Andando avanti, confermo che New York è lo scenario ideale per una storia simile: personaggi e atmosfere si fondono l'un l'altro, i protagonisti acquistano spessore grazie all'ambiente dinamico e variegato in cui si muovono, e la città appare vivace, ricca di contraddizioni, piena di possibilità grazie a personaggi come loro. Anche quando più in là ci saranno riferimenti ai vari spostamenti che compiono gli amici, New York rimane un punto fermo,e credo anzi che la loro apertura al cambiamento sia forse anche un po' frutto dei primi anni passati a New York. Il posto dove si nasce e cresce è sicuramente fondamentale per crearci una nostra prospettiva su come rapportarci all'ambiente che ci circonda e ad altre realtà, ma credo che ancor più significativa sia l'impronta del posto in cui si vive quando ci si forma effettivamente come persona, ovvero nel lasso orientativo di tempo tra i 18 e i 30 anni. I quattro protagonisti vengono tutti da posti diversi, con contesti famigliari diversi, ma sono di fatto newyorkesi. Trovo interessante come l'autrice, descrivendo personaggi che entrano in scena, utlizzi sempre espressioni come "di etnia X", "di etnia non chiara", senza risultare razzista. Credo che da noi descrivere qualcuno che conosciamo sottolineandone l'etnia possa esser visto come atteggiamento razzista o politicamente scorretto perchè sottintende che quella persona è diversa, appartiene a una minoranza e viene come tale etichettata. Invece nel libro della Yanaghihara l'etnia è una qualità come un'altra, e rispecchia probabilmente la realtà newyokese in un cui non ha senso parlare di minoranze, visto che la maggior parte delle persone hanno un genealogia etnica molto varia.
Belle le passeggiate domenicali di Jude (dolore a parte). Io sarei dovuta andare a New York l'altr'anno, dopo anni e anni di rimandi per vari motivi saremmo dovuti partire a fine marzo, e ovviamente abbiamo dovuto cancellare. Quando abbiamo prenotato tutti ci chiedevano che giro avremmo fatto, visto che se si va 2-3 settimane negli Stati Uniti di solito si fa se non proprio il coast-to-coast almeno un giro in vari stati. E restavano tutti stupiti quando dicevamo che saremmo restati a New York spingendoci solo in città o attrazioni vicine a New York, perchè il mio sogno è vivere proprio la città, passarci con calma qualche giorno, e vedere velocemente le attrazioni principali per prendere dopo un paio di giorni un altro aereo per vedere altro non mi avrebbe soddisfatto. Speriamo di riuscirci prima o poi; intanto, mi godo la città con Jude & co