Ho recuperato ora tutti i commenti!!! Caspita era da molto che non leggevo un libro del mese e interagivo con tanti di voi sul forum...
Dunque per rispondere a Zia betty, io sono una di quelle persone che si aspettavano qualcosa di diverso da questo libro, ma per il semplice fatto che leggendo solo la quarta di copertina "Il corpo di un ragazzo con in tasca un sacchetto di terra del suo paese, l'Eritrea; quello di un altro, proveniente dal Ghana, con addosso una tessera della biblioteca; i resti di un bambino che veste ancora un giubbotto la cui cucitura interna cela la pagella scolastica scritta in arabo e in francese..." mi aspettavo che fosse una cronaca di alcune delle storie di naufraghi. Errore mio, ma mi piace la maggior parte delle volte avvicinarmi ad una lettura senza saperne troppo e rimandando gli approfondimenti alla fine.
Per quanto riguarda la parte in cui l'autrice descrive l'entusiasmo per chi è del settore suscita questo lavoro, certo a una prima lettura può sembrare forte, ma a pensarci su a me sembra del tutto normale. Mi ritrovo molto molto in quello che ha scritto Bibi, non potrei riscrivere meglio il mio pensiero.
Per quanto riguarda il discorso sulla distanza geografica e culturale e quindi sul sentire più o meno vicino una catastrofe sulla base della loro vicinanza a noi, il mio pensiero è che tendenzialmente siamo portati all'autoconservazione e questo vale anche a livello emotivo, non è che siamo insensibili davanti a tragedie che sono lontane da noi, ma semplicemente in maniera inconsapevole scegliamo di non porre attenzione a tutto ciò che accade, non saremmo capaci di gestire emotivamente tutte le catastrofi. Eventi che sconvolgono un paese vicino a noi o che conosciamo (perchè vi abbiamo fatto un viaggio o conosciamo gente che ci vive) attira la nostra attenzione. Concordo anche con chi ha scritto che per avvicinarci ad altre culture non è necessario solo viaggiare, ci sono i libri, i film, le persone, io ad esempio ho la fortuna di fare una lavoro che mi permette di conoscere famiglie di altre culture, ogni giorno mi relaziono con famiglie nigeriane, senegalesi, marocchine, peruviane, moldave ecc Conosco molto della loro cultura senza aver viaggiato, e le distanze si accorciano sempre di più!
In generale questo è stato un ottimo libro del mese, ricco di spunti!
"...Non importa quanto sia stretta la porta,
quanto piena di castighi la vita,
io sono il padrone del mio destino:
io sono il capitano della mia anima." William Ernest Henley