Mi unirò a voi appena tornerò dal mio tanto atteso viaggio...Comunque ho letto altro di Genovesi e lo trovo fresco e divertente!

Inviato dal mio ALE-L21 utilizzando Tapatalk

Il bimbo di Cernobyl con il suo modo di parlare da uomo vissuto e saggio è stupendo! Mi piace un sacco!


Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk

Ariel dove te ne vai, non far nascere invidie

Zot oltre al suo modo di parlare e atteggiarsi sa proprio da nonnino mi piace tantissimo quando parla come se lui fosse un anziano
Diventa sempre più strana la lettura, soprattutto quando decidono di mettersi in viaggio.

Inviato dal mio ASUS_Z00AD utilizzando Tapatalk

Io l'ho iniziato ieri e mi piace tantissimo, soprattutto il modo di scrivere, così naturale!

Ho iniziato la lettura ieri l'altro e sono a circa un terzo. il cambio continuo di prospettiva in realtà è una cosa che mi attrae sempre molto in un romanzo: mi dà l'impressione di capire meglio i personaggi. la desolazione dei luoghi descritti mi ha ricordato un po' Acciaio di Silvia Avallone, che mi era piaciuto molto.

Mentre continuo la lettura, vi lascio con una citazione: "Una volta il nonno mi ha raccontato che una sera nella Seconda guerra mondiale ha visto cinque persone là dentro impiccate a un pino che dondolavano. Gli ho chiesto se si erano suicidate o se le aveva impiccate qualcuno, e il nonno ha detto che erano stati i tedeschi, che in guerra si lotta ogni giorno per sopravvivere e figurati se c'è tempo per suicidarsi"

A proposito di citazioni io ne ho sottolineate parecchie, a fine lettura vi lascerò un post con tutte le frasi che ho sottolineato.

Ho superato da poco la metà, devo dirvi che non sto andando di corsa con questo libro ma che vado piano e che me lo sto godendo pagina per pagina. Ci voleva proprio.
Certo, mi mette una tristezza infinita, a volte ho trattenuto davvero le lacrime, e nonostante in mezzo alla disgrazia ci siano le battutacce (se così possiamo chiamarle) devo dire che non stonano.
Trovo che questo libro, per quanto riguarda le emozioni che vivono i personaggi, sia assolutamente realistico. A me capita sempre di trovare negli episodi della mia vita non troppo felici l'ironia stronza che ti fa pensare "ma davvero?!" e che magari in mezzo a tutta la tristezza ti fa fare una risata mezza dolorosa.
Per concludere: è ufficiale, amo Zot!

Ho appena finito questo libro e vorrei ringraziare tantissimo chi l'ha proposto, perché mi è piaciuto davvero tanto tanto tanto.
Ho apprezzato un sacco il modo in cui è scritto e il cambio di punti di vista. Mi sono immedesimata perfettamente nei personaggi. Ho pianto tantissimo con loro, a tratti il libro mi ha resa molto malinconica, mi ha fatta riflettere molto. Ho adorato un sacco le risate che arrivavano spontanee anche nei momenti più bui (grazie soprattutto a Zot e alle sue uscite!)...
Mi sento un po' vuota ora che non è più sul mio comodino, ma sicuramente più ricca!

verotep ha scritto: Ho appena finito questo libro e vorrei ringraziare tantissimo chi l'ha proposto, perché mi è piaciuto davvero tanto tanto tanto.
Ho apprezzato un sacco il modo in cui è scritto e il cambio di punti di vista. Mi sono immedesimata perfettamente nei personaggi. Ho pianto tantissimo con loro, a tratti il libro mi ha resa molto malinconica, mi ha fatta riflettere molto. Ho adorato un sacco le risate che arrivavano spontanee anche nei momenti più bui (grazie soprattutto a Zot e alle sue uscite!)...
Mi sento un po' vuota ora che non è più sul mio comodino, ma sicuramente più ricca!

Che bello quando i libri finiti lasciano la sensazione di vuoto...

Katya sono tornata ieri da una vacanza in Scozia...STUPENDA
Ho iniziato oggi il libro e ne ho letto già 45 pagine. Scorre veloce e simpaticamente, conoscevo già lo stile di Genovesi, ma in questo libro mi sono ritrovata spesso a condividere i pensieri dei personaggi.
Sono contenta che vi stia piacendo!!!

ciao a tutti. ho appena finito di leggere il libro. anche se a tratti la lettura è stata meno scorrevole, sono contenta di aver continuato a leggere, perché secondo me ne è valsa davvero la pena. uno di quei libri in cui i personaggi sono tracciati così bene che a volte hai un po' l'impressione di sapere come reagiranno (e questo forse rende alcuni momenti prevedibili. tipo, Sandro lo sai che manda sempre tutto in vacca), però allo stesso tempo sono difficili da dimenticare, e mi sa che resteranno con me per un bel po'. che alla fine è una bella compagnia.

senza spoilerare niente, ci sono due cose che vorrei sottolineare:

1) la considerazione sui pesci che sono sempre rivolti alla corrente, da cui arriva il cibo e la morte, il bene e il male, come metafora del modo in cui si affronta la vita mi ha ricordato molto il finale del film "Caterina va in città" di Paolo Virzì, quando la protagonista paragona il punto di vista degli uccelli, che guardano di lato, a quello degli uomini, che, succeda quel che succeda, possono solo guardare avanti;

2) sono troppo felice che la cosa del palloncino lanciato dal bambino emiliano abbia un'evoluzione. leggendo quel passaggio ho pensato che, appena ho un attimo, devo andare a prendere la mia cuginetta e portarla a liberare seimila palloncini. "appena ho un attimo": sembro Sandro