Charlotte4787 ha scritto:Eccomi in ritardo!!!
Parto dicendo che il libro a me è piaciuto molto. Gaarder è gaarder, prosa fantastica, non c'è che dire e poi le affermazioni di Floria erano molto chiare e logiche!!!!!! In parecchi punti veniva da dire al buon Sant'Agostino : tout chez!!!
E brava la nostra Floria quindi che con rigore logico critica il Santo....
Ho letto tutta la vostra lunghissima discussione e che dire??
Bhe, concordo con Emiliano e ricordo quanto sia io che Francis avevamo detto in merito ai classici: MAI DIMENTICARE L'EPOCA IN CUI SONO AMBIENTATI!!!!!!
Questo, a mio avviso, deve essere la stella polare del lettore, se no ADIOS!!
Se si parte da questo presupposto, cristiani e non, non possiamo non ammirare la figura di Floria... e sapete perchè?
Anzi tutto è una donna ben istruita e ne dà prova citando Virgilio, Cicerone.... ricordiamoci che all'epoca non tutte le donne potevano disporre di formazione culturale, in secondo luogo fa buon uso delle sue conoscienze e con una logica schiacciante non le manda mica a dire al buon Sant'Agostino....
ecco questi sono aspetti che indubbiamente le fanno onore....
Ottima analisi! La condivido in pieno! Soprattutto l'aspetto generale del "
MAI DIMENTICARE L'EPOCA IN CUI SONO AMBIENTATI!!!!!!" i classici... è normale lasciarsi trasportare durante la lettura... e forse è anche l'obiettivo dello scrittore... però come dici giustamente te Carla, la stella polare del lettore deve rimanere sempre in mente... o almeno alla fine, quando si tirano le conclusioni finali su un libro...
ho finito questo libro e non credo che sia stata una buona idea leggerlo in concomitanza alla crisi religiosa che sto vivendo da qualche tempo..
ultimamente - da mesi per la verità - non riesco più a riconoscere la religione come un qualcosa di reale all'interno del mondo.. in molte persone la vedo come una superstizione, in molte altre la vedo come un palliativo al dolore, alla sofferenza, alle perdite, alla morte.. però in realtà cosa c'è davvero al di fuori??
questo per semplificare i miei dubbi religiosi.. ma ancora di più il mio problema è capire perché la religione cristiana è una religione così cattiva nei confronti dell'uomo.. l'uomo deve mortificare la carne per valorizzare lo spirito, deve mortificare i propri desideri (non solo carnali, ma terreni in generale) per poter ottenere il "premio" della salvezza.. deve essere infelice su questa terra per poter gioire eternamente in cielo.. quindi praticamente siamo stati creati da Dio in un disegno sadico..
in realtà questa concezione è stata proposta dalla Chiesa, come dai sacerdoti ebrei (come si legge nell'Antico Testamento), ma il messaggio di Cristo, se uno ci crede, è l'amore incondizionato, quanto più possibile simile al suo, che è un amore inarrivabile perché è l'amore di un uomo che ha dato la vita per salvare tutto il genere umano.. (ho premesso, per chi ci crede.. io faccio un discorso da credente in crisi..), ma nel disprezzo della carne, del mio corpo, dei sentimenti terreni non c'è amore.. e soprattutto non riesco ad amare un dio sadico che mi ha creato in questo modo..
ad esempio la Floria di Vita brevis a un certo punto parla della morte di Monica e di come la madre di Agostino abbia quasi desiderato la morte, come atto di disprezzo completo del corpo terreno, in previsione di poter andare oltre.. questo capitolo mi ha colpito più di tutti gli altri.. disprezzare il proprio essere umani così tanto da desiderare di morire pur di raggiungere prima l'Aldilà??
scusate, lo so che ho scritto troppo, ma questo tema lo sento particolarmente..
Francis, ho letto attentamente il tuo messaggio... quello che posso dirti (se posso farlo... e senza pretesa alcuna... prendila come una riflessione da un amico) è che nella vita è normale affrontare periodi un po' così... e non solo in relazione alla religione... dipende anche dal contesto in cui si vive e dagli eventi che scandiscono le nostre giornate... abbiamo già affrontato argomenti simili qui sul forum e forse non è neanche il luogo adatto per approfondire e ritornare sempre su questi aspetti... ma mi sento di dirti, visto che come ti dicevo ho letto bene quello che hai scritto e mi ha colpito, che condivido particolarmente quello che volevi dire quando hai scritto:
ma il messaggio di Cristo, se uno ci crede, è l'amore incondizionato, quanto più possibile simile al suo, che è un amore inarrivabile perché è l'amore di un uomo che ha dato la vita per salvare tutto il genere umano..
Ecco. Io direi, cancella tutti i pensieri negativi che ti hanno ispirato le antiche scritture o le parole delle persone (che giustamente turbano) e riparti da questo concetto che hai scritto... E' difficile non innervosirsi sentendo certi discorsi ottusi che può fare il Papa (2013) o che si leggono nell'antico testamento... ma il Papa è un uomo.............. e l'antico testamento è l'antico testamento........
Visto che siamo nel topic adatto, la ripropongo... la frase di Sant'Agostino che mi avrete visto scrivere già innumerevoli volte... e che vi sarà anche venuta a noia... ma io ci tengo tantissimo.. sopportatemi...
AMA E FA' CIO' CHE VUOI. Questo è il comandamento che racchiude tutti i comandamenti. Se ami non uccidi. Se ami non rubi. Se ami non disonori il padre e la madre. Se ami non dici falsa testimonianza... ecc... ecc...
Per il resto... quella di Gaarder è una storia inventata... quindi il mio consiglio è di non farti condizionare troppo dalle frasi di Monica o altri... gli invasati ci sono ovunque... è giusto ragionare ma bisogna anche stare attenti a non lasciarsi troppo trasportare fuori strada