Martedì, 04 Novembre 2025

Novembre 2020 - D'amore e ombra

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05/11/2020 20:11 #46614 da Mattia P.
Risposta da Mattia P. al topic Novembre 2020 - D'amore e ombra
Pur non essendo un appassionato del circo, sono rimasto sempre affascinato da questo mondo che dietro all’apparenza di magia, mistero e mirabilia nasconde una faccia fatta di tutta una umanità che ha ben poco di eccezionale. Spesso si tratta di persone che per la loro passione, lo spettacolo, si votano ad una vita di sacrificio fatto di tante ore di esercizio, una vita nomade con tutti i pro e i contro che essa comporta.

La moglie lo attribuiva alla vita errante del circo, sempre peregrinando senza una meta fissa, mangiando male, dipingendosi la faccia con quegli impudici intrugli permessi da Dio alle donne di strada, ma dannosi per una persona dabbene.


E l’emblema del circo è senza dubbio il pagliaccio.

Quanto questa figura, che piaccia o meno, sia entrata nel nostro immaginario collettivo lo si riscontra facilmente nella diffusione di opere che la hanno posta al centro. Si pensi a “IT” di Stephen King nella letteratura horror o a “I Clowns” di Fellini in ambito cinematografico. E come non citare il mitico “Joker”, tornato nuovamente alla ribalta grazie al bravissimo Joaquin Phoenix?

E ciò che secondo me, più di tutto, forse del clown ci affascina e in cui talvolta ci rispecchiamo, è questa sua duplice natura divertente e ridanciana da un lato, ma che cela spesso un’interiorità malinconica e seria dall’altro.
Pare che anche uno dei più grandi “pagliacci” che abbiamo avuto nel mondo della comicità italiana, il grande Totò de Curtis, avesse, lontano dagli schermi, una certa vena di tristezza.

Uno dei miei film preferiti, forse il mio preferito, è Patch Adams. Il film interpretato dal grandissimo Robin Willliams narra le vicende realmente accadute di un medico che cercò di applicare un principio che ormai è ampiamente assodato anche a livello scientifico: ridere fa bene alla salute e aiuta a superare momenti difficili. Eppure anche Robin Williams, a un certo punto, ha sentito di non poter trovare altra scappatoia a questa profonda malinconia (leggi depressione) che attraverso la rinuncia a la vita stessa.

In questa nostra lettura del mese ho apprezzato molto come la Allende ha caratterizzato il personaggio di Hipolito Ranquileo che è appunto inscindibile, secondo me, dal suo lavoro come pagliaccio. Sembra anzi che per Hipolito fare il pagliaccio non sia solo un lavoro, ma uno stile di vita. Può essere, secondo voi, il tentativo estremo di scrollarsi di dosso questa sorta di innata tristezza?

In pochi anni il gagliardo giovanotto che aveva accettato in sposo si era trasformato in quell’ometto contratto dalla faccia incartapecorita a forza di far smorfie, dove il naso sembrava una patata, che tossiva troppo e si addormentava nel mezzo di una conversazione. Nei mesi di freddo e di forzata inattività soleva far divertire i bambini indossando il costume da pagliaccio. Sotto la maschera bianca e l’enorme bocca rossa aperta in una risata perenne, la moglie vedeva le rughe della stanchezza. Poiché era ormai un po’ decrepito, ogni volta gli era sempre più difficile trovar lavoro e lei nutriva la speranza di vederlo stabilito nei campi ad aiutarla a lavorare.

Bello come la moglie Digna è quella persona che riesce a vedere oltre la maschera di Hipolito. Come a dire che c’è per ognuno di noi una persona con cui non abbiamo bisogno di portare una maschera, ma possiamo mostrarci per quello che siamo. Anzi, quella persona ha la capacità di vedere oltre la nostra maschera anche se c’è la vogliamo gelosamente tenere addosso. E questo alla fine ci libera.

Dapprima era stato trapezista e saltimbanco, ma con gli anni aveva perso l’equilibrio e la destrezza. Poi aveva fatto una breve incursione come domatore di certe misere fiere, che sconvolgevano la sua pietà e avevano logorato i nervi. Alla fine si era rassegnato a fare il pagliaccio.


Bellissima la figura di Hipolito che prova pietà per le fiere che è quasi costretto a domare. Il pagliaccio ha un animo sensibile ed è per questo che talvolta arriva al cuore delle persone. Devo dire che anche a me gli animali al circo fanno parecchia pietà!
Notare poi come la Allende associa alla figura del pagliaccio il sentimento della rassegnazione.

In seguito Digna non permetteva loro di andar al circo a vedere il padre declinare fra le sue tristi piroette, preferiva che conservassero nella memoria quell’aerea immagine e non si vergognassero alla vista dei suoi grotteschi panni da pagliaccio vecchio, battuto e umile, mollando scoregge, parlando in falsetto e ridendo senza motivo.

E qui c’è secondo me l’apoteosi del simbolismo associato al pagliaccio. Egli è colui di cui ci si vergogna perché si mette in ridicolo (si pensi all’uso del termine nel linguaggio comune), è grottesco e agisce senza una logica. Il pagliaccio ci va bene quei cinque minuti in cui ci fa divertire, poi subentra la pena e infine anche lo stigma.

"Bea sostiene che leggere è un'arte in via di estinzione e che i libri sono specchi in cui troviamo solo ciò che abbiamo dentro di noi, e che la lettura coinvolge mente e cuore, due merci sempre più rare"

Carlos Ruiz Zafon
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05/11/2020 20:34 #46615 da Piripicchio
Risposta da Piripicchio al topic Novembre 2020 - D'amore e ombra

Il pagliaccio ci va bene quei cinque minuti in cui ci fa divertire, poi subentra la pena e infine anche lo stigma.


interessante, pirandelliano...
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06/11/2020 22:25 #46630 da Piripicchio
Risposta da Piripicchio al topic Novembre 2020 - D'amore e ombra

Blache_Francesca ha scritto: Trovo la scrittura molto piu leggera di altri del periodo e non so se la cosa mi convince fino in fondo...
Cioè?


Nel senso che marquez, cortazar, banuelo ecc... hanno uno stile, una capacità di descrivere certe sfumature degli esseri umani, che mi stupisce sempre per profondità. Lo stile della allende lo trovo molto più leggero...
Non dico che sia superficiale dico solo che lo trovo più "fiabesco".
Cmq è un pensiero generale anche perchè il libro mi garba...è solo una considerazione di stile.

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07/11/2020 09:54 #46631 da Blache_Francesca
Risposta da Blache_Francesca al topic Novembre 2020 - D'amore e ombra

Nel senso che marquez, cortazar, banuelo ecc... hanno uno stile, una capacità di descrivere certe sfumature degli esseri umani, che mi stupisce sempre per profondità. Lo stile della allende lo trovo molto più leggero...
Non dico che sia superficiale dico solo che lo trovo più "fiabesco".
Cmq è un pensiero generale anche perchè il libro mi garba...è solo una considerazione di stile.

Sì, capisco. Trovo che i personaggi siano molto meno fiabeschi di quanto affermi, anzi vengono tratteggiati con sfumature molto realistiche. Penso ad esempio a Beatrix Beltrán che vive in funzione dell'ascesa sociale, che non frequenta la parrocchia perché chi ne fa parte è marxista, che chiede le origini sociali di Francisco, ecc...
In tutto ciò, non vedo niente di fiabesco e tanto meno nei suoi personaggi.

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07/11/2020 12:02 #46634 da Piripicchio
Risposta da Piripicchio al topic Novembre 2020 - D'amore e ombra
in questo senso certo, hai ragione, i personaggi non sono fiabeschi per nulla, anzi.
io parlavo solo dello stile e nel modo di rappresentarli, lo trovo più semplice e "raccontato" di quello dei coleghi.
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07/11/2020 12:56 #46635 da vanna
Risposta da vanna al topic Novembre 2020 - D'amore e ombra
Finito questo bel romanzo che non conoscevo e grazie Ilaria per averlo proposto!
Anche qui ho ritrovato alcune caratteristiche riscontrate in altre opere dell'Allende come mischiare vicende storiche realmente accadute con l' invenzione, creare una narrativa all'inizio piana per poi pian piano caricarla di una tensione che spinge il lettore verso la conclusione, descrivere magistralmente con dovizia di particolari i sentimenti umani che spesso cozzano con le atrocità delle vicende politiche che lei conosce a fondo avendole vissute in prima persona, ed anche per questo aspetto che a parer mio riesce a dare il meglio di sé.
Io ero molto giovane ma ricordo bene gli scioperi a scuola o le manifestazioni contro la dittatura di Pinochet , gli slogan fra cui " Allende il Cile non si arrende..." , poco dopo il triste fenomeno dei desaparecidos che viene denunciato anche nel romanzo .
I personaggi sono ben descritti e ognuno chi per un verso chi per un altro deve fare i conti con la dittatura che ha cancellato i diritti fondamentali dell' individuo.
Irene come ha detto qualcuno non l' ho trovata antipatica , lei compie un viaggio sia interiore che oggettivo che la conduce a prender piena coscienza del contesto storico in cui vive e anche dei sentimenti verso Francisco proveniente da un ceto sociale più basso rispetto al suo e a quello dello storico fidanzato che piaceva tanto a sua madre. Quest'ultima con le sue velleità e la sua superficialità è funzionale alla storia in quanto incarnazione della più bieca accettazione del regime.
Storia triste e a tratti macabra ma ogni tanto squarci poetici che ti risollevano l'animo.


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07/11/2020 18:11 #46642 da Piripicchio
Risposta da Piripicchio al topic Novembre 2020 - D'amore e ombra
Finito adesso.
Il mio personale giudizio rimane perlopiù positivo. Riesce a raccontare molto semplicemente orrore e bellezza, passione e violenza. E la trama è intensa e carica di azione, i personaggi sembrano riassumere, ognuno di loro, un aspetto socio politico, un pensiero preciso spesso contrapposto, per poi ritrovarsi tutti vicini negli aspetti piu umani: perdita, morte, sopravvivenza, abbandono, affetto, amore...
Poi ovviamente ci sono gli sgherri di regime e quelli altro non sono che brutali assassini, o poco più.

Ripeto le mie impressioni sullo stile e, verso la fine, anche su una certa verve sbrigativa...gli eventi che portano alla fine del romanzo sono praticamente riassunti.

La cosa che mi manca in assoluto è la sensazione di universalità che invece trovo in molti "realisti magici"
in cui la struttura simbolica rivela appunto una radice filosofica profonda...in cui spesso le passioni umane non hanno mai una sola facciata.
Dove, nella Allende l'amore e il legame dei due protagonisti vince su tutto, in Marquez è sempre anche "demone" e tutte le azioni umane guidate da molteplici intenti.
In cui la circolarità dei destini è da una parte tradizione e dall'altra maledizione (cent'anni)
In questo caso, invece, è tutto una questione di "male contro bene" e non c'è tanto da discutere o capire ed in questo tipo di romanzi quello che non mi piace per nulla è l'individuare fin da subito buoni e cattivi.
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07/11/2020 21:29 #46643 da nautilus
Risposta da nautilus al topic Novembre 2020 - D'amore e ombra
Ho letto poco più di cento pagine e più che la storia, che fino a questo momento ancora non ha preso il via, mi sta piacendo molto la caratterizzazione dei personaggi.
Penso a Digna e alla sua forza e compostezza, a Hipolito con la faccia come una castagna in inverno, alla dolcezza di Hilda, così materna e a Mario, il parrucchiere della casa editrice, figlio di minatori, che insegue un sogno che realizza, ma per farlo è costretto ad allontanarsi per sempre dalla sua famiglia.

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08/11/2020 01:06 - 08/11/2020 01:09 #46644 da Vanessa
Risposta da Vanessa al topic Novembre 2020 - D'amore e ombra
Io sono arrivata a pagina 84. Leggendo i vostri commenti condivido molto di quello che avete scritto. I personaggi li trovo molto caratteristici, uno di quelli che preferisco è Digna Ranquileo. Fin da quando viene presentata nelle prime pagine del libro l'autrice la disegna come una donna di paese, con un forte contatto con la spiritualità. Nelle prime pagine viene descritta con queste parole
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Il contatto con il mondo spirituale sembra quindi nascere fin dall'inizio e nascere da lei stessa. Mi sembra che il suo personaggio e anche quello di tutta la famiglia Ranquileo siano molto ben caratterizzati.

Attenzione: Spoiler!


Per ora, forse perchè ancora non ho letto tantissimo, sento più lontani i personaggi di Irene e Francisco. Sono d'accordo con quello che diceva Anna, lei è troppo stupida...! Almeno per adesso sembra non rendersi conto di nulla, mi pare un poco eccessivo.

La Allende affronta anche con molta delicatezza il tema dell'omosessualità.
Attenzione: Spoiler!


Altra cosa che mi è piaciuta molto riguarda sempre la famiglia dei Ranquileo, la loro ospitalità e alcune considerazioni legato al rapporto con la natura che danno molto l'idea del retroscena sudamericano intriso di spiritualità e superstizione.
Attenzione: Spoiler!


In generale mi sta piacendo, ed è molto bello leggere tutti i vostri commenti. :)

"Non può essere ch’io abbia tanta felicità, dopo tanto dolore. È un sogno; un sogno di quelli che ho fatto spesso, di notte, immaginandomi di stringerla ancora una volta sul mio cuore, come faccio ora; credendo di baciarla e sentendo che mi amava e che non mi avrebbe lasciato mai."
Jane Eyre
Ultima Modifica 08/11/2020 01:09 da Vanessa.
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08/11/2020 10:08 #46646 da nautilus
Risposta da nautilus al topic Novembre 2020 - D'amore e ombra
Non sono molto d'accordo su alcuni commenti letti in merito a Irene, il cui personaggio ancora non mi è molto chiaro, forse verrà caratterizzato meglio andando oltre, però la sua leggerezza e la sua positività non le ritengo sintomo di stupidità. E' una ragazza che comunque si oppone ai cliché della madre e di quel mondo aristocratico - borghese in cui è cresciuta. Non lo fa con veemenza ma semplicemente con il suo stile di vita.
La trovo una ragazza concreta, determinata, coraggiosa e libera.
Attenzione: Spoiler!

Sicuramente non è il personaggio che preferisco, ma non ne ho un'opinione così negativa.

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Avatar di mulaky mulaky - 29/10/2025 - 10:03

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Ciao! Ma mi sono persa il resoconto dell'ultimo raduno di Bologna?? Mi piacerebbe molto leggere il seguito della "saga" !! Dove posso trovarlo??

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Buongiorno, sono un appassionato di cinema e romanzi di vario genere. Il mio autore preferito è John Fante, ultimamnete leggo molto i gialli di Manzini. Mi piace scrivere.

Avatar di Nonna Iaia Nonna Iaia - 10/10/2025 - 10:14

Ciao a tutti!Amo i libri da sempre ma solo ora, in pensione, riesco finalmente a leggere!Mi appassionano le storie vere, le biografie ed i romanzi storici perché mi consentono di conoscere i fatti da diverse prospettive arricchendo, spero, il mio senso critico. Integro i romanzi con saggi di geopolitica e di storia. È la prima volta che mi iscrivo ad un Gruppo di Lettura e sono molto curiosa e contenta di poter condividere i miei pensieri ed emozioni con voi.Grazie

Avatar di Manuela Zennaro Manuela Zennaro - 01/10/2025 - 18:14

Buon pomeriggio sono Manuela e scrivo da Roma. Ho 59 anni (quasi 60, in realtà), sono una giornalista enogastronomica di professione, lettrice onnivora per passione. un saluto a tutti!

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