Sabato, 06 Settembre 2025

Virginia Woolf - Organizzazione

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12/11/2015 08:51 #20649 da Novel67
Risposta da Novel67 al topic Virginia Woolf - Organizzazione
Dice il Saggio:

Poi io sarei restia a leggere 3 romanzi dietro fila di una scrittrice che non so ancora se mi piacerà.


A questo punto, letto il saggio, possiamo passare alla scelta del romanzo ... :lol:

Scherzi a parte, penso che Emily abbia ragione, anche se Bibba ha giustamente messo in rilievo il fatto che i romanzi della Woolf non hanno certo una mole spaventosa.

Però: se alla fine leggeremo davvero un solo romanzo, perché dovremmo già decidere di affiancarvi anche un saggio? Tenderei infatti a considerare la lettura di un saggio come aiuto alla comprensione delle opere e delle tematiche di un autore. Un solo romanzo non credo giustificherebbe un tale approfondimento, soprattutto se poi il romanzo non sarà piaciuto ...

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12/11/2015 09:01 #20650 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic Virginia Woolf - Organizzazione

EmilyJane ha scritto:
Poi io sarei restia a leggere 3 romanzi dietro fila di una scrittrice che non so ancora se mi piacerà.

Si l'idea di iniziare con un romanzo alla volta secondo me non è male, uno perché magari in quel mese possono anche aggiungersi altre letture (libro del mese/altre proposte) due perché effettivamente non sappiamo (io non ho mai letto nulla di suo) qual'è l'impatto, poi quando tutti finiamo, possiamo partire con il secondo (io mi rimetto alla maggioranza per il saggio se si decide di leggerlo ovviamente lo leggerò "come cambiare idea in poche righe")


Eccomi qui. Allora, io non ho intendevo di leggere tre romanzi uno di fila all´altro,ma appunto diluiti nel tempo e visto che la maggior parte id voi 200 pagine le legge in meno di due giorni, ho pensato che uno al mese potesse essere un tempo giusto,visto che avreste altri 28 giorni per dedicarvi ad altri libri prima di iniziarne un altro. Per quanto mi riguarda possiamo diluire la maratona anche di piu e leggere tipo 3 opere in 6 mesi così da alternare e variare.

Per la data, io pensavo di iniziare prima di gennaio perchè appunto so che molti vogliono proporre altre maratone e ho gentilmente chiesto di aspettare per proporle per poter iniziare prima questa di cui avevamo già parlato. Inoltre il 1. gennaio inizia anche il libro del mese, che dovrebbe avere la precedenza su altre iniziative, e non so quanto senso abbia mettere come data di inizio la stessa per due libri :dry: ! Però se EmilyJane è l´unica ad avere una vera preferenza,allora ovviamente non c´è problema!

Novel,le sue opere di saggistica riguardano comunque molto la sua persona e le sue idee di scrittrice, quindi secondo me potresti apprezzarla anche tu, no? Inoltre come appunto hai sottolineato tu, anche io avevo detto che non ha senso leggere solamente un saggio particolare se non si è letto qualcos´altro, però credo che un romanzo e un saggio potrebbero essere la giusta via di mezzo e poi vedere se concludere con un altro romanzo!

"Il solo mezzo di sopportare l'esistenza è di stordirsi di letteratura" Gustave Flaubert

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12/11/2015 10:09 #20652 da Novel67
Risposta da Novel67 al topic Virginia Woolf - Organizzazione
Bibba, il mio unico problema è riuscire a starvi dietro: m'interessa questa maratona, e m'interessano altre letture, che peraltro voi stesse m'avete suggerito (pensa che stavolta sarei stato persino tentato di provare il tuo Leggere Lolita a Teheran: chi l'avrebbe mai detto, eh ... :) ).

Ma come ho già detto, oltre ad essere poco costante, vedo che mi riesce difficile leggere più libri contemporaneamente: e sacrificare un romanzo per un saggio mi dispiacerebbe troppo, soprattutto - ripeto - se il romanzo non sarà stato particolarmente gradito. Ma di questo mi rendo conto che adesso è prematuro preoccuparsene.

Però non vorrei nemmeno rimangiarmi poi la parola. Quindi, io non so se è un obbligo che ci siano almeno 10 lettori per far partire una maratona; ma se per raggiungere il numero la mia adesione non fosse più necessaria, sarà meglio per me ritirarsi e seguirvi con una lettura parallela del romanzo. In caso contrario, mi adeguerò a ciò che deciderete.

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12/11/2015 10:24 #20654 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic Virginia Woolf - Organizzazione
Ahaha perchè dici "sarei stato " :laugh: ? quindi non lo leggerai :angry: ??
Vabeh secondo me è inutile che adesso a un mese e passa prima dell´inizio già ti tiri indietro, visto che ne stiamo solo parlando. Inoltre possiamo iniziare insieme, poi nessuno obbliga nessuno a continuare per forza ;)

Vi lascio le trame dei romanzi intanto, così magari potete vedere se ce n´è qualcuno che vi interessa di più e qualcuno che sapete già di voler escludere:

La Signora Dalloway:
Un mercoledì di metà giugno del 1923 Clarissa Dallowayesce per comprare dei fiori per la festa che la sera riunirà nella sua casa una variopinta galleria di personaggi. Tra gli altri: Peter Walsh, l'amante respinto, appena tornato dall'India, e l'amica tanto amata, più di ogni uomo, Sally Seton. Per le strade di Londra passeggia anche Septimus Warren Smith, il deuteragonista del romanzo. Nulla sembra legare i due, se non la città di Londra. Clarissa ha cinquant'anni, è ricca. Septimus ne ha appena trenta, è povero e traumatizzato dall'esperienza feroce e violenta della guerra, in cui ha perduto non solo l'amico Evans, ma ogni pace. Eppure i due, senza mai incontrarsi, semplicemente sfiorando gli stessi luoghi, comunicano. Con sapienza straordinaria Virginia Woolf, giunta con questo al suo quarto romanzo, tesse il filo sottile di corrispondenze, echi, emozioni che creano un'opera di grande intensità. Dove un uomo e una donna sconosciuti l'uno all'altra sono accomunati dallo stesso amore e terrore della vita, che li porterà, nell'accettazione (femminile) o nel rifiuto (maschile), ad affermarne comunque l'inestimabile valore.

Le onde:
Sei amici si alternano in un monologo. Nei loro soliloqui «dicono» fatti e vite, e «pensano» riflessioni e sogni: la scuola e i giochi, i segreti e gli abbandoni, le rispettive famiglie e i desideri. Le voci si confondono nel tempo che passa, trasformando i bambini in ragazzi e in adulti; le voci si confondono in un unico fiato, come un'onda che racconta l'esistenza di ciascuno dei sei, e non solo la loro. Nel suo romanzo piú affascinante, quello che Marguerite Yourcenar ha definito «rivoluzionario», Virginia Woolf trova una forma narrativa basata sul ritmo anziché sulla trama, per consentire al pulsare della vita di emergere, per cogliere il flusso di energia che palpita nelle cose, nelle azioni fragili degli uomini, nella precarietà dei sentimenti.

Gita al faro:
La signora Ramsay, serena e materna. Il signor Ramsay, brusco e severo. Insieme a loro, in vacanza sull'isola di Skye, ci sono gli otto figli e una nutrita schiera di amici. Una sera programmano una gita al Faro. Per James, il figlio piú piccolo, quel faro lontano rappresenta una meta magica e sconosciuta, un luogo a lungo sognato. Ma trascorreranno dieci lunghi anni prima che i superstiti della famiglia Ramsay realizzino quel desiderio in una giornata che farà riaffiorare ricordi mai dimenticati e si trasformerà in un ultimo tentativo di riconciliazione. A partire da un episodio all'apparenza insignificante, Virginia Woolf costruisce un romanzo profondo e straordinario, un viaggio nel cuore di una famiglia, tra conflitti sotterranei, alleanze e tensioni che sopravvivono nel tempo. Un esperimento letterario, un'elegia ai fantasmi dell'infanzia, un caleidoscopio di punti di vista e pensieri.

Orlando:
La fantastica storia del bellissimo Lord Orlando, che in più di tre secoli di vita incontrerà la regina Elisabetta, amerà una principessa russa, sarà ambasciatore a Costantinopoli e, dopo un misterioso letargo, cambierà sesso, diventando donna.L'autrice lo definì "libriccino" orchestrato "in uno stile burla". Nigel Nicholson "la più lunga e affascinante lettera d'amore" mai scritta, quella di Virginia Woolf all'eccentrica aristocratica Vita Sackville-West, alla quale la unì un complesso legame ventennale. È un libro di confine: tra la biografia romanzata, il poema e il saggio critico (che la Woolf mima con divertita disinvoltura secondo la tecnica proustiana del pastiche), ambientato tra l'epoca elisabettiana e quella contemporanea, che il libro attraversa con ironica incisività, giocato sull'intercambiabilità e l'interazione dei sessi del personaggio protagonista, incarnazione dell'androginia prediletta dalla Woolf, simbolo della libertà interiore e della completezza creativa propria dell'artista.

Infine metto anche La stanza di Jacob, che all´inizio avevo escluso perchè decisamente piú lungo degli altri romanzi (440 pagine),ma che magari potrebbe essere interessante a seconda di che programma di lettura scegliamo:
Il libro comincia sulla spiaggia dinanzi al faro e allo spettacolo delle onde. La stanza di Jacob non è infatti uno spazio chiuso. È piuttosto quel mare aperto alla sperimentazione di ipotesi e smentite, supposizioni e ripensamenti che caratterizzano la tecnica del punto di vista: ciò che sappiamo di Jacob è ciò che gli altri vedono in lui, ciò che di lui pensano. Ma chi è, e com'è Jacob realmente? "Un bambino ostinato" lo definisce sua madre. "Un uomo e dunque pericoloso" per la signora che deve condividere con lui lo scompartimento del treno ma che ben presto si ravvede: "Rassicurante, giovane, indifferente, inconsapevole - e per quanto riguardava l'aggredire qualcuno... No!, no, no!". Di fronte al mondo, Jacob non conosce altra forma di sé se non quella che si crea da solo: "Sono quello che sono, e intendo esserlo". Jacob è reale in quanto eroe del romanzo che lo riguarda, scritto a più voci e attraverso gli occhi altrui; ma a emergere in superficie, come in questo caso, è la voce stessa dell'autrice che all'eroe deve vita e sostanza. Jacob studente a Cambridge, Jacob innamorato in Grecia, Jacob ventenne, indifferente o pronto a fare a pugni per un'idea, si lascia alle spalle proprio quella stanza che Virginia Woolf rivendicherà tutta per sé più tardi. Quel che resta di Jacob, dei suoi anni di apprendistato alla vita, è il lirismo di Virginia Woolf; i romanzi e saggi che ancora alimenterà; una lucida avversione per la guerra, intervenuta anche nel periodare woolfiano, che nel penultimo capitolo si fa frammentario, caotico, più ansioso, prima della resa.

"Il solo mezzo di sopportare l'esistenza è di stordirsi di letteratura" Gustave Flaubert

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12/11/2015 10:27 - 12/11/2015 10:28 #20655 da Claudia1221
Risposta da Claudia1221 al topic Virginia Woolf - Organizzazione
Novel secondo me tu ti crei troppo problemi... Ti piace l'idea della maratona? allora buttati! se non riuscirai a leggere con gli stessi ritmi non fa nulla ( purché tu non vada più veloce :whistle: :silly: :laugh: ) vuol dire che ci raggiungerai dopo, se non ti attira l'idea di leggere un saggio ( cosa che come ho detto non attira neanche me, ma mi fido dei consigli, se mi dicono che per capire meglio l'autrice sono importanti, ci proverò senz'altro) fai un tentativo e se non dovesse andar bene lo molli, non è mica un obbligo. Insomma vivila con serenità ;)

"Fino al giorno in cui mi minacciarono di non lasciarmi più leggere, non seppi di amare la lettura: si ama, forse, il proprio respiro?"
Harper Lee, Il buio oltre la siepe .
Ultima Modifica 12/11/2015 10:28 da Claudia1221.

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12/11/2015 10:32 - 12/11/2015 10:32 #20656 da Claudia1221
Risposta da Claudia1221 al topic Virginia Woolf - Organizzazione
per quanto mi riguarda quelli che vorrei leggere sono: Orlando, gita al faro e la signora Dalloway

"Fino al giorno in cui mi minacciarono di non lasciarmi più leggere, non seppi di amare la lettura: si ama, forse, il proprio respiro?"
Harper Lee, Il buio oltre la siepe .
Ultima Modifica 12/11/2015 10:32 da Claudia1221.

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12/11/2015 10:50 - 12/11/2015 10:52 #20658 da Novel67
Risposta da Novel67 al topic Virginia Woolf - Organizzazione

Ahaha perchè dici "sarei stato " :laugh: ? quindi non lo leggerai :angry: ??


Lo prenderò in considerazione quando avrai risposto al libro/personaggio che meglio ti rappresenta ... :lol:


Novel secondo me tu ti crei troppo problemi... Ti piace l'idea della maratona? allora buttati! se non riuscirai a leggere con gli stessi ritmi non fa nulla ( purché tu non vada più veloce :whistle: :silly: :laugh: ) ...


Signorina Bennet, questa sua lingua tagliente prima o poi dovrà pur darsi un freno ... :lol:

(PS: conservala piuttosto per raccontarmi come prosegue Guerra e Pace: non m'hai neppure fatto finire il secondo libro! :angry: )


Dimenticavo: a me sta bene qualsiasi romanzo della Woolf, con leggera preferenza per Gita al Faro (all'ultimo posto metto invece Orlando).
Ultima Modifica 12/11/2015 10:52 da Novel67.

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12/11/2015 11:10 - 12/11/2015 11:11 #20659 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic Virginia Woolf - Organizzazione

Lo prenderò in considerazione quando avrai risposto al libro/personaggio che meglio ti rappresenta ... :lol:


Ahahah, aspetta e spera ;) Come ti ho già detto, non saprei proprio da che parte iniziare,. Se non leggi neanche il llibro di dicembre, direi che non hai scuse per finire Guerra e pace e leggere tutti i saggi della Woolf :P

Ora vi lascio le descrizioni invece delle opere di saggistica che avevo nominato. Per le votazioni possiamo fare come si faceva prima per Il libro d´oro, ovvero esprimere una preferenza a punteggio e sommare poi i vari punti (ovviamente altre proposte saranno ben accette). Ma direi che ci ritorniamo più avanti, intanto facciamoci un´idea di cosa vogliamo leggere e poi si metterà ai voti (se oltre alle mie citate ci sono altre opere che vi ispirano, aggiungetele pure!).

Diario di una scrittrice:
Nel 1941, dopo aver dato alla letteratura del Novecento alcune delle sue opere più belle, Virginia Woolf si toglie la vita annegandosi nel fiume Ouse. Nel 1958 Leonard Woolf decide di raccogliere in volume una selezione tratta dai diari della moglie, incentrata su tutto ciò che riguarda lo scrivere e la sua attività di romanziera e critica letteraria. Ne esce un testo affascinante e ricco di sfaccettature: nella sua quotidiana "mezz'ora dopo il tè" dedicata al diario, che considera al tempo stesso un modo per esercitarsi e un messaggio diretto alla se stessa di domani, la Woolf intreccia riflessioni legate ai testi che sta scrivendo o leggendo, appunti di carattere stilistico o strutturale, descrizioni di luoghi, amici ed eventi pubblici o privati, ma anche le amare considerazioni su un mondo lacerato dalla guerra, l'alternarsi tra sfiducia e orgoglio per il proprio lavoro e gli accenni alla tortura delle crisi nervose, sempre più frequenti col passare degli anni. A metà strada fra letteratura e vita, queste pagine offrono la rappresentazione penetrante di un'autrice simbolo e della sua epoca.

Le tre ghinee:
In "Le tre ghinee", scritto nell'inverno 1937-1938 mentre la guerra stava per diventare una dolorosa realtà. Virginia Woolf immagina di ricevere tre lettere che contengono una richiesta in denaro per tre cause: la prevenzione della guerra, una università femminile e un'assistenza alle donne che vogliono esercitare una professione. Nelle immaginarie risposte l'autrice dimostra come le tre cause siano identiche e inseparabili; come alla radice di tutto ci sia il potere garantito dalla violenza, uno stesso meccanismo che produce il patriarcato e il fascismo, che fa l'uomo protagonista di un contesto sociale e isola la donna nella sfera privata, alienando entrambi. Nell'aprile del 1938, alla fine di questo lavoro, Virginia Woolf scrisse nel suo diario: "Hitler dunque sta accarezzando i suoi spinosi baffetti. L'intero mondo trema: e il mio libro sarà forse come una farfalla sopra un falò consumato in meno di un secondo".

Una stanza tutta per sè:
Nell'ottobre del 1928 Virginia Woolf fu invitata a tenere due conferenze sul tema Le donne e il romanzo. È l'occasione per elaborare in maniera sistematica le sue molte riflessioni su universo femminile e creatività letteraria. Risultato è questo straordinario saggio, vero e proprio manifesto sulla condizione femminile dalle origini ai giorni nostri, che ripercorre il rapporto donna-scrittura dal punto di vista di una secolare esclusione attraverso la doppia lente del rigore storico e della passione per la letteratura.

"Il solo mezzo di sopportare l'esistenza è di stordirsi di letteratura" Gustave Flaubert
Ultima Modifica 12/11/2015 11:11 da bibbagood.

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12/11/2015 13:27 #20660 da EmilyJane
Risposta da EmilyJane al topic Virginia Woolf - Organizzazione
Forse mi sono persa qualche passaggio...ma abbiamo deciso di leggere un romanzo e un saggio alla fine? Oppure stiamo dicendo che cominciamo da un romanzo e poi si vedrà come va avanti senza obblighi per nessuno? ;)

Per la data di partenza mi sembra di aver capito che anche a Bibi vada bene gennaio ma se tutti gli altri sono per il 15/20 dicembre mi adeguo io alla maggioranza.

Aggiungo 2 romanzi che mi paiono interessanti.

Gli anni
Fu solo nel 1937 che il pubblico poté leggere "Gli anni", la cronaca della storia di una famiglia della upper middle class inglese, i Pargiter, dal 1880 ai primi anni trenta. Era dal 1931 che la Hogarth Press, la casa editrice dei coniugi Woolf, non dava alle stampe un romanzo di Virginia. Gli anni fu quello di maggior successo, l'unico che entrò nella classifica del "New York Times" dei libri più venduti. Ciò è dovuto a diversi fattori, tra cui la crescente fama della romanziera e la sua maggior partecipazione alla vita pubblica. Ma un motivo non trascurabile sembra essere il genere al quale più facilmente è ascrivibile l'opera, il romanzo di famiglia. Una famiglia in cui le relazioni più frequentemente prese in esame non sono quelle dirette, come tra padri e figli per esempio, ma quelle tra fratelli e sorelle, tra cugini, o tra zie e nipoti, spesso non sposati. Gli anni, pur essendo stato concepito già nel 1931, sembra risentire dell'atmosfera di pericolo incombente che la salita al potere dei movimenti fascisti in Europa stava portando con sé. Negli stessi anni in cui Joyce stava completando il suo testamento narrativo, Finnegans Wake, Virginia Woolf scriveva dunque la propria "capsula del tempo" da consegnare ai posteri.

Tra un atto e l'altro
Una mattina d'aprile del 1941 Virginia Woolf usciva di casa e si dirigeva come per una passeggiata verso il vicino fiume Ouse. A cinquantanove anni, la più grande scrittrice del Novecento aveva scelto di spegnere nel silenzioso fluire delle acque la tensione ormai insostenibile della sua esistenza. Sulla scrivania, due lettere di congedo e l'ultimo romanzo, "Tra un atto e l'altro", il più rarefatto e insieme il più struggente dei suoi capolavori. Tra un atto e l'altro di un'ingenua rappresentazione dilettantesca in un paese della campagna d'Inghilterra, si liberano i "momenti dell'essere" più squisitamente woolfiani: gli uomini, gli spettatori della vita, sono colti nel loro stato di protagonisti. Rigurgiti ansiosi, voluttuose fantasticherie, accensioni di desiderio, guizzi di rivolta, sottomissioni, monologanti lirismi percorrono un tempo neutro, un'ora zero della vita, e confluiscono in un unico stream che si oppone con fluida, magnetica tenacia alla tragica, banale fissità degli avvenimenti rappresentati. "Tra un atto e l'altro" è il romanzo del presente, del mobile, del fuggevole, del frammentario che anela a comporsi in unità, in una compiuta polifonia.

E aggiungo anche 2 saggi visto che ci sono :)

Scene di Londra
"Londra è un incanto. Esco e passeggio su di un magico tappeto di foglie rossastre, e mi trovo trasportata nella bellezza, senza aver alzato un dito. Le notti sono meravigliose, con i porticati bianchi e gli ampi viali silenziosi. E la gente che entra ed esce, senza fare rumore, in tutte le direzioni, come conigli. Guardo giù per Southampton Row, bagnata come il dorso di una foca o rossa e gialla per il sole, e osservo gli omnibus che vanno e vengono e ascolto i vecchi, folli organetti. Uno di questi giorni scriverò di Londra, come raccoglie la vita delle persone e la porta con sé, senza sforzo alcuno...". Così annotava Virginia Woolf nel suo diario il 26 maggio del 1924, e sette anni più tardi iniziava a pubblicare sulla rivista "Good Housekeeping" una serie di scritti su Londra, la città in cui era nata e dove è vissuta per quasi tutta la sua vita. Queste "Scene di Londra", del resto, testimoniano nel migliore dei modi l'amore della scrittrice per la sua città; un amore peraltro non scevro da quell'acutezza ironica che i lettori di Virginia Woolf hanno imparato a conoscere e ad ammirare nei suoi romanzi. Dai Docks a Oxford Street, dalle dimore dei grandi scrittori alle più famose abbazie e cattedrali, dal centro del potere politico ai personaggi più tipici, Virginia Woolf ci offre in queste pagine il ritratto indimenticabile di una città unica e straordinaria, che non cessa mai di affascinare i suoi innumerevoli visitatori.

Come leggere un libro
Oggi che sono di moda i corsi di scrittura, potremmo chiederci se non sia il caso di creare anche e soprattutto dei corsi di lettura, se non altro perché i primi, se hanno davvero ragione di essere, devono necessariamente comprendere i secondi. Se leggere in sé non è difficile, saper davvero leggere un libro non è altrettanto facile, tanto che sui criteri della lettura, come su quelli della scrittura, da sempre ci si interroga. I due saggi e il breve prologo presenti in questo volume spiegano dunque il modo in cui i libri dovrebbero essere letti, allargando poi il discorso alle difficoltà che la letteratura contemporanea incontra per essere compresa in tutta la sua profondità. Il punto di vista di Virginia Woolf predilige sempre il "lettore comune"; d'altra parte, se da un lato la scrittrice non può nascondersi che questi lettori risultano spesso disarmati di fronte ad opere della complessità, per esempio, dell' "Ulysses" di James Joyce - che proprio in quegli anni veniva pubblicato per la prima volta e di fronte al quale la stessa Woolf provava un sentimento ambivalente, di ammirazione e di repulsione - dall'altro non può che stigmatizzare l'insufficienza degli stessi critici della sua epoca. Leggere un romanzo è sempre un'arte difficile e complessa, scrive la Woolf, che richiede sì sensibilità e immaginazione, ma anche quella capacità di confronto che proprio l'esperienza delle precedenti letture ci offre e che è alla base del nostro giudizio."


In ogni caso per i romanzi mi è lo stesso anche se avrei una preferenza per Orlando, Gli anni e Gita al faro.
Mentre per i saggi preferirei Una stanza tutta per sé oppure Scene di Londra.
:cheer:

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12/11/2015 13:36 #20661 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic Virginia Woolf - Organizzazione

Forse mi sono persa qualche passaggio...ma abbiamo deciso di leggere un romanzo e un saggio alla fine? Oppure stiamo dicendo che cominciamo da un romanzo e poi si vedrà come va avanti senza obblighi per nessuno? ;)

Per la data di partenza mi sembra di aver capito che anche a Bibi vada bene gennaio ma se tutti gli altri sono per il 15/20 dicembre mi adeguo io alla maggioranza.


Stiamo ancora decidendo, vaglaindo tutte le opzioni e le preferenze. Non c´è fretta di decidere subito.
Magari possiamo fare una vita di mezzo per la data, tipo 27 dicembre, così sono giá passate due settimane dall´inizio di Guerra e pace e non si accavalla con l ´inizio del libro del mese?Se invece per gli altri non è un problema avere la stessa data per due inizi, ok

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Ringraziano per il messaggio: EmilyJane

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