Credo che fra 100 anni i suoi libri saranno i "classici" di fine 900 e inizio nuovo secolo.
Autore immenso. Lirico, tragico, fuori moda, parole, le sue, che segnano le giornate di chi legge.
Storie e personaggi che segnano la vita di chi legge.


- Il guardiano del frutteto,
- Il buio fuori,
- Figlio di Dio
- Suttree
- Meridiano di sangue
- Trilogia della frontiera
Cavalli selvaggi,
Oltre il confine,
Città della pianura,
- Non è un paese per vecchi
- La strada.

Ho letto solo cavalli selvaggi ma conto di mettermi al passo con questo autore di cui sento sempre parlare un gran bene

Ray ha scritto:

Credo che fra 100 anni i suoi libri saranno i "classici" di fine 900 e inizio nuovo secolo.
Autore immenso. Lirico, tragico, fuori moda, parole, le sue, che segnano le giornate di chi legge.
Storie e personaggi che segnano la vita di chi legge.


- Il guardiano del frutteto,
- Il buio fuori,
- Figlio di Dio
- Suttree
- Meridiano di sangue
- Trilogia della frontiera
Cavalli selvaggi,
Oltre il confine,
Città della pianura,
- Non è un paese per vecchi
- La strada.

Ho finito da poco di leggere la strada. La scrittura non si discute e anche il tema di fondo è molto interessante. Ti confesso però che ho fatto fatica a leggerlo. Posso dire qualcosa in più oppure non si può spoilerare?

Ti confesso però che ho fatto fatica a leggerlo

In che senso? Penso che lo inzierò tra una settimana. Si potrebbe aprire un topic e scambiarci pareri. Ti va?

Blache_Francesca ha scritto:

Ti confesso però che ho fatto fatica a leggerlo

In che senso? Penso che lo inzierò tra una settimana. Si potrebbe aprire un topic e scambiarci pareri. Ti va?

Sì certo! Anche perché ho letto alcune recensioni sul web ma nessuno tocca una cosa che penso io..

Ho fatto fatica perché si tratta di un lungo viaggio in un’atmosfera desolante in cui padre e figlio si muovono praticamente da soli (questo possiamo dirlo perché sta scritto sulla trama). Di conseguenza la narrazione è molto ripetitiva in alcuni punti. Credo sia anche una questione di gusti comunque.

Sono un'appassionata di anticipation come i libri diBarjavel o apolattico e post-apocalittico come Bordage, Aridjis, De La Paz e noto uno stile spesso "rallentato", una certa ripetizione è vero. Non vedo l'ora di iniziarlo, insomma.
A rileggerci!

Blache_Francesca ha scritto:

Sono un'appassionata di anticipation come i libri diBarjavel o apolattico e post-apocalittico come Bordage, Aridjis, De La Paz e noto uno stile spesso "rallentato", una certa ripetizione è vero. Non vedo l'ora di iniziarlo, insomma.
A rileggerci!

Non li conosco, infatti non sono molto amante del genere. La strada me l’ha consigliato l’addetto di una libreria. Indubbiamente la scrittura non si discute, credo sia davvero difficile tenere in piedi un romanzo dentro quel contesto. La narrazione è lenta ma ho sempre avuto la sensazione che da un momento all’altro potesse succedere qualcosa d’importante. Anche i dialoghi padre-figlio sembrano tutti uguali ma noterai delle piccole sfumature che contraddistinguono l’evoluzione del loro rapporto. Un bel libro sicuramente, però non riesco ad esserne entusiasta come tutti i commenti che leggo, ecco.
Buona lettura!

Carisssimi,

 ho amato ogni singolo romanzo di McCarthy, da Il guardiano del frutteto a La strada, passando per Suttree e Meridiano di sangue.
Tuttavia, ora mi trovo perplesso dopo le letture de Il passeggero e Stella Maris.
L'impressione che ho avuto è che il vecchio Cormac sia uscito dalla sua naturale è meravigliosa capacità di story telling che ha accomunato i suoi precedenti lavori; che sia uscito, come mi ha suggerito un amico, dalla sua comfort zone, al limite del delirio su argomenti quali la fisica e la filosofia.

Ecco, mi piacerebbe conoscere il Vostro punto di vista in merito.

Cordialmente,
d.