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SINOSSI

Born in 1953 to Anglo-Jewish/Nigerian parents, Pauline Black was subsequently adopted by a white, working class family in Romford. Never quite at home there, she escaped her small town background and discovered a different way of life - making music. Lead singer for platinum-selling band The Selecter, Pauline Black was the Queen of British Ska. The only woman in a movement dominated by men, she toured with The Specials, Madness, Dexy's Midnight Runners when they were at the top of the charts - and, sometimes, on their worst behaviour. From childhood to fame, from singing to acting and broadcasting, from adoption to her recent search for her birth parents, Black By Design is a funny and enlightening story of music, race, family and roots.

RECENSIONE

Pauline racconta la sua vita con sincerità e con uno stile umoristico spassoso e trascinante, approfittando per parlare di una quantità di temi: del movimento 2-tone ska da dietro le quinte, del paradosso della difficoltà di essere una musicista nera in un genere musicale di origini nere, donna in un ambiente prettamente maschile, e le due cose insieme nel mondo dello spettacolo, avendo lavorato anche nella televisione, nella radio e nel teatro. Parla anche delle perplessità che nascono nella mente di una bambina che cresce in una famiglia sì amorevole, ma che vuole negare completamente le sue vere origini, dei movimenti di emancipazione che hanno caratterizzato la sua epoca. Più semplicemente parla delle difficoltà della vita quotidiana, della ricerca di origini e della necessità universale di appartenenza. Da una donna che appare così definita e coerente in un personaggio, è stato bello vederla togliere tutte le maschere e diventare comune e alle prese con le difficoltà che tutti affrontano. Troppo divertenti gli aneddoti su grandi gruppi come Madness e Specials, un bel giro in un pezzetto di storia della musica con le tracce in sottofondo!

[RECENSIONE A CURA DI MARGARETHE]