Ragazzi devo ammetterlo: ho provato più piacere a leggere i vostri commenti che il libro stesso! 

 complimenti davvero, avete sviscerato questo libro in una maniera incredibile, ognuno di voi ha messo un pezzettino di sé e del suo modo di vedere le cose, è meraviglioso, credo che sia una delle esperienze di lettura condivisa più belle che abbiamo fatto qui! Mi dispiace essere stata in viaggio e non aver potuto commentare man mano, per lo stesso motivo ho letto il libro un po' troppo di fretta non apprezzandolo a pieno per cui dovrò assolutamente rileggerlo e con le vostre chiavi di lettura sarà ancora più ricco.
Cercherò di rispondere a un po' tutti i temi trattati (attenzione a chi non ha letto fino alla fine perché potrei spoilerare):
Sul punto sollevato da Guido e Bea riguardo la creazione poco dettagliata e argomentata mi trovo molto d'accordo, sembra un passaggio messo lì giusto per darci contesto quando in realtà secondo me sarebbe valsa la pena entrare più in alcuni dettagli che avrebbero fatto la differenza, per esempio sapere da chi avesse preso il cervello, e qui mi ricollego al commento di Giorgia sul galvanismo (grazie Giorgia, interessantissimo!) per cui credo anch'io che in questo modo l'autrice potesse far passare l'espediente di un cervello preesistente e quindi già "formato" quindi nessuna sorpresa nel vedere che la creatura alcune cose le conosce o comunque ci mette poco a "rispolverarle". La grande differenza qui, permettetemi la deformazione professionale, si pone con gli organi riproduttivi: Frankenstein è uno scienziato, dovrebbe sapere che per riprodursi non basta avere un pene e una vagina 

 a questo punto mi sorge spontanea anche la domanda sulla fisiologia della creatura: ha sangue che scorre nelle sue vene? Produce fluidi corporei? Io credo di no, credo che la creatura sia molto simile ad uno zombie per cui ha tutti gli organi ed ha avuto la scarica elettrica che gli ha fornito la vita (e che comunque, ancora oggi, serve a far ripartire un cuore fermo quindi a grandi linee come idea potrebbe anche essere accettabile) ma sicuramente non sarebbe in grado di donarla a sua volta. Posso giustificare l'autrice su questo punto perché magari poco colta al riguardo però non so, poiché possedeva comunque tutta una serie di conoscenze magari avrebbe potuto chiedere una consulenza di fisiologia 
Chiaramente è diverso poi invece il desiderio della creatura di avere una compagna, Orwell in 1984 scrisse "forse non si desidera tanto essere amati quanto essere capiti" quindi magari alla creatura non interessava poi così tanto l'aspetto romantico della relazione in sé, come invece pensava Viktor, ma semplicemente avere qualcuno che lo capisse e soprattutto che non lo facesse sentire solo. Penso che la creatura chiaramente sia in parte vittima, giustamente viene da chiedersi chi non avrebbe reagito così al suo posto, però a me stona molto questo cambiamento repentino di personalità e l'improvvisa voglia di vendetta: passa dall'avere sentimenti di compassione, d'amore a quelli di vendetta e rabbia, esattamente come il suo creatore. Se mi mettessi al posto della creatura, credo che la mia prima reazione al rifiuto e al disgusto da parte degli altri sarebbe stato la tristezza profonda e l'isolamento, forse avrei anche valutato l'idea di togliermi la vita poiché solo e inutile ma mai avrei potuto pensare di toglierla a qualcuno perché mi sento rifiutato (soprattutto se consapevole che il mio aspetto può suscitare queste emozioni), per cui mi dispiace ma non mi sento affatto di giustificare le sue azioni, anche perché dopo il primo omicidio ne ha commessi altri, alcuni proprio con l'intenzione di fare del male colpendo però delle persone innocenti. Avevo capito subito che la sua minaccia riferita alla notte di nozze si riferisse più ad Elizabeth che a Viktor, e Viktor non l'ha capito perché accecato dal suo egoismo, che poi ha causato tutto fin dal principio.
Il vero mostro per me in realtà sono entrambi, proprio perché credo anch'io che siano una sorta di alter ego, sono due creature estremamente simili tra loro, condanno Viktor per il suo egoismo e per la crudeltà e inaffettività mostrata per una vita che lui stesso ha creato ma condanno anche la creatura per gli stessi motivi, rispetto a Viktor poteva anche avere delle giustificazioni per le sue azioni ma credo che il fine non giustifichi i mezzi.
In conclusione, a me il libro è piaciuto così così solo perché avevo delle aspettative completamente diverse, colpa della notorietà della storia e dell'immagine che mi ero fatta, anche i protagonisti mi hanno molto delusa nei loro atteggiamenti, mi aspettavo una storia completamente diversa quindi forse questo ha rovinato un po' l'esperienza di lettura, che sicuramente riprenderò più avanti per poterla guardare con occhi diversi. Resta il fatto che, obiettivamente, sia una storia davvero incredibile e meritevole della fama di cui gode.