Graziella ha scritto:
Tra quelli che avevano espresso delle perplessità su quanto descritto all'inizio del secondo capitolo c'ero io. 
Provo a spiegarmi meglio attraverso un paragone.
Metti chi si fosse parlato della categoria dei librai. Se qualcuno descrivendo il loro lavoro ti dicesse che mostrano una grande voglia di vendere e proporre libri che parlano di stregoneria, magia, occultismo, esoterismo ecc.ecc. cose ne penseresti? Non avresti qualche perplessità? Certo fa parte del loro lavoro, certo sono libri che vengono pubblicati e regolarmente venduti, ma sarebbe proprio opportuno e necessario tutto questo zelo?
Spero di essere riuscito ad esprime il senso delle mie perplessità. 
Pier sei grande, condivido al 100 per cento quello che hai scritto e ho riportato qua sopra in un copia e incolla.
Io ho letto poche pagine, ma ho sempre più l'impressione che Cristina Cattaneo in questo suo saggio abbia voluto più che dare il nome alle vittime del Mediterraneo senza volto, spiegare il lavoro dei medici anatomopatologi forensi. Cosa per poteva anche risparmiarmi perchè nei suo infiniti romanzi la scrittrice Patricia Cornwell, ha descritto benissimo con dovizia di particolari attraverso la sua protagonista Kay Scarpetta. Vedi Il fattore scarpetta, Predatore, Kay Scarpetta, letto di ossaper citarne solo alcuni.
Personalmente non sono d'accordo. Permettimi di dissentire
Credo che una o due frasi in tutto il libro che fanno trasparire (magari eccessivamente per taluni) l'entusiasmo per il proprio lavoro da parte dell'autrice e del suo staff, non possano ribaltare il concetto per cui è nato questo libro, che è quello di raccontare di un progetto lungo anni in cui l'Italia è stata in prima linea divenendo anche oggetto di studio da parte degli altri paesi.
Il libro parla di un progetto. L'obiettivo del progetto era dare un nome alle vittime del Mediterraneo.
Il progetto si è concluso positivamente e questo libro è il racconto delle fasi di quel progetto.
Il libro è scritto da un medico legale, non da una scrittrice che, seppure nei suoi romanzi potrà aver raccontato bene certi argomenti, lo avrà fatto probabilmente non per esperienza diretta sul campo ma grazie a consulenze e studi che le avranno permesso di sapere come lavora un medico legale.
Questo non è un romanzo. E' un saggio. E mi è parso anche ben scritto. Ovviamente sono tutte considerazioni personali