@ Luigi il cinefilo lettore.
Amo molto andare al cinema, sala cinematografia, non TV. Sono una cinefila all'acqua di rose, senza una particolare cultura, non certo come la tua che è seria.
Per anni ho seguito, qui a Milano, la rassegna dei film del Festival di Venezia, quando negli anni '90 facevano sul serio, cioè pagavi un abbonamento completo e potevi vedere tutti i film di Venezia, distribuiti in varie sale nel centro di Milano. Per anni ci sono andata, e guardavo 4 film al giorno. Nei primi giorni di settembre, finito il festival, iniziava la rassegna. Per quegli otto giorni ero totalmente impegnata, chiedevo alle mie colleghe di lavoro (scuola per l'infanzia) di poter cambiare il mio turno e di fare quello del mattino dalle 8 alle 14). Stranamente le colleghe mi hanno sempre agevolato, sorridendo.
Ora da alcuni anni, qui a Milano la rassegna vede in mostra non tutti i film, in sale non sempre comode da raggiungere. Quindi ho diradato, odio guidare nel traffico, e abitando fuori Milano, alla periferia, certe sale da casa mia non sono sempre facilmente raggiungibili. Fino a due anni fa, mi portava in auto mio marito, tornava a casa e poi mi veniva a prendere, non amava più il cinema.
Sull'opera "Il libro della Jungla" di Kipling e la trasposizione di Disney ho da dirti perchè non siamo d'accordo. Ho fatto la maestra d'asilo per più di trenta anni. Abbiamo proiettato per i nostri bambini fiumi di cartoni della W. Disney, bei cartoni, non c'è che dire, mi sono piaciuti molto. Ma vedi, io sono ancora una intellettuale, come d'altra parte lo era mio marito, che non amiamo i "rifacimenti". Se qualche artista regista, teatrale o filmico, è interessato a un certo prodotto teatrale o di prosa, e lo vuol manipolare deve aver il coraggio di cambiare titolo e dire "Liberamente tratto da.....ecc." Questo è un modo intellettualmente onesto di agire e mettersi al di là del puro commercio intellettuale, facendo sicuramente un film di cassetta.
Torniamo all'esempio de "Il libro della Jungla" un romanzo che durante la mia infanzia ho adorato e letto dalle cinque alle sette volte. Ho già detto che sono anziana, ho infatti 83 anni e la mia infanzia è molto lontana dai nostri tempi attuali.
Ti assicuro però che nessun bambino che ha visto con me il cartone della Disney, ha mai saputo che c'era un romanzo di R. Kipling in giro. Ti dirò di più, non lo sapevano neppure le mie colleghe più giovani di molti anni, di me. E non l'ha mai saputo nessuno, perhè c'è stato un "bombardamento" discografico e editoriale, che è durato per anni nel quale tutte le opere della fabbrica W: Disney, erano riportate su cassette per il vocale, e su libri illustrati che evidentemente piacevano molto ai bambini.
Strumenti che io ho usato didatticamente, con i bimbi di cinque anni, senza demonizzare peraltro la produzione "commerciale" della fabbrica W: Disney. Come vedi, vecchia e anziana sì ma non "parruccona"
Se tu avessi letto "La valle dell'Eden" una sola volta magari e non due come ho fatto io, (una volta da ragazza, all'uscita editoriale per opera di Mondadori, nella collana Medusa, e una seconda volta alcuni mesi fa) non ti saresti "accontentato" del film di Elia Kazan, che purtroppo non ha colto di grande messaggio mistico, religioso, filosofico, ateo, di un grande personaggio come Stainbeck che a quell'opera mi pare scritta nel 1956, ha dedicato molta della sua energia intellettuale, che racconta in prima persona personaggi veramente esistiti e non che riguardavano sua madre e i suoi zii e nonni, nella valle di Salinas. Il film a suo tempo non l'ho apprezzato, mi sono accorta che ho un DVD e potrei guardarlo con il registratore, anche una di queste sere. Chissà forse a distanza di anni potrei rivalutarlo.
Ho amato molto l'ultimo periodo Eswood (scusa la grafia che sicuramente è sbagliata) che nel film "Il grande Torino" cita il suo personaggio del West nei vari Film di Sergio Leone; un conto è citare, un altro è copiare titolo e trama e farne un'altra cosa.
Bene, ti ho tirato un bel "pipoto" spero di non averti annoiato troppo.
Sempre a tua disposizione per altre chiacchierate su film, che comunque vado a vedere magari solo una volta alla settimana, anzichè tre. Un caro saluto.
"ESSERE! ESSERE E' NIENTE. ESSERE E' FARSI".
(Da "Come tu mi vuoi" di Pirandello)