Cyprian Beach, sorella minore e attrice...
Meravigliosa immagine si è dipinta nella mia mente nel leggere che un giorno, entrando a Notre-Dame, hanno fatto distrarre tutti i coristi che stavano cantando perché era entrata in chiesa la celebre protagonista del film Judex!

Ho tentato di allegare un'immagine, ma spero che sia possibile vedere questo link da Google:

www.google.com/url?sa=i&url=https%3A%2F%...yu4CFQAAAAAdAAAAABAD

Ciao a tutti.

Ho iniziato anch'io la lettura da qualche giorno e sono a circa il 10%. Ho optato per la lettura su kindle in inglese che è di una comodità estrema per le parole sconosciute

Il libro mi sta piacendo molto perchè fa proprio vivere quel clima bohemien e di fermento culturale a cui, questa "famiglia" della Beach, ha sicuramente contribuito molto.

Noto che la Beach, come già avete evidenziato, ha una scrittura molto "all'americana". Uno stile che va al sodo con un tono ironico e casual che a me piace molto.

Grazie a Francis per le interessanti "note a margine" che fanno maggiormente apprezzare questa lettura.

Proseguo e non vedo l'ora di scoprire interessanti aneddoti sui nostri eroi scrittori (in particolare Hemingway per il sottoscritto).

Anna96 ha scritto:

Come tutte le volte che leggo libri di questo tipo (biografie/saggi su autori del passato) una delle mie prime riflessioni è: quante cose non conosco e probabilmente non conoscerò mai infatti L'autrice inizia a citare tutta una serie di autori molto popolari all'epoca, sia inglesi che francesi, che però a me sono completamente sconosciuti e dubito che le loro opere siano oggi pubblicate da qualche editore italiano. Insomma queste opere sono destinate ad essere perse per sempre?

Sono nella stessa situazione, tutti i personaggi che vengono citati per me sono sconosciuti anche Cyprian Beach, mi sento un po' ignorante. Per cui continua con gli approfondimenti Francis, grazie!

Margarethe ha scritto:

Anna96 ha scritto:

Come tutte le volte che leggo libri di questo tipo (biografie/saggi su autori del passato) una delle mie prime riflessioni è: quante cose non conosco e probabilmente non conoscerò mai infatti L'autrice inizia a citare tutta una serie di autori molto popolari all'epoca, sia inglesi che francesi, che però a me sono completamente sconosciuti e dubito che le loro opere siano oggi pubblicate da qualche editore italiano. Insomma queste opere sono destinate ad essere perse per sempre?

Sono nella stessa situazione, tutti i personaggi che vengono citati per me sono sconosciuti anche Cyprian Beach, mi sento un po' ignorante. Per cui continua con gli approfondimenti Francis, grazie!

Quoto per intero il testo di Anna e Greta.. per fortuna con il Club qualcosa la sto recuperando.

Margarethe:

Sono nella stessa situazione, tutti i personaggi che vengono citati per me sono sconosciuti anche Cyprian Beach, mi sento un po' ignorante. Per cui continua con gli approfondimenti Francis, grazie!

Anche io qualche nome lo devo cercare, perché sono tanti gli incontri di cui la Beach parla.
In particolare sua sorella, l'attrice, non la conoscevo. Mi sono documentato e ho trovato quelle immagini semplicemente googlando il nome.

Per quanto riguarda Erik Satie, il compositore che la Beach incontrava nella libreria dell'amica Adrienne Monnier, di cui parla nel capitolo 2, se anche qualcuno non ha sentito il nome, sicuramente in qualche film, pubblicità, sottofondo radio, ascensore, eccetera, si è ascoltata la sua opera più famosa, le Gymnopedies.
Da YouTube:


Invece la mia domanda, relativa al capitolo 3, è questa: la Beach cita le riviste che ha sistemato impilate in un angolo della sua libreria all'atto dell'apertura (1919), tra cui fa il nome di Playboy.
Suppongo che non sia quello che penso... Soprattutto perché il celebre magazine esce dal 1953...
Su internet ho trovato che in molti numeri di Playboy ci sono interviste a personaggi della cultura e della letteratura, musica e arte in genere, ma non ho trovato riferimenti a riviste con lo stesso nome più antiche, esclusivamente di argomento letterario.
Qualcuno ha notizie in merito???

Francis ha scritto:

Margarethe:

Sono nella stessa situazione, tutti i personaggi che vengono citati per me sono sconosciuti anche Cyprian Beach, mi sento un po' ignorante. Per cui continua con gli approfondimenti Francis, grazie!

Anche io qualche nome lo devo cercare, perché sono tanti gli incontri di cui la Beach parla.
In particolare sua sorella, l'attrice, non la conoscevo. Mi sono documentato e ho trovato quelle immagini semplicemente googlando il nome.

Per quanto riguarda Erik Satie, il compositore che la Beach incontrava nella libreria dell'amica Adrienne Monnier, di cui parla nel capitolo 2, se anche qualcuno non ha sentito il nome, sicuramente in qualche film, pubblicità, sottofondo radio, ascensore, eccetera, si è ascoltata la sua opera più famosa, le Gymnopedies.
Da YouTube:

Invece la mia domanda, relativa al capitolo 3, è questa: la Beach cita le riviste che ha sistemato impilate in un angolo della sua libreria all'atto dell'apertura (1919), tra cui fa il nome di Playboy.
Suppongo che non sia quello che penso... Soprattutto perché il celebre magazine esce dal 1953...
Su internet ho trovato che in molti numeri di Playboy ci sono interviste a personaggi della cultura e della letteratura, musica e arte in genere, ma non ho trovato riferimenti a riviste con lo stesso nome più antiche, esclusivamente di argomento letterario.
Qualcuno ha notizie in merito???

Bellissima la canzone Per quanto riguarda la rivista, sai che me lo sono chiesta anche io? dubito che in una libreria degli anni 20 fosse anche solo concepibile esporre una rivista come Playboy, non volevano nemmeno l'Ulisse Chissà a cosa si riferisce!

Comunque leggendo mi è sorta una domanda abbastanza terra terra, venale direi: come faceva Sylvia a mantenere la libreria se praticamente tutti i clienti erano abbonati e quando non volevano più l'abbonamento ricevevano indietro quanto avevano pagato? Non mi riesco a spiegare quali fossero le sue entrate e comunque mi pare di capire che procurarsi i libri in inglese fosse un attività abbastanza dispendiosa

Nel frattempo sono arrivata alla parte su James Joyce e la pubblicazione dell'Ulisse e devo dire che la sto trovando molto interessante. Qualcuno di voi ha mai letto l'Ulisse? Cosa aveva di così scandaloso? Confesso che tutti questi retroscena sull'opera mi stanno facendo venire una vaga (vaghissima) voglia di leggerlo ma sono abbastanza certa che non andrei oltre il primo capitolo

Anna anche io sto leggendo la parte sulla pubblicazione dell'Ulisse e anche a me e nata l' idea di leggerlo . Ho tentato stasera , l'ho acquistato qualche tempo fa versione e book , non riesco andare oltre la seconda pagina . Forse stasera sono particolarmente stanca riprovo domani

Oddio Francis grazie! Adoro questa musica, l'avevo sentita diverse volte ma non ero mai riuscita a scoprire cosa fosse!!

Cri_cos non è la stanchezza il problema.. L'Ulisse è incomprensibile, va studiato non letto.. Con una buona guida alla lettura. Sicuramente fu lo stile a fare scandalo, uso esteso del flusso di coscienza, discorsi diretti mescolati a pensieri, a narrazione e a citazioni. Inoltre non ne sono sicura, ma forse anche il tema. è vero che la storia è simbolica e ha un significato profondo, eppure in sostanza ci sono dei personaggi molto volgari che vanno per bar e bordelli ubriachi.

Anna96 ha scritto: Comunque leggendo mi è sorta una domanda abbastanza terra terra, venale direi: come faceva Sylvia a mantenere la libreria se praticamente tutti i clienti erano abbonati e quando non volevano più l'abbonamento ricevevano indietro quanto avevano pagato? Non mi riesco a spiegare quali fossero le sue entrate e comunque mi pare di capire che procurarsi i libri in inglese fosse un attività abbastanza dispendiosa

Io me lo sono chiesta fin dall'inizio, ho avuto l'impressione che potesse contare su una famiglia facoltosa.

In effetti mi ero chiesto anch'io come facesse a guadagnare dalla sua attività!!
Però ci sono degli indizi che lasciano pensare che in effetti la Beach facesse attività non solo di prestito, ma anche di vera e propria vendita.
Ad esempio quando, con estrema onestà, dichiara di aver scelto il nome della libreria anche perché il nome di Shakespeare ancora faceva vendere libri.
Oppure quando Gertrude Stein, nel capitolo 4 dove sono arrivato, va a farle visita e si ferma a guardarla mentre vende libri...

In particolare su Gertrude Stein, in pochissime pagine la Beach è riuscita a farmela stare particolarmente antipatica. Non sarei mai andato d'accordo con un tipo come lei!!!
Addirittura, poi, arrivare ad annullare l'abbonamento per via dell'Ulisse di Joyce... Una ripicca davvero adolescenziale...

Per quanto riguarda la lettura dell'Ulisse, c'è stato un topic sul Forum tempo fa!
Io personalmente ci ho provato per ben due volte... Ma non ho la pazienza per affrontarlo! Tuttavia è ancora sullo scaffale dei libri da leggere...

Nel libro dice di aver pubblicato l'Ulisse, quindi forse faceva anche attività di editoria?