Ho terminato questo libro già da un po'e ho impiegato più tempo a leggere i commenti che il libro stesso....ma d'altronde sono anche molto più interessanti
Confermo infatti che il libro non mi ha entusiasmato, vi ho trovato tantissime cose interessanti dal punto di vista soprattutto psicologico, sulla pazzia in generale, ma soprattutto su come i pregiudizi e il contesto in cui viviamo abbiano un ruolo determinante sulla persona che possiamo essere e che la gente pensa che siamo; ma è stata per me una lettura troppo confusionaria e gli aspetti che ho trovato originali e interessanti sono per me troppo solo accennati, l'evoluzione di Bertha, ma anche quella di Rochester e del loro rapporto alla fine sono solo un grande punto interrogativo; io non ho particolare bisogno che mi venga spiegato tutto, ma proprio perchè ho trovato affascinanti questi cambiamenti, mi rimane il dubbio che me li sia immaginati e che l'autrice in realtà volesse dire tutt'altro, semplicemente dare una sua variente di una parte della storia di Bronte e basta, senza altri fini. Ed é un po'un peccato, perché in realtà io ci ho visto tanto femminismo o critica sociale nei confronti del marito-padrone (ruolo che Rochester secondo me ricopre già in jane Eyre), che considera la moglie semplicemente un oggetto di sua proprietà, che anche se non sa che farsene, non vuole comunque che lo abbiano altri perchè è un suo possesso; che pensa che sia lui a decidere se la moglie è pazza o meno (e questo emerge anche in jane Eyre, dove anche la spiegazione sulla storia della moglie appare abbastanza manipolatoria, con lui che semplicemente si è stufato di una situazione e ha deciso di dargli lui il finale che gli faceva comodo). In Jane Eyre Bertha appare sicuramente pazza, anche se ribadisco che ho avuto già là la sensazione che non fosse solo colpa sua e ci fosse anche un altro lato della storia; ma nel libro di Rhys non ne sono invece così sicura, sembra che la sua pazzia sia quasi indotta, chi le sta accanto, sia Rochester che servitori, vogliono manipolarla e quindi si mettono d'accordo per considerarla pazza e a quel punto lei non ha più speranza di dimostrare il contario.
Sinceramente nel libro non ho molto capito cosa succeda tra la fine della seconda parte e l'inizio della terza, da che lei doveva andarsene da sola finisce poi prigioniera di Rochester, ma forse semplicemente Rhys non era una romanziera (nel senso di scrittrice che preferisce scrivere libri lunghi piuttosto che racconti o opere brevi) e sapendo che il finale era già stabilito, ha affrettato un po'il tutto senza molte spiegazioni.
Sulla scena della terza parte voi avete detto che è quella dell'incendio finale, io invece pensavo che fosse quando va di notte da Jane la prima volta. vabeh, non ha importanza, anche se proprio quei riferimenti fanno sì che si dia per scontato che già si conosce Jane Eyre, mentre magari senza quella scena si può leggere il libro senza problemi, senza avere la sensazione di non capire cosa sta succedendo.