Mi è capitato spesso di raccontare che mi piace rileggere i libri che più mi hanno intrigato, emozionato o solo interessato. E dalle facce degli interlocutori e ancor meglio dalle loro risposte ho capito che non tutti amano rileggere un libro. Addirittura c'è chi la considera una mera perdita di tempo.

Vorrei che raccontaste qui le vostre esperienze di ri-lettura, se vi capita di farle in toto o in parte (cioè se vi piace rileggere solo qualche pagina o tutto l'intero libro), o del perché non ci pensate proprio a rileggere ciò che avete già letto!

Se questo argomento sarà di vostro gradimento vi "rivelerò" quali sono i libri che ho riletto più volentieri.

Mi piace questa discussione e, per parte mia, rileggere sì. Non mi capita con tutti i libri naturalmente, solo con quelli che mi hanno segnata o, più semplicemente, mi hanno emozionata tanto da meritare una seconda lettura (e poi una terza, una quarta, una quinta...). A volte rileggo il libro dall'inizio alla fine, altre spilucco qui e lì, senza un ordine preciso.

Ma rileggiamo soprattutto in modo gratuito, per il piacere della ripetizione, la gioia di un nuovo incontro, la messa alla prova dell'intimità.
"Ancora, ancora", diceva il bambino che eravamo un tempo. Le nostre riletture di adulti nascono dallo stesso desiderio: incantarci di una permanenza e trovarla ogni volta così ricca di nuovi incanti.

Io qualcosa rileggo, o almeno lo vorrei! Il primo libro che mi viene in mente che ho riletto con immenso piacere è I promessi sposi...lo so, non guardatemi così! L'ho riletto da capo e ho riletto solo dei passaggi, nel tempo, ma è per me qualcosa che arriva da lontano, c'è una storia che comincia quando ero alle elementari...ma non è il momento di raccontarla...riletture, dicevamo. Alcuni libri hanno frasi e passaggi che sono come dei cartelli stradali che indicano la via: passare e ripassare da lì mette sicurezza, quando cominci a conoscere una strada non ti senti perso, ti orienti, e magari quella strada diventa la via di casa. Io rileggo per risvegliare un'emozione, per non perdere qualcosa, per paura che qualcosa mi sia sfuggito: vorrei rileggere Molto forte incredibilmente vicino perché temo di non aver dato il giusto tempo e la giusta importanza ad alcuni passaggi; vorrei rileggere I miserabili per rivivere quel legame stupendo tra padre e figlia che padre e figlia non sono nemmeno, vorrei rileggere Il piccione di Suskind (sì, quello di Profumo) per ricordarmi che ognuno da una misura ai suoi problemi e al suo dolore...leggo, rileggo e rileggo ancora le poesie della Szymborska e quelle di Erri De Luca.

Pier io ho riletto così tanto orgoglio e pregiudizio quasi da conoscerlo a memoria e devo dire che ogni volta che un libro mi piace e mi piace molto, sopratutto quando sto giuì di morale beh mi fa immenso piacere rileggere qualcosa che so che sicuramente mi metterà di buon umore

Il nome della rosa...ogni anno....ad agosto...nella settimana che comprende l'8/8

Sono fra quelle persone che non tendono a rileggere ma piuttosto a leggere sempre qualcosa di nuovo. Forse perché ancora non ho trovato il libro del Cuore, quel libro che nei momenti di abbattimento ti da il giusto abbraccio emotivo rassicurante ( come per mstesym orgoglio e pregiudizio). Peró mi è capitata una cosa insolita : mi è capitato di dover ( facendo parte di un gruppo di lettura ) di rileggere " L'insostenibile leggerezza dell'essere" di kundera.
La prima volta L'avevo letto a 16 quando ancora non sapevo cosa voleva dire L'amore ... La seconda a 42 in tempesta con la mia separazione matrimoniale. Mi sono accorta che erano due persone Diverse quelle che avevano letto a distanza di 25 anni lo stesso libro. Quando lo avevo letto a 16 anni avevo fatto annotazioni e sottolineature ed è stata bello rileggerle e sorprendermi di non riconoscermi affatto in quei commenti!


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Uaoooo! che bel commento sirena71...
ho letto quel libro e ne ho un bellissimo ricordo....

penso tu abbia ragione....nonostante non stia attraversando un momento difficile come il tuo, sono sicuro che se io rileggessi quel libro ora, sarebbe completamente diverso rispetto alla prima lettura (intorno ai 17 anni)....
dirò di più, è un libro, più di altri, che letto in momenti diversi della vita assume sempre significati diversi e ulteriori

aggiungo un karma per te, perchè, come detto, credo che in quello che hai scritto c'è l'essenza di quel libro, tanto che il tuo commento ha mosso qualcosa in me

Si, Siren71 il tuo commento è piaciuto anche a me!

Ho letto anch'io "L'insostenibile leggerezza dell'essere" parecchi anni fa, e il ricordo che ne ho è quello di un libro molto particolare, poetico.

Il tuo commento mi ha fatto venire voglia di rileggerlo. Chissà se dopo tanti anni quel libro di Kundera non abbia ancora qualcosa da raccontarmi e in tal modo farmi magari capire come sono cambiato nel frattempo.

Vado subito a rispolverarlo dalla mia biblioteca...

porthosearamis ha scritto:

dirò di più, è un libro, più di altri, che letto in momenti diversi della vita assume sempre significati diversi e ulteriori

Emi è una tua esperienza diretta il fatto che questo libro assume nuovi significati riletto in diversi fasi della propria vita? (la cosa mi intrigha non poco)

no, io l'ho letto una sola volta...
ma la storia, i temi, la scrittura...tutti elementi che mi hanno fatto subito pensare alla veridicità delle parole di sirena71