Eccomi! Sono andata avanti anche io in questi giorni, assistendo alla nascita della creatura, all'inutile fuga di Victor, al racconto dei primi anni di vita della creatura... e infine, all'orrenda richiesta! Al momento in cui sono, Victor ha appena lasciato l'amico Clerval, con cui è in viaggio in Inghilterra, per condurre il suo secondo esperimento. Ma non so se ce la farà.
Mi ritrovo con Paola nel dire che il libro offre talmente tanti spunti che una lettura lenta, per me, è la cosa migliore. Inoltre...
to leggendo l'edizione Rizzoli Bur Deluxe perchè adoro le illustrazioni e faccio la collezione
Grande invidia!
Edizioni stupende! Io con i classici vado sempre di tascabili Einaudi ma questi mi fanno una gola incredibile...
Tornando a noi, avete sviscerato tante di quelle tematiche che se dovessi rituffarmici non farei che ripetervi e sarebbe un peccato! Una lettura davvero perfetta per il libro del mese, e l'avete arricchita tutti! Ecco su cosa sto riflettendo io ora...
A proposito del parallelismo Frankenstein-creatura, di come i due finiscano per assomigliarsi, specialmente nella fuga dalle responsabilità: non vi sembra che la mutazione più significativa nella creatura sia proprio quella di domandare al proprio creatore di "fabbricargli" un proprio simile?
Voglio dire, come rischiesta è commovente. All'inizio mi ha fatto una pena incredibile; in generale, penso che questo romanzo abbia molto coraggio nel mettere a nudo il desiderio che tutti abbiamo di amicizia, vicinanza, affetto. Lo fa passare in maniera molto cristallina ed è commovente. Però, a ben vedere, la creatura sta ripetendo l'errore del creatore: sta decidendo per chi non può esprimersi...
Sono stati citati i versi di Milton che aprono il romanzo: "T'ho forse chiesto io di trarmi dalle tenebre?". Ecco, con quale sadismo la creatura decide di infliggere la stessa sorte che è stata inflitta a lui, e per cui lui odia il suo creatore? Chiede a Victor una compagna, e nella sua fantasia dice: ci vorremo bene, ci basteremo l'un l'altra e non daremo fastidio a nessuno. Siamo sicuri che la creatura-compagna sarebbe d'accordo? Creata per riempire un vuoto e con il destino già segnato, non avrebbe finito per odiare il compagno che le è stato imposto?
Ovviamente, com'è stato già rilevato in abbondanza, massima compassione per la creatura. Le pagine a lei dedicate durante la sua "infanzia" nella capanna sono davvero toccanti e sono d'accordo al 100% col discorso che se conosci solo la crudeltà diventi crudele a tua volta. Infatti io in questa richiesta colgo un puro egoismo... alla Frankenstein! La creatura ha imparato bene...