Sabato, 06 Settembre 2025

Letteratura italiana

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02/08/2018 00:05 #37609 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic Letteratura italiana

Ciao Bibba, è un bel po' che non ti leggo. Meno male che ogni tanto riappari.
Anche io ho letto a occhi chiusi, con Lorenzo, e seppure non mi ha entusiasmato però sono riuscita ad entrare nei personaggi e nella situazione, forse perché, vivendo in Lombardia ho avuto modo da ragazza di conoscere certi personaggi e situazioni simili, qui nelle nostre campagna della "bassa".
Inoltre, ti dirò, visto i romanzi "moderni" che circolano attualmente, sto rivalutando la lettura e in alcuni casi la rilettura dei classici, tedeschi, russi, francesi, inglesi ed americani: di molti autori avevo letto soltanto alcuni titoli lasciandone da parte altri. Un saluto affettuoso, Graziella.



Ma dai Graziella, avevo scritto appena due settimane faaaaaaaaa!

Sì, forse per me è dipeso molto dal fatto che la realtà descritta da Tozzi è troppo distante dalla mia. Però non so, ciò mi succede solo con alcuni libri. Leggo libri ambientati in epoche ben più lontane dalla mia rispetto all'inizio Novecento e in luoghi più distanti da me rispetto alla campagna toscana così come leggo in lingue a me meno vicine dell'italiano. Ma in qualche modo ho difficoltà solo con alcuni romanzi: la storia in sè di Con gli occhi chiusi la trovo noiosissima, la caratterizzazione dei personaggi la trovo pessima. Una volta Lorenzo aveva accennato al fatto che forse a lui piace di più leggere classici di altre culture perchè li leggiamo in traduzione (che viene spesso aggiornata), mentre per i classici italiani ci tocca leggerni in originale e quindi il linguaggio ci risulta più ostico. Ma bo, per quanto mi riguarda la Austen o Zweig non ho problemi a leggerli in originale, quindi credo dipende proprio dal modo di scrivere di un determinato autore e dai gusti personali!

"Il solo mezzo di sopportare l'esistenza è di stordirsi di letteratura" Gustave Flaubert

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03/08/2018 14:26 #37623 da Novel67
Risposta da Novel67 al topic Letteratura italiana

Stavolta ho fatto di meglio: non sono manco arrivata alla fine, mi sono fermata a 2/3 perchè non ce la facevo proprio più. Noioso da morire, il linguaggio fa addormentare, la narrazione è piattissima, non si capisce la psicologia dei personaggi, che secondo me sono tratteggiati malissimo.



Ora hai capito che la mia recensione era solo un'esca per convincerti a leggerlo! :cheer:

Scherzo: ammetto però che questo romanzo non ha conquistato neppure me, che pure per Tozzi ho una predilezione. Ti suggerirei di provare con Il podere, che è quello che più ho apprezzato, ma probabilmente non è un autore nelle tue corde. Non importa: riproveremo con qualcos'altro, magari anche con l'aiuto di Graziella … ;)

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03/08/2018 17:43 #37628 da Graziella
Risposta da Graziella al topic Letteratura italiana
@ Bebba.
Anch'io la penso come te sullo scrittore Tozzi, a differenza di Novel che lo apprezza molto. Sicuramente ha una scrittura particolarmente involuta, infatti non ha certo fatto successo, ne viene molto citato nella storia della letteratura italiana. La descrizione dei personaggi e delle varie situazioni è però interessante, non vorrei dire una scemata, ma credo faccia parte del realismo italiano. Certo se non l'avessimo letto, non ci avremmo perso nulla, secondo me, anch'io sono caduta nella rete di Lorenzo.
Mi sono poi rifatta con Giorgio Bassani, col suo "Ciclo su Ferrara" sei romanzi abbastanza brevi, ma intensi. Li ho descritti uno per uno su parliamo di libri, sotto il loro titolo.
Ho sempre meglio di leggermi in ordine di data Fenoglio, visto che mi sono stati offerti per la lettura, e dopo averne letto uno, quello da cui è stato tratto un bellissimo film quest'inverno, intendo appunto leggerli tutti. Ora devo finire i libri "estivi", c'è ancora il mese di agosto di vacanza. Ho dato anche il mio nome a qualcuno (Non mi ricordo chi) che ha proposto una maratona su Proust, tutto. Alla ricerca del tempo perduto. Vediamo se parte questo mattone incredibile, io, nonostante lo avessi nella libreria di mia madre, ho sempre seguito il suo consiglio: "non leggerlo, ti annoieresti". Mio marito dice invece che dovrei leggerlo. Vedremo.
Campagna Toscana? Ma non dicevi di essere siciliana e di vivere in Germania?
Ciao, con affetto sincero. G.

"ESSERE! ESSERE E' NIENTE. ESSERE E' FARSI".
(Da "Come tu mi vuoi" di Pirandello)

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04/08/2018 13:26 #37632 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic Letteratura italiana

@ Bebba.
Anch'io la penso come te sullo scrittore Tozzi, a differenza di Novel che lo apprezza molto. Sicuramente ha una scrittura particolarmente involuta, infatti non ha certo fatto successo, ne viene molto citato nella storia della letteratura italiana. La descrizione dei personaggi e delle varie situazioni è però interessante, non vorrei dire una scemata, ma credo faccia parte del realismo italiano. Certo se non l'avessimo letto, non ci avremmo perso nulla, secondo me, anch'io sono caduta nella rete di Lorenzo.
Mi sono poi rifatta con Giorgio Bassani, col suo "Ciclo su Ferrara" sei romanzi abbastanza brevi, ma intensi. Li ho descritti uno per uno su parliamo di libri, sotto il loro titolo.
Ho sempre meglio di leggermi in ordine di data Fenoglio, visto che mi sono stati offerti per la lettura, e dopo averne letto uno, quello da cui è stato tratto un bellissimo film quest'inverno, intendo appunto leggerli tutti. Ora devo finire i libri "estivi", c'è ancora il mese di agosto di vacanza. Ho dato anche il mio nome a qualcuno (Non mi ricordo chi) che ha proposto una maratona su Proust, tutto. Alla ricerca del tempo perduto. Vediamo se parte questo mattone incredibile, io, nonostante lo avessi nella libreria di mia madre, ho sempre seguito il suo consiglio: "non leggerlo, ti annoieresti". Mio marito dice invece che dovrei leggerlo. Vedremo.
Campagna Toscana? Ma non dicevi di essere siciliana e di vivere in Germania?
Ciao, con affetto sincero. G.


Sono di Roma :laugh: e vivo in Germania.
Tozzi in realtà l´ho dovuto leggere a scuola perchè è nel programma di letteratura italiana del quinto, quindi penso abbia avuto decisamente fama; però sì, credo ci siano più possibilità che leggerò Bassani invece di continuare con lui :-)!
Proust....mhm la vedo difficile, ma vedremo! È già la seconda volta che si cerca di far partire una lettura condidvsa su di lui :laugh:

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04/08/2018 14:08 #37635 da Graziella
Risposta da Graziella al topic Letteratura italiana
Beba, quando ho dato l'esame di maturità nella letteratura italiana non avevo Tozzi, vedrò se riesco a recuperare cosa ho portato allora, visto che l'esame di maturità l'ho dato da privatista a Reggio Emilia, unica scuola statale per quel tipo di maturità. Dovevo portate due anni perchè i primi tre li avevo già, quindi ho portato gli autori che mi parevano.
Con Proust, ho un conto apertissimo, ho tutta l'opera, del 1950, con copertine telate in edizioni bellissime, libri di mia mamma. Gli ultimi giorni prima che morisse le ho chiesto, di tutti i libri della sua biblioteca cosa avrebbe salvato, mi ha risposto Merezkovskij "Cristo e L'anticristo". Ma come, dico io, e tutti gli altri, e Proust? Con un sorriso un po' sprezzante di ha risposto: "Quello bisognava averlo letto per parlarne nei salotti"
Ciao

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(Da "Come tu mi vuoi" di Pirandello)

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11/03/2019 19:43 #40262 da Novel67
Risposta da Novel67 al topic Letteratura italiana
Continua il viaggio attraverso l’Italia, da nord …

Nello stesso punto un lampo spaventoso divampò per tutto il cielo e pel lago biancastro, per le montagne di cui si vide ogni sasso, ogni pianta scapigliata. Marina sfolgorò davanti a Silla con i capelli al vento e gli occhi fissi nei suoi. Era già buio quando egli ne sentì nel cuore il fuoco. (A. Fogazzaro)

Pubblicato nel 1881, Malombra uscì contemporaneamente a Vita dei campi di Verga, ma il suo ambito non è verista. Tardo-romantico, venne definito all’epoca, ma Marina di Malombra è già personaggio da letteratura decadente, nel suo essere sensuale, ammaliante, inquieta, tormentata, psicolabile e … pericolosa. Per sé e per gli altri.

Scoperti un giorno per caso alcuni oggetti appartenuti ad una sua antenata, una certa Cecilia, Marina finisce col convincersi d’esserne la reincarnazione e d’essere destinata a vendicarne i patimenti inferti dal marito, che l’aveva segregata in casa fino alla morte, ed a coronarne i sogni d’amore con Renato, l’amante. Quando Marina incontra Corrado Silla, lo scambia appunto per Renato, venendo contraccambiata nei sentimenti. Ma ciò che Marina desidera è solamente la vendetta …

Il romanzo - per la sua ambientazione, le passioni violente e irrefrenabili, le molte scene notturne, i deliri e le allucinazioni – può ricordare da un lato Cime Tempestose, Dracula dall’altro. Ma un conto è la trama, un conto lo stile. E se la prima pare avvincente, il secondo rischia di rendere la lettura – a tratti – lenta e pesante. Io ho preferito il Fogazzaro più intimista e nostalgico di Piccolo mondo antico, ma Malombra tutto sommato non m’è dispiaciuto (voto: 7): ne consiglierei tuttavia la lettura solo nel caso non si fosse completamente a digiuno di italiano ottocentesco (e di dialetto veneziano, nonché di tedesco: ma in questo caso, basterebbe un’edizione annotata ;) ).


…. a sud.

— Non mentire! — riprese Giacinta con la voce raddolcita. — Non me lo merito. Abbi il coraggio di dirmi che non m’ami più, se mai fosse vero che tu non m’ami più; abbi il coraggio di dirmelo! Preferisco questa spaventevole certezza al tormento del dubbio. Tu sei tutto per me! Perché non dovresti più amarmi? Che ti ho fatto di male? — (L. Capuana)

Giacinta, con la dichiarata dedica a E. Zola, è invece del Verismo il manifesto programmatico. Uscito nel 1879, fu male accolto dalla critica (l'accusa principale fu quella di immoralità, che gli costò addirittura la definizione di «libro immondo»), tanto da indurre l’autore a pubblicare una seconda edizione (quella ch’io ho letto), nel 1886, che se da un lato accentuò il criterio dell’impersonalità, dall’altro attenuò la crudezza di certe scene paradossalmente giudicate fin «troppo "veristiche"».

La vicenda – ispirata ad una storia vera - narra un caso di psicopatologia, che trae origine da una violenza subita nell’infanzia che non lascia tracce nell’immediato ma che finirà col condizionare i futuri rapporti affettivi della protagonista.

In quanto “caso clinico” al centro d’un romanzo a me ha ricordato Teresa Raquin, del 1867, il che dimostra almeno una “parentela” della nostra letteratura ottocentesca – spesso considerata arretrata e provinciale - con quella europea.

E’ poi curioso che in entrambi i casi la protagonista di questo dramma di nervi e sentimenti sia una donna, come se il mito minaccioso dell’irrazionalità femminile fosse stato riversato nella “malattia” di cui esse qui paiono soffrire. Schiacciate dalla patologica personalità dei personaggi femminili, la tradizionale figura maschile s’appiattisce d’altra parte in ruoli negativi, deboli e vigliacchi, che anticipano gli inetti novecenteschi. Ed è stata questa interessante annotazione – reperita in rete – che mi ha indotto ora a riprendere in mano Una vita, di Svevo, giusto per dare un filo conduttore a queste mie letture.

Ma rimanendo ora a Capuana (di cui nel frattempo ho letto altro), dico che il libro a me è piaciuto molto (voto: 7,5), anche stilisticamente (quale differenza con l'italiano un po' vetusto e pomposo di Malombra!) Per questo mi sentirei - almeno in questo caso - di consigliarne a tutti la lettura. A volte, ad allargare gli orizzonti, basta il giardino di casa nostra ...

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15/03/2019 20:06 #40293 da Novel67
Risposta da Novel67 al topic Letteratura italiana
«Così è il mondo!» pensava il marchese. «Tutto apparenza. Mi credono onesto, irreprensibile perché ignorano. Così è il mondo! Forse parecchi di questi qui hanno fatto peggio di me, e, ignorando, anche io li stimo e li rispetto. Forse, non hanno avuto coraggio, ardire, astuzia, onesti loro malgrado; forse, loro è mancata l'occasione, onesti per caso!»

Si parlava di Capuana, ed ecco un altro bel romanzo: Il marchese di Roccaverdina (voto: 7,5).

Se ambientazione e personaggi sono riconducibili a Verga, la trama ricorda il Dostoevskij di Delitto e Castigo. Il movente qui è la gelosia, che finisce per spingere il protagonista a macchiarsi d’omicidio, lasciando poi che la colpa ricada su altri: ma volontà, passione e cinismo nulla potranno contro i fantasmi del passato e i rimorsi della coscienza, che lo perseguiteranno fino a renderlo folle.

Il romanzo inizia a delitto è già avvenuto; la vicenda, dunque, è tutta incentrata sul senso di colpa e sugli specchi a cui tutti i ragionamenti del colpevole s'appigliano in maniera sempre più disperata, per franare poi alla fine, quando ormai il pericolo sembrerebbe superato.

Curiosa questa nota trovata sul web: “Capuana con questo romanzo scardina il verismo dall'interno: inserisce elementi autobiografici, elementi di tragedia greca, ricama attentamente intorno ai temi della religione, del bigottismo, dell'ateismo; si fa tirare i bottoni della giacca dagli incipienti/imminenti espressionismo e simbolismo, precorre tutti gli schemi più classici del giallo e del noir senza peraltro restarvi impantanato”.

Personalmente non sono in grado di confutare quest’affermazione così come d’avvalorarla, perché non conosco tanto a fondo i canoni cui obbedisce questa corrente letteraria (di cui Capuana è considerato il teorico) per poter dire “ah, questo è verismo e questo no”; ma è interessante constatare come la suddivisione a compartimenti stagni della storia della letteratura, così come ci viene insegnata a scuola, sia talvolta poco calzante.

In ogni caso, verista o meno, questo romanzo si lascia leggere con piacere, grazie anche ad una scrittura chiara, semplice e lineare: e ad un semplice lettore ciò potrebbe bastare.


Ho concluso intanto anche Una vita.

Chi non ha le ali necessarie quando nasce non gli crescono mai più. Chi non sa per natura piombare a tempo debito sulla preda non lo imparerà giammai e inutilmente starà a guardare come fanno gli altri, non li saprà imitare. Si muore precisamente nello stato in cui si nasce, le mani organi per afferrare o anche inabili a tenere.
Alfonso fu impressionato da questo discorso. Si sentiva molto misero nell'agitazione che lo aveva colto per cosa di sì piccola importanza.
– Ed io ho le ali? – chiese abbozzando un sorriso.
– Per fare dei voli poetici sì! –


Il romanzo d’esordio di I. Svevo (1892) avrebbe dovuto intitolarsi Un inetto (poi il titolo fu cambiato). E tale sarebbe appunto Alfonso Nitti, il protagonista.

La parola inettitudine, vocabolario alla mano, è oggi comunemente intesa come incapacità a svolgere un determinato compito, lavoro o esercizio. E’ dunque facile, accingendosi alla lettura del libro, immaginare che qui si parli d’un personaggio in qualche modo ridicolo (ed a cui certamente nessuno sentirebbe d'assomigliare).

Invece, se si ride, si ride amaro, perché l’inettitudine qui assume un significato più generale, esistenziale. Alfonso è infatti un sognatore, dotato d’ali immaginarie adatte sì ai voli pindarici, ma incapaci a sostenerlo nella vita di tutti i giorni: al lavoro, nelle relazioni sociali, nell’amore.

E’ uno che, prima o poi, rinuncia: quando c’è da lottare, quando c’è da impegnarsi, quando c’è da assumersi una responsabilità. Rinunciare, fuggire, è più facile, e conduce sempre ad un porto tranquillo.

Messa così, questo tipo non meriterebbe né giustificazione, né pietà. Io però non sarei così categorico, perché Una vita mette a nudo non solo l'inadeguatezza e - diciamolo - la codardia del protagonista, ma anche la falsità, il cinismo, l'opportunismo, la prepotenza e la vanità di chi gli sta intorno, la ripetitività del lavoro, l'ipocrisia delle relazioni sociali, l'incostanza dell'amore. O forse le cose così appaiono - o sono - solo perché si è inetti?

Vediamo se Senilità, secondo romanzo di Svevo e libro del mese del Club nel febbraio 2012, approfondisce la questione …

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08/10/2019 18:36 #41743 da Novel67
Risposta da Novel67 al topic Letteratura italiana
Non avevo capito niente.

Ho ripreso in mano Senilità a trent’anni di distanza dalla prima volta - in cui l’avevo abbandonato più o meno a metà - e devo proprio ammettere che non avevo capito niente. Anzitutto, che la senilità del titolo era riferita ad uno stato d’animo, anziché all’età dei protagonisti (per quanto, a vent’anni, i trentacinque possano sembrare tanti). E poi quanto questa storia potesse anche rivelarsi spaventosamente reale.

“Senilità mi ha messo paura” - scriveva Emiliano nel suo commento al Libro del Mese di Febbraio 2012 - “perché l'inettitudine del protagonista cioè l'incapacità di adeguarsi alla realtà, di prendere decisioni e affrontare problemi è quello che non vorrei mai essere nella vita reale....”

Ecco, rileggendo il romanzo mi sono spaventato anch’io, perché sembrava mi stesse scavando dentro. E non tanto per una similitudine di situazioni, quanto per una certa comunanza di sentimenti ed impressioni.

D’altra parte, Senilità (non lo rilevo soltanto io) presenta più d’un’affinità con Un amore di Buzzati, e questa è un’ulteriore dimostrazione di quanto il testo – a dispetto di uno stile un po' antiquato – possa essere considerato attuale.

Attualità che invece fatico a discernere nel Mastro Don Gesualdo di Verga, autore talmente legato ai tradizionali percorsi di studio che da sembrarmi vecchio e superato quanto quelli.

La vicenda sarebbe anche tristissima, ma i personaggi non riscuotono simpatia o compassione, abbrutiti come sono da bisogni e desideri elementari, quasi primitivi.

Anche il mondo di Fogazzaro è piccolo e antico, però i suoi abitanti sembrano librarsi in una dimensione più elevata. Daniele Cortis è la storia d’una comunione d’anime e d’un amore impossibile tra due cugini: da una parte la Legge (lei è sposata), dall’altra la Morale (lui è promotore d’un partito politico d’ispirazione cattolica).

I sentimenti (inconfessati e inconfessabili) devono perciò essere repressi. Ma il “non detto” a volte può essere più esplicito delle parole: e i momenti di vicinanza, così come quello dell'inevitabile distacco, sono narrati da Fogazzaro in maniera così intensa e allo stesso tempo così delicata che il lettore non può non esserne conquistato.

Non è comunque libro che consiglierei a chi fosse completamente digiuno di letteratura italiana. In questo caso suggerirei piuttosto il solito Pirandello de Il fu Mattia Pascal, che ho recentemente riletto ma che qui non commento perché in rete si trovano recensioni assai più competenti. A me comunque, anche stavolta, è piaciuto moltissimo.
Ringraziano per il messaggio: bibbagood, Graziella

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20/02/2020 17:26 #42923 da EmilyJane
Risposta da EmilyJane al topic Letteratura italiana
Proseguendo nella mia conoscenza di De Amicis ho letto altri due suoi brevissimi scritti: L'amore dei libri (20 pagine circa) e L'ultimo amico (60 pagine circa) entrambi editi da Caravaggio editore. Sono piccole gemme non conosciute dell'autore del più famoso Cuore (che peraltro io non ho mai letto).
Il primo elogia l'importanza dei libri, proprio in quanto oggetti da possedere prima ancora che letture da fare e mi ha colpito questa sua frase che dice "una casa senza libreria è una casa senza dignità".
Il secondo invece è una dichiarazione d'affetto per il suo cagnolino, scritto in un periodo molto brutto dopo la morte di sua madre e il suicidio di suo figlio ventenne.
Tutti coloro che hanno un animale in casa e sanno quanto affetto si possa provare per loro sono sicura che apprezzeranno questo breve scritto :)
Le edizioni sono molto curate anche graficamente, impreziosite da immagini e decorazioni.

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20/02/2020 18:27 #42924 da Blache_Francesca
Risposta da Blache_Francesca al topic Letteratura italiana
Grazie EmilyJane per avermi ricordato di leggerli, mi ero proprio dimenticata di farlo!

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Avatar di mulaky mulaky - 24/08/2025 - 14:02

Votate la foto più bella per Scatti del mese di Agosto? Tema: La pietra di Luna! Venghino siori

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Qualcuno vorrebbe leggere il romanzo "Lady Macbeth" di Isabelle Schuller? :D

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Ciao Yuman, ho visto che hai già scritto nella sezione del gruppo di Torino. Speriamo di vederti anche sul forum ;)

Avatar di Yuman4 Yuman4 - 15/07/2025 - 22:02

Buonasera, mi sono appena trasferito a Torino. Mi piacerebbe partecipare. Dove e a che ora si tiene l’appuntamento di luglio/agosto e che libro verrà discusso. Grazie

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Ciao Ludofrog, per contattare il gruppo di Lecce, scrivi in questo TOPIC

Avatar di ludofrog95 ludofrog95 - 13/07/2025 - 15:06

Ciao a tutti! Chi posso contattare per avere delle info sui prossimi incontri dei Pasticciotti Letterari? Grazie ✨

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