ho letto Il vecchio e il mare in 3° media, forse IV ginnasio...
per me uno dei migliori libri letti...

comprendo le riflessioni di Erica e credo che, sotto il punto di vista da lei prospettato, siano inattaccabili e condivisibili...

tuttavia, personalmente, mi ritrovo molto nelle riflessioni di Vanna e Graziella...
Il vecchio e il mare parla di tutto tranne che della pesca...riporto una piccola citazione, nella quale si intravedono le tematiche del romanzo, come la lotta per la sopravvivenza, la dignità e il coraggio con cui affrontare tale lotta, il rispetto per l'altro nel cui valore si rispecchia il proprio valore:
"Poi gli dispiacque che il grosso pesce non avesse nulla da mangiare e il dispiacere non indebolì mai la decisione di ucciderlo. A quanta gente farà da cibo, pensò. Ma sono degni di mangiarlo? No, no di certo. Non c'è nessuno degno di mangiarlo, con questo suo nobile contegno e questa sua grande dignità"

Sono rimasta sorpresa dal fatto che questo libro non abbia ancora un topic dedicato, a meno che io non mi sia sbagliata.

Ho letto questo libro per il punto 30 della challenge di quest'anno, dato che è ambientato soprattutto in mare.

Sentivo parlare di questo libro da anni, avendo visto il film tantissimo tempo fa, ma senza ricordarmi più la trama. È stata una lettura veloce, ma il finale è stato doloroso.

bibbagood post=70680 userid=1044Sì, lo avevamo discusso qualche tempo fa, ho unito quindi le discussioni

Ti ringrazio, non lo avevo trovato 

Ho letto questo romanzo molti anni fa, l'ho letto in due ore, mi ha letteralmente rapito. Sicuramente è un romanzo crudo, come tutti quelli che ho letto di Hemingway, ma è stato scritto negli anni 50 e le idee erano diverse da ora. Credo che il tema sia il legame tra l'uomo e la natura, il pesce non è un nemico da distruggere infatti Santiago si rivolge a lui con rispetto. 
Non l'ho trovato per niente noioso, nonostante i personaggi siano solo tre, contando anche il pesce.

@EmilyJane capisco il tuo punto di vista, non mangio animali dal 2013, ma io l'ho vista come una lotta fondata sulla lealtà e sul rispetto e i due combattono ad armi pari.

Ah, finalmente un giudizio su Hemingway basato su… empatia per il pesce.
Non si legge tutti i giorni una recensione in cui il vero protagonista non è Santiago, non è il ragazzo Manolin, nemmeno lo stile asciutto, ma… il tonno. O lo sventrato marlin, per essere precisi.

Hai letto Il vecchio e il mare e il problema non è il ritmo, la solitudine, il simbolismo della sfida umana contro l’ineluttabilità del fallimento. No. È che il pesce “ci resta male”. Tenerissimo.
La tua osservazione sulla “dissociazione mentale” di Santiago è davvero illuminante: non viene da pensare che forse sia un simbolo? No, no. Meglio accusarlo di incoerenza emotiva, come se fosse un tizio in coda all’Esselunga che ha comprato il salmone e adesso si pente.E poi il colpo di scena: citazioni dotte, Pitagora, Ippocrate, la Vegetarian Society dell’800, Alcott e perfino Leonardo da Vinci.
A un certo punto sembrava più un comizio da sagra vegana che un commento letterario.

Che dire… Il vecchio e il mare non sarà piaciuto, ma la bibliografia alternativa è impeccabile.Quanto a Hemingway, sì, era brutale, ruvido, e pure un po’ ubriacone. Ma davvero sorprende che un vecchio pescatore cubano del dopoguerra non fosse iscritto alla Vegan Society? Forse il problema non è Santiago… ma l’aspettativa che si comporti come un influencer etico del XXI secolo.In ogni caso, fai bene a continuare: Di là dal fiume e tra gli alberi potrebbe piacerti di più. Anche se — spoiler — ci sono armi. E maschi. E pure un po’ di guerra. Ma magari nessun pesce. Almeno quello.

Coraggio. Magari il prossimo libro sarà una raccolta di poesie sui carciofi.