Libro finito! Grazie per averlo proposto, mi è piaciuto molto! Ho apprezzato in particolare:
- il modo in cui è stato scritto: mi è sembrato di ascoltare una storia raccontata da una vecchia signora che scava nei suoi ricordi

- l'ambientazione: la Parigi degli anni '20 è magica, mi è sembrato di fare un viaggio nel tempo e di essere proprio lì..
- la storia in sé: la storia di una donna indipendente e forte, che non ha mai smesso di credere nei propri sogni e nei propri ideali, ho apprezzato moltissimo anche la storia e il personaggio di Joyce!
l'unica cosa che mi è
piaciuta meno è stata l'intermezzo, quei 2-3 capitoli che forse mi sono sembrati un po' "slegati" dalla linea generale del libro perchè composti da brevi paragrafi che sembravano poco più di un elenco di nomi e brevi episodi

io detesto distrarmi dalla lettura, quando inizio mi piace proprio immergermi fino al collo e non uscirne per ore, quindi onestamente non ho fatto ricerche sui personaggi citati dalla Beach e forse per questo ho avuto questa sensazione! Resta comunque un piccolissimo "difetto" in un libro che ho apprezzato davvero molto
Commento
l'ultima parte del libro che non avevo ancora avuto modo di menzionare (dato che oggi ero libera e ho letto gli ultimi capitoli tutti d'un fiato):
- mi ha emozionata sapere della registrazione su disco della voce di Joyce (grazie Francis per averla postata!), mi è venuta la pelle d'oca a pensare che ad oggi ci sia una testimonianza uditiva dell'esistenza di Joyce! Sono personaggi e tempi così lontani dai nostri, così famosi e così tanto narrati, che talvolta sembra impossibile siano esistiti veramente quindi quando mi capita di sentire un audio, una canzone, vedere una foto, un video, che sembra ti dicano "ecco! Ecco la prova che siamo esistiti davvero!" mi sconvolge piacevolmente..
- mi ha colpita in particolar modo anche l'episodio riguardante la pirateria negli USA, mi ha fatta riflettere quando la Beach esprime quanto sia ingiusto che le persone si arricchiscano indebitamente con i lavori altrui. Mi trovo totalmente d'accordo con questo pensiero infatti cerco di non ricorrere mai alla pirateria, (tant'è che mi ritrovo regolarmente abbonata a Netflix e Spotify per esempio) però è anche vero che allora JJ faceva pagare pochi soldi le sue opere per permettere ai suoi ammiratori di averle, ad oggi invece mi sembra che l'arte e l'intrattenimento siano un lusso che non tutti possono permettersi, con ben poche agevolazioni.. non credo sia giusto avere dei contenuti gratuitamente, ma sarebbe bello creare delle agevolazioni, dei "pacchetti", in modo da rendere l'arte accessibile a tutti, così come faceva Joyce.. che ne pensate?
- la parte finale, infine, mi ha davvero impressionata
è stata la mia prima esperienza di lettura condivisa e devo ringraziare voi per averla resa così stimolante ed emozionante

alla prossima!