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Il libro del mese di Luglio è Il barone rampante di Italo Calvino. Romanzo pubblicato nel 1957, è il secondo di una trilogia intitolata I nostri antenati che comprende anche Il visconte dimezzato e Il cavaliere inesistente. Come ben sapete si racconta la storia di Cosimo Piovasco di Rondò, un giovane nobile che, in seguito a una disputa con la sua famiglia, decide di vivere per sempre sugli alberi rinunciando alla vita a terra.

In occasione del centenario della nascita dell'autore, nel 2023 è stato realizzato il documentario "Italo Calvino – Lo scrittore sugli alberi", diretto da Duccio Chiarini e attualmente disponibile su RaiPlay. Il documentario è incentrato sulla carriera di Calvino che viene però narrata utilizzando il filtro narrativo de Il barone rampante. Per meglio comprendere il legame tra Calvino e questo libro vedere questo documentario potrebbe essere utile. Del resto, come è capitato con il documentario "Italo Calvino nelle città" (di cui abbiamo avuto il piacere di parlarvi), non è novità che la settima arte vada a braccetto con la scrittura.

Il barone rampante tocca moltissimi temi tra cui il rapporto tra l'uomo e la natura, l'anticonformismo, la ricerca di un senso per la propria esistenza. Su quest'opera è stato già detto molto, forse tutto. Quello su cui vogliamo provare a concentrarci e che oggi, nel 2025, può esserci utile è ciò che Calvino dice sulla ribellione. Ribellione di cui avremmo bisogno nei confronti di chi vuole ancora erigere muri anziché abbatterli perché

«Se alzi un muro, pensa a ciò che resta fuori!»

Per Calvino la ribellione deve essere un atto di affermazione dell'identità individuale, deve essere un'azione ricca di coerenza e autenticità e soprattutto deve essere una ribellione costruttiva, non distruttiva. Cosimo non si limita a rifiutare la società, ma cerca un modo alternativo di viverci dentro e questo dimostra che per Calvino la ribellione non è isolamento, ma un modo critico e creativo di stare nel mondo. Attraverso Cosimo Calvino ci insegna che la ribellione è giusta se avviene contro un sistema rigido e autoritario, ma ci insegna anche che la ribellione non è un capriccio.

«La disobbedienza acquista un senso solo quando diventa una disciplina morale più rigorosa e ardua di quella a cui si ribella.»

Nell'ambito del marketing si definisce "mainstream" una parte di clientela. Si tratta di quei consumatori che si interessano alle tematiche della sostenibilità solo dopo che il mercato le ha recepite e sono diventate "di moda". Oggi moltissime persone seguono questo percorso per numerose questioni ma Il barone rampante, seppur scritto 68 anni fa, ci ricorda che in questo modo non può funzionare. Insomma, la ribellione non è per tutti. Non tutti hanno la forza di mantenere la propria posizione come Cosimo ma forse, talvolta, è meglio non prendere affatto una posizione invece che farlo assecondando "il trend".

(articolo a cura di Sveva Serra)

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