Finito il libro!
Grazie Ilaria, è stato molto bello rileggerlo. È stato bello come la prima volta, le ultime pagine mi hanno distrutta! 
    
Personaggi che mi sono piaciuti sono:
Evangelina Flores, che personaggio, così forte! 
    
Gustavo Morante, perché 
    
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Mario, fantastico!
Naturalmente i 
Leal. Già Mattia ne ha parlato ampliamente, riporto il loro consiglio saggio: 
    
Irene mi è piaciuta, non l'ho trovata per niente stupida, 
    
Beatriz invece 
    
Ho apprezzato anche moltissimo imparare in merito al regime di Pinochet. Quest'ultimo viene ritratto quasi come una marionetta solitaria che ogni tanto ripete 
"fate come sempre, no? Non mi scocciate con queste stronzate!"
Sinceramete ho riso quando Leal fa girare i volantini con delle frasi di Bakunin e i militari si mettono a cercare questo cittadino Bakunin 
Come FrancescaB, in tutto il libro mi è sembrato di vedere delle nuvole che coprivano la scena portando l'ombra e poi si rischiaravano a momenti, sempre pronte dietro l'angolo.
C'è un passo molto poetico in cui parla dell'America Latina, lo riporto in originale se no lo rovino, metto la traduzione di alcune parole, magari si capisce:
"[...] tierra de huracanes, terremotos, ríos anchos (=larghi) como mares, selvas tan tupidas (=folte) que no penetra la luz del sol; un suelo en cuyo humus eterno se arrastran (=strisciano) animales mitológicos y viven seres humanos inmutables desde el origen del mundo; una desquiciada (=squilibrata) geografía donde se nace con una estrella en la frente, signo de lo maravilloso, región encantada de tremendas cordilleras donde el aire es delgado (=fino) como un velo, desiertos absolutos, umbrosos bosques y serenos valles. Allí se mezclan todas las razas en el crisol (=crogiolo) de la violencia: indios emplumados, viajeros de lejanas (=lontane) repúblicas, negros caminantes, chinos llegados (=arrivati) de contrabande en cajones de manzanas (=casse di mele), turcos confundidos, muchachas de fuego, frailes (=frati), profetas y tiranos, todos codo a codo (=fianco a fianco), los vivos y los fantasmas de aquellos que a lo largo de siglos pisaron (=calpestarono) esa tierra bendita (=benedetta) por tantas pasiones. En todas partes están los hombres y mujeres americanos, padeciando en los cañaverales (=canneti), temblando (=tremando) de fiebre en las minas (=miniere) de estaño y plata, perdidos bajo las aguas mariscando perlas y sobreviviendo, a pesar de todo, en las prisiones.
Ariel: Mi è sembrato per certi versi di leggere qualcosa di già letto, ma questo con l'Allende è normale, lei parla spesso nei suoi libri di temi che le sono cari e familiari (guerra, esilio, amore...) cosa che di per sè non è negativa, ma a leggere due suoi libri in tempi ravvicinati si ha l'impressione che siano uguali.
Non ho avuto modo di notare questo. Al contrario ho letto molti libri della Allende e ho notato come ha cambiato nel corso degli anni, anche se si capisce che è lei a scrivere. Apprezzo molto questa capacità di cambiare.
ElisaZ: La Allende è stata in grado, in poche pagine, di presentare due sentieri completamente diversi: l'uno che protende verso "il bene", l'altro verso "il male", senza mostrificare, stereotipare ne tantomeno condonare le forze militari agenti, cosa che spesso (ovviamente, mi riferisco "mostrificare e stereotipare") si fa quando ci si riferisce alle epoche più buie della storia (si guardi, per esempio, i soldati tedeschi delle SS).
ti ringrazio per questo intervento, mi trovo molto d'accordo.
Anna96: In ogni caso alla fine non sono riuscita ad apprezzare il libro 
 l'ho trovato di una lentezza intollerabile e mi è sembrato che non si arrivasse mai al punto.
capisco la tua percezione di lentezza, la Allende si perde nelle storie dei personaggi, come notavano anche Bibi e Nautilus, e bisogna semplicemente mettersi comodi e godersele senza la smania di continuare, è il suo stile..
Anna96:  Anche il finale, l'ho trovato decisamente troppo tirato per le lunghe, senza che ci fosse un vero motivo per farlo.
Piripicchio: Ripeto le mie impressioni sullo stile e, verso la fine, anche su una certa verve sbrigativa...gli eventi che portano alla fine del romanzo sono praticamente riassunti.
Ma quindi il finale era sbrigativo o troppo tirato?!?!