Mi mancano alcuni capitoli alla fine del libro e l'ultima parte mi sta mettendo in crisi. Dalla lettura della prima parte ero molto critico nei confronti di Victor, per il fatto che non avesse annientato l'essere immondo che aveva costruito, adesso, continuando la lettura ho una sensazione di pietà nei confronti del mostro, che per colpa di Victor è nato per soffrire e vivere ai margini.

Ma perché Victor non cerca di aiutarlo, magari facendolo accettare dagli altri? Spiegando il suo esperimento. Alla fine è un Mostro solo per il suo aspetto ma all'inizio non è cattivo.

Nel libro inoltre si percepisce la tensione, sembra che da un momento all'altro possa accadere qualcosa di tragico.

Ad un centro punto della lettura, non so il perché, ho iniziato a pensare che Victor ed il Mostro, fossero la stessa cosa.


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Ho terminato il libro, che mi è piaciuto, pur non essendo molto distensivo.

La parte più bella e toccante, per me è stata l'incontro del mostro e di Victor sulle Alpi.

Alla fine in me è prevalso un sentimento di compassione nei confronti del Mostro, che sebbene abbia tentato di instaurare un rapporto con gli umani, questi lo hanno giudicato solo per il suo aspetto fisico e ciò ha comportato un inasprimento del suo carattere che lo ha portato a diventare un killer spietato.

Mi ha deluso il comportamento di Victor, che dopo aver creato il mostro, che era un diverso solo per il suo aspetto fisico, non ha curato il suo inserimento nella società, che di conseguenza non l'ha accettato, per timore di essere considerato lui stesso un folle.

Nel libro intravedo il fallimento del tema dell'inclusione, di cui si parla tanto oggi.






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