Qui nella piazzetta oltre che di libri si potrebbe parlare anche di quello che ci sta succedendo in questi giorni. Una delle raccomandazioni che ci viene continuamente fatta è quella di stare in casa. Per noi lettori dovrebbe essere un'occasione per leggere di più. Però mi chiedo quanti di voi possono stare in casa e quanti invece devono uscire per andare a lavorare?
Vorrei che parlassimo un po' di questa cosa, delle nostre paure e delle nostre reazioni.

io sono un'accompagnatrice turistica, e quindi non posso lavorare finché l'emergenza non sarà superata. fino ad allora, musei chiusi, voli cancellati e turisti italiani e stranieri che restano a casa. sono una libera professionista con partita iva, quindi queste settimane di pausa forzata in un periodo dell'anno in cui di solito il lavoro abbonda si rifletteranno sul bilancio familiare 2020.
ma anziché amareggiarmi per due settimane (o forse più?), cerco di concentrarmi su quello che posso fare: studio per approfondire varie tematiche, leggo romanzi e saggi, rifletto sugli ambiti della mia vita che non mi soddisfano. sperando di poter tornare il prima possibile alla normalità

Io fortunatamente non lavoro più e passo le giornate leggendo e dedicandomi ad altre passioni. Mi spiace molto per chi, come "aleinviaggio", subisce questa situazione che nessuno poteva prevedere. Quando alla sera il capo della protezione civile legge l'aggiornamento quotidiano dei contagiati e guariti sinceramente mi mette un poco di ansia. Speriamo che tutto possa finire in fretta.

io sono ancora a lavoro perchè nel mio campò non abbiamo un contatto diretto con il pubblico ci occupiamo di trasporti marittimi (navi mercantili) quindi in realtà non ci fermiamo mai,in più l'ufficio è situato al piano sottostante la mia abbitazione, però ne stiamo risentedo tantissimo a livello internazionale (alcuni porti stranieri stanno iniziando a bloccare gli approdi e così lo scarico e carico meci) per non parlare che sembra agosto ,il telefono scquilla raramete e per strada ancora peggio coprifuoco pattuglie che girano, veramente una situazione surreale...
...in ogni caso facciamo di tutto per stare il più possibile a casa e ci stiamo cimentando tutta la famiglia a fare nuove ricette oggi i miei bimbi fanno fatto il pane erano felicissimi .....
.... questo virus ci la scerà una profonda crisi economica ma ne guadagneremo di sicuro in rapporti umani

Anch'io bloccata a casa, cerco di fare un po' di cose ma la testa non riesce a concentrarsi come dovrebbe, non riesco nemmeno a leggere. Oggi ho sistemato la libreria e letto Il Libraio, ho segnato alcuni titoli interessanti che spero di riuscire a leggere.
Ho momenti di serenità perché so di stare bene e so che c'è chi sta peggio di me ma lo sconforto si insidia all'improvviso e con prepotenza. Voi come state? Vi abbraccio tutti.

Io invece lavoro in assicurazione e siamo considerati servizio essenziale, quindi continuiamo a lavorare, anche se con accortezze. Spingiamo pagamenti online e cerchiamo di non far venire gente in ufficio e al massimo un cliente per volta., igienizzando scrivanie, sedie, computer, penne e porte dopo ogni ingresso.
Tanta ansia ragazzi.

Io lavoro in banca, precisamente presso la filiale Imprese. Lavoriamo da questa settimana a giorni alternati. Praticamente ogni filiale della nostra banca con piu' di 15 dipendenti, verrano divisi in due gruppi e lavorare a giorni alternati, anche per ridurre il rischio di contagio.

Giustamente siamo aperti, essendo il nostro rientrante nella categoria servizi essenziali. Mi sembra il minimo andare al lavoro, piu' che altro per non fermare del tutto l'economia italiana, che potrebbe avere effetti devastanti. Nel nostro piccolo cerchiamo di renderci utili e disponibili, soprattutto per rispetto di chi lavora in ambito sanitario e praticamente sta rischiando la propria incolumità' per salvare piu' persone possibili.

Un abbraccio a tutti, in particolare a chi sta soffrendo anche economicamente e che spero che nessuno, ma proprio nessuno italiano venga abbandonato.

Io vivo a Genova , lavoro nell'ambito scolastico e sono a casa ,inoltre questo è il mio ultimo anno prima della pensione. Non credevo di abbandonare le mie abitudini in modo drastico, il fatto di restare a casa non mi pesa, quello che mi dispiace è la morte di tante persone e la paura che tutti abbiamo di ammalarci. Cerco di essere positiva, per adesso sto bene ma se riuscirò a cavarmela certamente sarò una persona migliore. Ines