Un´altra riflessione che si trova nell´ultimo terzo del libro che mi è piaciuta e che secondo me rimanda al titolo "Una vita come tante", la fa Willem, quando ripensa a un testo che aveva dovuto studiare:
Seth: Ma non capisci, Amy? Ti sbagli. Una relazione non può mai darti tutto ciò di cui hai bisogno. Può darti qualcosa. Di tutte le cose che puoi volere da una persona - l´alchimia sessuale, diciamo, o una conversazione brillante, un sostegno economico, compatibilità intellettuale, gentilezza, lealtà - puoi sceglierne al massimo tre. Tre, capisci? Forse quattro se sei molto fortunata. Il resto devi cercarlo altrove. Solo nei film puoi trovare una persona che ti dia tutto ciò di cui hai bisogno. Ma qui non siamo al cinema. Nel mondo reale, devi scegliere quali sono le tre qualità con le quali vuoi trascorrere la tua vita, dopodichè puoi cominciare a cercarle. La vita è così. Non ti rendi conto che stai per cadere in una trappola? Se continui a pretendere di trovare tutto, finirai per rimanere senza niente.
Secondo me è questa la chiave di ogni relazione. Essere realisti e accettare che la persona "perfetta" non esiste, bensí quasi perfetta, ovvero colei con le cui mancanze (o che tali sono ai nostri occhi) possiamo scendere a compromessi perchè ci rendiamo conto che alla fine non sono aspetti cosi rilevanti e determinanti come altre cose, che quella persona invece, rispetto ad altre, è in grado di offrirci. Ogni coppia "perfetta" è una coppia che ha capito quali erano le qualità con cui voler trascorrere la vita e che è riuscita a dare la giusta importanza e a mettere in secondo piano altre cose. Chi invece si sforza di trovare la persona perfetta perchè sente di meritare di più, o si sforza magari di cambiare la persona con cui sta per renderla più simile a quel che si vorrebbe, difficilmente troverà serenità. Questo non vuol dire doversi accontentare, quanto prendere consapevolezza di cose è per noi importante.
Secondo me Willem lo ha capito, mentre Jude no.
Ho terminato il libro ormai da qualche settimana, e rimango dell´opinione che sia stata una bella lettura. Purtroppo continuo anche a pensare che l´autrice avrebbe potuto evitare di oltrepassare quella linea su cui si era tenuta in bilico per più di metà del libro, visto che voler far succedere tragedie una dopo l´altra rende il libro stucchevole ed è impossibile empatizzare. Calcolando però la mole e l´arco di una vita o più vite che l´autrice descrive, direi che il mio giudizio finale è positivo. Le ultime pagine mi sono piaciute, ma avrei voluto che ci si soffermasse un pochino di più. Lo so che erano già 1000 pagine che scriveva, ma è stata una fine un po´ troppo veloce (intendo la parte di Harold).
Rimango molto scettica riguardo al comportamento di Jude:
Comunque, mi è piaciuto il forte sentimento di amicizia, di affetto, che secondo me traspare in molte delle pagine. Avrei forse preferito un´atmosfera meno ostentatamente ricca e glamour che secondo me non c´entra molto e toglie profondità a molte delle scene.