegando cosa può portare alla pazzia, quali condizioni sociali unite a quelle della donna.

Sì, questo lo capisco e ha reso l'idea, però io non trovo corretto snaturare un personaggio altrui. Avrebbe potuto fare una storia "sua", senza prendere in prestito quella di altri. Capisco che sono gusti, io sono più purista da questo punto di vista, non cambierei nemmeno i classici che non mi sono piaciuti :D

Attenzione: Spoiler!

Per quanto riguarda la questione della lingua e del contesto, non penso che l'obiettivo della Rhys fosse quello di delineare un contesto storico, ho percepito il tema psicologico come centrale. Personalmente non mi ha disturbata il fatto che non ci fossero spiegazioni e questo stile mi piace, ma capisco che è una questione di gusti.

Il problema per me è questo: quando racconti una storia, quando pubblichi un libro, devi anche pensare al target a cui ti rivolgi, cioè a che tipo di lettore leggerà la storia. Non tutti conoscono determinate vicende o parole e infatti qui all'inizio abbiamo faticato (non solo io) nel capire le rivalità tra i diversi tipi di creoli e compagnia dicendo. Non dico che l'autore non possa sbattersene, dico che se non mi fai cercare su wikipedia o su google ogni 3 pagine, è meglio perché la storia diventa più fluida e capibile.
Sì, tutto è incentrato sulla psicologia e questo tema è arrivato senza troppi problemi, ma ha inserito anche altro che poi non ha chiarito o che ha lasciato un po' fumoso
Attenzione: Spoiler!


sul nome
Attenzione: Spoiler!

Un uomo dovrebbe essere ciò che sembra
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Ultima Modifica 07/08/2020 19:55 da mulaky.

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