Elle ha scritto:ziaBetty ha scritto:
anche perché questo libro mi ispira non poco, Elle hai scelto benissimo!! 
grazie

diciamo che sono andata sul sicuro 
io sono circa al 22% (chiedo perdono betty) e devo dire che affascina, sembra di parlare con un ambientalista del giorno d'oggi, ma non di quelli invasati che vestono indi e con le ascelle puzzolenti, ma di quelli che ti spiegano perché è meglio vivere così, ti danno una spiegazione logica del perché non ha senso vivere senza pensare all'ambiente.
Dalle prime pagine di questo libro devo dire che personalmente credo sia stata un'ottima scelta! Finalmente un libro che mi sta dando del filo da torcere! Nel senso che me lo sto letteralmente "studiando"! Leggo, rileggo, rileggo e sottolineo. Devo ancora finire il primo capitolo perché me lo sono già letto due volte! E sono arrivato alla frase di cui parlavamo qualche post fa. Vi riporto qui qualche frase/prima impressione...
Un uomo che lavora duramente non ha abbastanza tempo per conservare giorno per giorno la propria vera integrità: non può permettersi di mantenere con gli altri uomini i più nobili rapporti, perché il suo lavoro sarebbe deprezzato sul mercato; ha tempo solo per essere una macchina. Come può ricordare con chiarezza la propria ignoranza - che il suo progressivo miglioramento richiederebbe - se deve servirsi tanto spesso delle nozioni che sa?
Questa è una perla! Ma quanto è vera? Con due semplici frasi ha reso benissimo il concetto di LAVORO ALIENANTE! L'ultima frase poi... è geniale!
L'opinione pubblica è un tiranno molto debole, paragonata alla nostra opinione personale. Ciò che determina o piuttosto indica il fato di un uomo è l'opinione che egli ha di se stesso.
Anche questa è spettacolare... io cerco sempre di semplificarle per rendere maggiormente l'idea... e allora me la sono ridetta così: "Guido, non importa cosa pensano gli altri di te... se tu stesso pensi di non contare un c...., allora non andrai tanto lontano... ma per colpa tua!" E questa è una cosa che mi fa bene sentire... perché io sono uno che personalmente tende spesso a "svilirsi"... vabbè... cambiamo discorso... tanto sto sparando cacchiate...
E arriviamo al dunque:
Disse Confucio [...]: "La vera sapienza consiste nel sapere che si sa ciò che si sa, e nel sapere che non si sa ciò che non si sa". Predìco che quando un uomo sarà riuscito a ridurre un fatto dell'immaginazione ad un fatto intellettivo, anche tutti gli altri uomini vivranno allora su tale base".
Questa non è banale... chi ha studiato filosofia alle superiori ci venga in aiuto. Io un'idea me la sono fatta... ma prima di spararla vorrei sentire fonti leggermente più autorevoli

Chi ci aiuta? Che ne pensate? Cosa vuole dire l'autore in riferimento alla frase di Confucio?