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Dicembre 2016 - Canto di Natale

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30/12/2016 11:22 #28404 da guidocx84
Risposta da guidocx84 al topic Dicembre 2016 - Canto di Natale
Finito anche io il libro un paio di giorni fa! ;)

Che dire? Mi è piaciuto e mi ha fatto riflettere e commuovere soprattutto quando Scrooge vede la famiglia di Bob Cratchit riunita a tavola felice con nient'altro che un po' di tacchino e tanta umiltà... :blush:

Riprendendo il discorso di qualche post fa sul consumismo, ho pensato che le persone felici con poco e niente come lo sono Bob e la sua famiglia, anche in condizioni critiche (addirittura con il figlio malato ed in fin di vita), forse sono le vere persone felici. E' una condizione molto difficile da ottenere, se non impossibile.
Credo sia evidente che la sensazione di felicità che ti dà l'ottenere un qualcosa di materiale che agognavi da tempo (come ad es. un nuovo cellulare, una macchina fotografica o qualunque altra cosa materiale che uno desideri), è una sensazione effimera, limitata nel tempo a qualche ora, massimo qualche giorno.
La felicità di Cratchit e della sua famiglia invece è una felicità diversa. E' quasi un'utopia ma dovrebbe essere l'obiettivo da traguardare nella vita. Non saprei neanche come spiegarla ma ha destato meraviglia in me e anche un pizzico di invidia perché so che è davvero difficile raggiungere uno stato di felicità simile nella vita.

Siamo letteralmente circondati da stimoli "negativi" che ci inducono al consumismo e spesso colleghiamo la felicità all'ottenimento di un bene. Ma non è così!

Credo di aver provato vera felicità quando per Natale ho avuto tutta la famiglia schierata a tavola intorno a me. Oppure quando a lavoro il mio responsabile mi ha dato conferma che sto facendo bene il mio lavoro. Credo di aver provato vera felicità durante i miei viaggi e nel tempo passato con i veri amici. Queste sono cose meno tangibili sicuramente di un bene materiale ma credo sicuramente più vere.

Credo che questo Libro del Mese rientri nell'elenco dei libri che devono essere letti almeno una volta nella vita, proprio per gli stimoli positivi che suscita la lettura ;)

«Heaven goes by favor. If it went by merit, you would stay out and your dog would go in.» Mark Twain
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30/12/2016 11:30 #28405 da kaidan
Risposta da kaidan al topic Dicembre 2016 - Canto di Natale
Finito di leggere il mio primo libro del mese.
Non riesco a capirne il motivo, ma non è stata una lettura facile. Molto spesso mi perdevo nei miei pensieri e non sono riuscito a seguire tutte le sensazioni che questo libro vuole dare, nonostante la linearità con cui si susseguono gli eventi. Non sono riuscito ad appassionarmi realmente perché anche dopo quello che doveva essere un genuino cambiamento vedo ancora in Scrooge un opportunista che è cambiato per evitare la pessima fine mostrata dallo spirito futuro.
La parte più toccante è nel finale quando Scrooge accetta anche di essere preso in giro per la sua eccessiva bontà, ma accetta comunque se stesso perché alla fine è quello che conta quando fai la cosa giusta Dimostra come Dickens non si è voluto allontanare dalla visione reale del mondo così come Scrooge dove in un passo viene descritto come qualcuno che conosce ancora il mondo nonostante il cambiamento.

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30/12/2016 11:50 #28407 da guidocx84
Risposta da guidocx84 al topic Dicembre 2016 - Canto di Natale

Non sono riuscito ad appassionarmi realmente perché anche dopo quello che doveva essere un genuino cambiamento vedo ancora in Scrooge un opportunista che è cambiato per evitare la pessima fine mostrata dallo spirito futuro.


Beh credo che questa sia una visione lecita ma quantomeno pessimistica.

Sinceramente non ho percepito la stessa cosa dalla lettura. Anzi, credo che la redenzione di Scrooge sia tutt'altro che dovuta all'opportunismo e ti spiego perché secondo me.

Se la redenzione fosse stata "finta", ovvero dovuta all'opportunità di non fare la pessima fine mostrata dallo spirito dei Natali futuri, Scrooge non avrebbe avuto l'incredibile paura che ha avuto (che tra l'altro Dickens fa trasparire chiaramente con le sue parole). Scrooge sarebbe stato più glaciale, come all'inizio del romanzo. Avrebbe ragionato ed avrebbe mantenuto il controllo.

Invece, e lo si evince in più occasioni, Scrooge è terrorizzato, perde il controllo, ha una paura immane. Ci mette un po' di tempo a razionalizzare, comprendere i suoi errori e a redimersi. Tempo che sarebbe stato nettamente inferiore se, ragionando, avesse deciso di "ingannare" i fantasmi e soprattutto sé stesso.

Inoltre Dickens ci fa capire sul finale come Scrooge sia cambiato, addirittura così cambiato da essere schernito per l'eccessiva bontà dalle persone che lo conoscevano e che erano abituati ai suoi comportamenti. Ecco, se Scrooge avesse peccato di opportunismo, il suo comportamento non sarebbe cambiato così drasticamente da perdere il controllo divenendo addirittura così buono da essere preso in giro. Si sarebbe comportato magari soltanto leggermente in maniera diversa. Avrebbe solo corretto un po' il tiro ma non sarebbe bastato. Avremmo capito il "trucco".

Sarò un ottimista ma credo che la redenzione di Scrooge sia autentica per tutti questi motivi. Credo che abbia ricevuto una bella "bastonata" e che gli sia servita di lezione per fermarsi un attimo e ragionare sui suoi comportamenti rendendosi conto della bestia che era. :cheer:

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30/12/2016 16:18 #28413 da pamela.enrica.rosaria
Risposta da pamela.enrica.rosaria al topic Dicembre 2016 - Canto di Natale
Sono a letto con l'influenza :sick: almeno ho un pó di tempo libero !! Allora.. libro favoloso.. lo avrei rivolto altre dieci volte .. ovviamente molto scorrevole , ma io amo il Natale e leggerlo é stato emozionante!! Tutto é stato addolcito dall'edizione acquistata, ho trovato il battello a vapore.. mi ha fatto fare ub viaggio indietro nel tempo. Che dire.. Dickens è un pó nell'animo di tutti i lettori.. tutto tutti abbiamo letto almeno uno dei suoi libro, ma questo é speciale (tanto che ho consigliato a noa madre di farlo leggere assolutamente ai suoi alunni)

a trama, il personaggio, il viaggio che compie é un viaggio difficile ma ricco di speranza, la conversione che avviene a fine del romanzo é immaginabile ma come i bambini si spera arrivi quanto prima.. il clima gelido che non é il freddo del Natale ma il mancato calore dell'anima soffia per buona parte del romanzo come a ricordare che solo il vero spirito del Natale può salvarci tutti.. e le tristi immagini della morte con Tim e lo stesso Scrooge ci ricordano la precarietà della vita.. una vita che si può chiamare tale solo se vissuta nel bene.

La storia é un misto tra tanti generi ma la sua magia é che si adatta a tutte le età , chiunque può leggere questo libro e sentirsi trasportato in una dimensione irreale.. quasi direi ultraterrena.. perché il viaggio nel passato nel presente e nel futuro soddisfa quella curiosità tutta umana di conoscere la propria sorte ma qui, come un dono, fa da svolta.. magari fosse possibile !! Quanti errori si commettono senza conoscere le conseguenze delle proprie azioni !!
Bellissimo.. lo rileggerei ancora .. tanto che tra un Po andrò sul divano a vedere il film!!
Un ottimo libro, un ottimo approccio alle festività e un ottimo augurio per l'animo..

Ricco di malinconia.. mi ha fatto molto riflettere e soprattutto velare il cuore di nostalgia la parte sul passato.. ho perso da poco mio padre .. e rileggere la gioia , quella che da piccoli ci accompagnava durante questa festa così attesa.. mi ha proiettato in un caleidoscopio di ricordi.. dolorosi ma importanti .. mi ha ricordato come si viveva spensierati sereni e senza paura.. come si dovrebbe vivere sempre .. forti di aver compiuto solo il bene.
Ottima scelta.. Grazie!!
Buon anno a tutti :laugh:
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31/12/2016 11:02 #28420 da Novel67
Risposta da Novel67 al topic Dicembre 2016 - Canto di Natale

La felicità di Cratchit e della sua famiglia invece è una felicità diversa. E' quasi un'utopia ma dovrebbe essere l'obiettivo da traguardare nella vita. Non saprei neanche come spiegarla ma ha destato meraviglia in me e anche un pizzico di invidia perché so che è davvero difficile raggiungere uno stato di felicità simile nella vita.


Sono d'accordo. Penso anche, però, che un simile stato di grazia sia percepibile quasi solo a posteriori, attraverso il ricordo (che peraltro, essendo spesso "nostalgico", non è detto che corrisponda perfettamente alla realtà). E' solo dopo, quando non lo sei più, che ti rendi conto che forse sei stato davvero felice, anche se magari solo per un istante. Se invece lo immagini come un traguardo da raggiungere, credo che nessuno si sentirà mai pienamente soddisfatto da poter definirsi, appunto, "felice" ... :)


Non sono riuscito ad appassionarmi realmente perché anche dopo quello che doveva essere un genuino cambiamento vedo ancora in Scrooge un opportunista che è cambiato per evitare la pessima fine mostrata dallo spirito futuro.


Io invece credo che il cambiamento sia sincero. Perché non è solo la paura del futuro ad agire su Scrooge, ma anche la nostalgia del passato e l'aridità del presente. E non è solo la mente ad essere toccata, ma anche il cuore ...


Che dire.. Dickens è un pó nell'animo di tutti i lettori...


Quoto (tranne forse in quello di Pierbusa :lol: )

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31/12/2016 13:18 #28424 da guidocx84
Risposta da guidocx84 al topic Dicembre 2016 - Canto di Natale

La felicità di Cratchit e della sua famiglia invece è una felicità diversa. E' quasi un'utopia ma dovrebbe essere l'obiettivo da traguardare nella vita. Non saprei neanche come spiegarla ma ha destato meraviglia in me e anche un pizzico di invidia perché so che è davvero difficile raggiungere uno stato di felicità simile nella vita.


Sono d'accordo. Penso anche, però, che un simile stato di grazia sia percepibile quasi solo a posteriori, attraverso il ricordo (che peraltro, essendo spesso "nostalgico", non è detto che corrisponda perfettamente alla realtà). E' solo dopo, quando non lo sei più, che ti rendi conto che forse sei stato davvero felice, anche se magari solo per un istante. Se invece lo immagini come un traguardo da raggiungere, credo che nessuno si sentirà mai pienamente soddisfatto da poter definirsi, appunto, "felice" ... :)


Per traguardo da raggiungere intendo che dovremmo, mediante le nostre azioni ed il nostro agire quotidiano, cercare di fare qualcosa che ci renda felici e che renda felici chi ci sta attorno. Perché la felicità è uno stato di grazia che dura pochissimo ma è potente!

Sicuramente la felicità può essere percepibile a posteriori attraverso il ricordo ma pensare ai momenti felici quando non lo si è più può essere un'arma a doppio taglio: il rischio è demoralizzarsi ancora di più confrontando il passato felice con il presente meno felice invece di prendere la felicità passata come spunto per tornare a vivere momenti analoghi.

Invece, se ci pensi, sarà capitato anche a te di vivere momenti in cui ti fermi per un istante a riflettere realizzando di essere felice. Sono veramente attimi ma hanno un effetto straordinario sulla nostra persona. Sono quei momenti che dovremmo cercare di ottenere il più possibile. A me ad esempio è capitato il giorno del mio matrimonio, oppure quando ho viaggiato oppure, come dicevo, durante il pranzo di Natale con tutti i miei cari a tavola con me.

La ricerca della felicità è un tema complesso anche perché la felicità è un qualcosa di diverso per ciascuno di noi, qualcosa di soggettivo.

Credo che Cratchit in quel momento, a tavola, stesse vivendo un momento felice (indipendentemente dalla sua situazione familiare critica). O almeno questo è ciò che Dickens mi ha fatto intuire. E credo che quel momento felice abbia contribuito al cambiamento di Scrooge. Questo perché la felicità è contagiosa! E di felicità dovremmo cercare di contagiarci continuamente :laugh: :cheer: ;)

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11/01/2017 20:44 #28752 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic Dicembre 2016 - Canto di Natale
Dopo Canto di Natale, ho preseguito con il racconto successivo della raccolta, The Chimes (Le campane), che mi ha ricordato perchè non amo le raccolte di racconti e mi ha fatto quindi abbandonare l'idea di leggere anche gli altri due :laugh: Nonostante si svolga nella notte di capodanno, l'ho trovato trooooppo simile a Christmas Carol, sempre il viaggio tra passato, presente e futuro per scoprire grandi verità su se stessi e far uscire il buono che è in noi. Inoltre l'ho trovato più "agitato" e grigio. Credo Christmas Carol sia un simbolo della letteratura e ,anche se purtroppo lo considero una storia troppo da bambini e troppo sdolcinata, è giusto che abbia questa importanza. Ma che rimanga un caso unico :laugh:

"Il solo mezzo di sopportare l'esistenza è di stordirsi di letteratura" Gustave Flaubert

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07/12/2021 07:17 #55945 da gavi
Risposta da gavi al topic Dicembre 2016 - Canto di Natale
Ho iniziato questa lettura con piacere, in un’atmosfera dai colori festosi: gli addobbi, Il presepe e l’albero vicini a tenermi compagnia, e così le parole lette sin dalle prime pagine mi hanno subito strappato alla quotidianità e trascinato in quei luoghi inverosimili la cui fantasia li ha resi poi chiari alla mente. Una sensazione piacevole.

Rileggere il canto di Natale è per me un'esperienza nuova perché gli occhi qui sono diversi da quelli con cui da ragazzo amavo sfogliarlo. E già! Ora ne esamini la morale, il percorso di conversione che compie il vecchio Scrooge, i dettagli che ti sono sfuggiti, eppure il sentimento e le emozioni, quelli che ti scaldano il cuore, sono gli stessi di allora e rivivo attraverso un viaggio della memoria il medesimo percorso che ho immaginato leggendolo la prima volta: un paesino innevato, ornato a festa dove le persone si affrettano per strada e si mostrano, almeno per l'occasione, buone, generose e dal volto sorridente e gentile. E in questa cornice così serena e festosa verso la quale abitualmente ci facciamo coinvolgere, l'antieroe del Natale per eccellenza, Scrooge, vi si oppone con l'indifferenza, l'avidità e la durezza dei sentimenti, persino di fronte agli affetti.

E sì, proprio gli affetti! Quante volte è capitato, non so a voi, di vedere riflessa negli occhi di qualche parente l'immagine dura di Scrooge; peccato però che non abbia sortito, almeno per la mia esperienza, nessuna conversione come quella che il personaggio matura alla fine.

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07/12/2021 08:20 #55948 da Giami23
Risposta da Giami23 al topic Dicembre 2016 - Canto di Natale
Gavi sono sempre felice di leggere i tuoi post e non vedo l'ora di provare le tue stesse emozioni rileggendo "il canto di Natale". Io inizierò domani!

“Interrogo i libri e mi rispondono. E parlano e cantano per me. Alcuni mi portano il riso sulle labbra o la
consolazione nel cuore. Altri mi insegnano a conoscere me stesso.”

(Francesco Petrarca)
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18/12/2021 14:30 - 18/12/2021 14:35 #56202 da mulaky
Risposta da mulaky al topic Dicembre 2016 - Canto di Natale
Ho finito ieri di leggere Canto di Natale e immaginavo tutti come i personaggi dell’omonimo lungometraggio Disney. Ho avuto difficoltà solo con il fantasma di Marley ma perché Pippo è sempre stato un personaggio buffo e divertente, mentre Dickens ha reso il suo un’anima dannata all’inferno per l’eternità, sofferente e che incute un po’ di timore. Il terzo fantasma, invece, è reso alla perfezione: cupissimo, dark, spaventoso.



Come sempre, quando c’è il piccolo Tim io mi commuovo con una certa facilità e quando si parla del suo futuro non vi dico gli occhi lucidi. Vabbè che Dickens quando parla di bambini mi colpisce sempre, mai una volta che facesse cilecca… si vede che la sua vita personale, da bambino, gli ha lasciato un segno indelebile.
Quella di Dickens è una favola moraleggiante e pure molto cristiana, in cui se ci si pente si può fare un’altra vita. Ieri sera mi è stata posta una domanda interessante dall’altro mio gruppo di lettura e cioè: basta il pentimento e il cambio di stile di vita per poter perdonare DAVVERO qualcuno, se quel qualcuno ti ha recato danno?
Io penso sia difficile rispondere perché dipende da molte variabili, nel caso di Scrooge vale ma perché Dickens nelle ultime pagine ci fa capire che differenza ha fatto il suo cambiamento nella vita degli altri, specie nella vita del piccolo Tim… ma nel mondo reale non abbiamo l’opportunità di vedere il futuro e quindi non so, sono combattuta anche perché io non sono una che perdona facilmente.

Adesso è la volta, per me, dell’altro racconto della raccolta: Le campane.
Qualcuno mi fa compagnia?


Un uomo dovrebbe essere ciò che sembra
e chi uomo non è, uomo non dovrebbe sembrare.

Otello - William Shakespeare
Ultima Modifica 18/12/2021 14:35 da mulaky.
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Buonasera, mi sono appena trasferito a Torino. Mi piacerebbe partecipare. Dove e a che ora si tiene l’appuntamento di luglio/agosto e che libro verrà discusso. Grazie

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