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SINOSSI

«Jane Eyre racconta la storia dell'educazione sentimentale di una giovane istitutrice inglese, orfana e di umili origini, che ottiene alla fine, dopo molte peripezie, la felicità in amore unendosi all'ardente, impetuoso Edward Rochester, suo padrone; con questa si intreccia una precedente e tragica storia d'amore e follia che ha avuto per protagonisti Edward e Bertha, la donna strappata alla sua terra caraibica e relegata come pazza in una soffitta nella grande magione di Rochester: Thornfield Hall. Il romanzo è stato accolto con grande favore dal pubblico e da buona parte dei critici. E il favore e la popolarità sono durati a lungo e durano tuttora: ne fanno fede le molte edizioni, le traduzioni in tutte le lingue e la serie di adattamenti cinematografici, televisivi, teatrali e musicali; basti qui ricordare i numerosi film e le serie televisive prodotte dalla BBC.» (Dalla Postfazione di Remo Ceserani)

RECENSIONE

Jane Eyre è un'eroina senza tempo, simbolo di emancipazione femminile in un periodo storico ostico all'argomento. Uno dei classici più belli che abbia mai letto. Un romanzo ricco di innumerevoli colpi di scena che accompagnano il lettore in una narrazione molto scorrevole e accattivante. È la stessa protagonista a raccontare in prima persona la storia della sua vita, descrivendo luoghi e situazioni in modo così dettagliato da riuscire quasi a sentire il profumo dei fiori che popolano la campagna, a sentire le voci dei personaggi e a scorgerne i volti. Nonostante i tanti bocconi amari che la vita le costringe a mandar giù, nonostante possa contare solo su se stessa, riesce in qualche modo a trovare la sua strada. Diventa una donna molto coraggiosa, di grande rigore morale, riflessiva, capace di leggere l'anima delle persone che incrociano il suo cammino. Non fidatevi quando leggerete che Jane Eyre non possiede né bellezza né ricchezze, non è vero! Possiede la più alta forma di bellezza e di ricchezza cui si possa ambire: il rispetto verso sé stessi. Non è una donna che scende a compromessi, neanche quando, una volta trovato l'amore, non esita a scappare quando avverte di essere in pericolo, di rischiare di perdere la stima verso sé stessa a causa di quel sentimento così puro e profondo. Jane Eyre mi ha insegnato molto: una cosa fra tutte a non serbar rancore per i torti subiti nell'infanzia; sviluppa, piuttosto, la voglia di progredire, di conoscere il mondo, di essere indipendente. All'inizio del romanzo la conosciamo bambina, non amata, vittima di soprusi, a covare sentimenti quali l'astio e il risentimento e, alla fine del romanzo, la lasciamo donna, capace di perdonare, padrona delle sue azioni, amata follemente dal suo Mr. Rochester.

[RECENSIONE A CURA DI SARA81]