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Febbraio 2021 - Shakespeare and Company

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14/02/2021 15:09 - 14/02/2021 15:10 #50891 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic Febbraio 2021 - Shakespeare and Company


Hai assolutamente ragione! ;)
Infatti io Joyce non l'avrei mai acquistato. Mai avrei firmato la sottoscrizione in libreria per l'acquisto del libro. Ma per lo stile, non di certo per la volgarità (che è una critica anche un po' relativa, che lascia il tempo che trova).
Lo stile del flusso di coscienza è molto meglio espresso in altri autori. Ad esempio Virginia Woolf col suo bellissimo Le onde...
Non si può non negare quanto un libro come l'Ulysses sia lontano dal pubblico. Questa ricerca d'avanguardia che si è avuta in tanti ambiti della cultura (letteratura, musica, arte) ha allontanato l'arte e la bellezza dalla gente ed io, nel mio piccolo, questo aspetto lo biasimo. Opere di estrema grandezza, come ad esempio la lirica di Verdi e Puccini, non erano scritti perché fini a se stesse, ma per essere fruite dal grande pubblico, che pure in alcune occasioni non apprezzava (ad esempio Madama Butterfly fu fischiata alla prima...). Però la Bellezza che c'è dentro quella Musica è indiscutibile ed è il motivo per cui ancora oggi riempie i teatri quando viene eseguita... Se vai al concerto di un compositore d'avanguardia trovi la solita ghenga d'élite (scelta di parole non casuale).


Sì, è indiscutibile che i classici di bellezza diventano e rimangano tali proprio perchè continua a dire qualcosa anche alle generazioni future, sono senza tempo (tornando al paragone con Il colibri, si parlava appunto di come il Gattopardo tra varie decine d'anni continuerà ad essere ritenuto un capolavoro, mentre del Colibrì ci saremo dimenticati tutti). Tuttavia, credo che essi riescano anche a non venire a noia grazie anche alla gran varietà di generi, di novità, di cambiamento, che gli avanguardisti portano nel mondo culturale, sia musicale che letterario. Ciò ci porta a rivalutare continuamente i nostri paradigmi, il nostro gusto, e ci permette di rivedere in Verdi o ne Il gattopardo opere che riescono a resistere alle novità, che non svecchiano mai. Se non ci fossero gli Joyce, i Veronesi, i Pound, gli Antheil, e quindi anche le Sylvia Beach che si fanno promotori di garantire la varietà e la creatività, probabilmente avremmo una concezione meno perfetta di quel che riteniamo classico. O almeno, io la vedo così :silly: Se il mondo è bello perchè è vario, a maggior ragione lo è secondo me l'arte :laugh:

"Il solo mezzo di sopportare l'esistenza è di stordirsi di letteratura" Gustave Flaubert
Ultima Modifica 14/02/2021 15:10 da bibbagood.
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14/02/2021 17:23 #50894 da Francis
Risposta da Francis al topic Febbraio 2021 - Shakespeare and Company
bibbagood:

Se il mondo è bello perché è vario a maggior ragione lo è secondo me l'arte


Quoto assolutamente. Non si può che essere d'accordo con questa affermazione!! B)

Io intanto sono arrivato al Capitolo 17 e alla lunga trafila per la messa in scena di Exiles, che si è rivelata un'impresa ardua molto più del previsto!
Ho trovato molto interessante la realizzazione dei due dischi relativi alle incisioni della voce di Joyce. In particolare l'interessamento (più o meno, visti i paletti messi in piedi davanti al progetto) di Piero Coppola.. La registrazione è disponibile su YouTube, non so se per curiosità l'abbiate già cercata, ma visto che nessuno l'ha pubblicata qui lo faccio io:


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15/02/2021 07:40 - 15/02/2021 07:43 #50903 da ElisaZ
Risposta da ElisaZ al topic Febbraio 2021 - Shakespeare and Company
Personalmente, ho deciso di utilizzare fino all'ultimo giorno del mese per concludere la lettura. Scelta non casuale: lo sto gustando esattamente con lo stesso equilibrio con cui scelgo le 4 pastine che si devono accompagnare al mio the non zuccherato nel momento in cui vado a fare merenda in pasticceria :laugh:

Non ho intenzione di fare ricerche per ogni personaggio illustrato nel libro (non ci provo neppure!) e di certo c'è da perdersi nella loro quantità e differenza d'intenti. Concordo con le opinioni che ho letto nei commenti precedenti, ovvero sul fatto che la lettura possa diventare un pò dispersiva e alle volte difficile da seguire, tuttavia trovo la scelta dell'autrice estremamente coerente: trattandosi di una biografia, la rappresentazioni delle relazioni interpersonali è indispensabile e, parimenti alla vita reale di persone legate a professioni che si prestano ad ampio pubblico, assolutamente centrale nella narrazione. Personalmente, sono convinta che durante la stesura la Beach abbia già fatto una bella scrematura!

Seppur Shakespeare and Company non vada ad abbracciare in modo esaustivo tutto il panorama artistico parigino dell'inizio del Novecento, saltella allegramente fra ambito letterario, musicale e arti figurative. Questo ha portato le mie sinapsi a carpire il piglio di piccoli fuochi d'artificio impazziti, curiosamente attratti prima da questa e poi da quell'altra corrente artistica, oppure semplicemente trovata dell'autrice. Sono convinta che lo stile schietto e spesso ironico di stesura sia l'elemento di coesione che permette alla lettura di assumere una struttura e "restare in piedi" nonostante la grande variazione nell'argomentazione.

In ultimo, non ho potuto fare a meno di considerare la libreria alla pari di un "salotto" ottocentesco: un luogo in cui artisti e intellettuali di ogni genere si trovavano e si confrontavano creando, tramite questi legami fra autori e opere, la vivacità del panorama artistico presentato.
Una parte di me non ha potuto esimersi dal chedersi: esistono ancora "salotti" eterogenei di questo tipo? Ad oggi, la corrente sembra tirare verso una specializzazione. Vi porgo un esempio banalissimo: questo club del libro potrebbe essere definito "circolo culturale", ovviamente incentrato sull'arte letteraria. Quando riapriranno i teatri (speriamo presto, mi sento una drogomane in crisi d'astinenza...) rinnoverò il mio abbonamento alle stagioni di opera, balletto e concertistica classica, e ovviamente mi aspetto che la conversazione in tale ambiente vada a riguardare proprio questo. In università (personalmente, sono orientalista) gli argomenti di discussione saranno areali.
Secondo voi esistono ad oggi ambienti "intellettuali" in cui, soffermandosi sull'aspetto artistico, possano nascere discussioni vivaci su differenti ambiti allo stesso tempo (opere letterarie, arti figurative, musica più o meno contemporanea ecc...)?

P.S. la mia famiglia sta maledicendo chiunque abbia proposto questo libro: da quando pag. 27 mi ha fatto scoprire la poesie dadaista, tendo a rispondere con un numero indefinito di "tappeto" a qualsivoglia cosa mi sia chiesta (io, per contro, ringrazio invece: mi sto divertendo un mondo B) )
Ultima Modifica 15/02/2021 07:43 da ElisaZ.
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16/02/2021 14:06 #50941 da Francis
Risposta da Francis al topic Febbraio 2021 - Shakespeare and Company
Conclusa oggi la lettura di questo libro, che sono molto contento di aver affrontato.

Concordo con chi ha trovato particolarmente pesanti alcuni passaggi, soprattutto quelli in cui la narrazione diventava quasi un elenco puntato di personaggi.

Bellissimo è stato seguire l'iter della pubblicazione delle opere di Joyce, in special modo l'Ulisse, anche se mi ha un po' lasciato con l'amaro in bocca il comportamento dell'autore nei confronti della Beach per la pubblicazione dell'edizione americana.
Il carattere della Beach è molto bello e positivo, onesto e forte... Però in questo particolare capitolo (Capitolo 21), secondo me, ci sono state un po' di cose non dette... cose che la libraia/editrice ha voluto eludere... Mi ha dato quest'impressione... A voi no?

Meravigliosi e stsruggenti i capitoli finali: l'occupazione tedesca di Parigi, la "scomparsa" della libreria ed infine la liberazione e l'intervento di Hemingway, che mi ha commosso.

...in medio stat virtus...
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16/02/2021 17:55 #50943 da elis_
Risposta da elis_ al topic Febbraio 2021 - Shakespeare and Company
Libro finito! Grazie per averlo proposto, mi è piaciuto molto! Ho apprezzato in particolare:

- il modo in cui è stato scritto: mi è sembrato di ascoltare una storia raccontata da una vecchia signora che scava nei suoi ricordi :laugh:
- l'ambientazione: la Parigi degli anni '20 è magica, mi è sembrato di fare un viaggio nel tempo e di essere proprio lì..
- la storia in sé: la storia di una donna indipendente e forte, che non ha mai smesso di credere nei propri sogni e nei propri ideali, ho apprezzato moltissimo anche la storia e il personaggio di Joyce!
l'unica cosa che mi è piaciuta meno è stata l'intermezzo, quei 2-3 capitoli che forse mi sono sembrati un po' "slegati" dalla linea generale del libro perchè composti da brevi paragrafi che sembravano poco più di un elenco di nomi e brevi episodi :dry: io detesto distrarmi dalla lettura, quando inizio mi piace proprio immergermi fino al collo e non uscirne per ore, quindi onestamente non ho fatto ricerche sui personaggi citati dalla Beach e forse per questo ho avuto questa sensazione! Resta comunque un piccolissimo "difetto" in un libro che ho apprezzato davvero molto :)

Commento l'ultima parte del libro che non avevo ancora avuto modo di menzionare (dato che oggi ero libera e ho letto gli ultimi capitoli tutti d'un fiato):

- mi ha emozionata sapere della registrazione su disco della voce di Joyce (grazie Francis per averla postata!), mi è venuta la pelle d'oca a pensare che ad oggi ci sia una testimonianza uditiva dell'esistenza di Joyce! Sono personaggi e tempi così lontani dai nostri, così famosi e così tanto narrati, che talvolta sembra impossibile siano esistiti veramente quindi quando mi capita di sentire un audio, una canzone, vedere una foto, un video, che sembra ti dicano "ecco! Ecco la prova che siamo esistiti davvero!" mi sconvolge piacevolmente..

- mi ha colpita in particolar modo anche l'episodio riguardante la pirateria negli USA, mi ha fatta riflettere quando la Beach esprime quanto sia ingiusto che le persone si arricchiscano indebitamente con i lavori altrui. Mi trovo totalmente d'accordo con questo pensiero infatti cerco di non ricorrere mai alla pirateria, (tant'è che mi ritrovo regolarmente abbonata a Netflix e Spotify per esempio) però è anche vero che allora JJ faceva pagare pochi soldi le sue opere per permettere ai suoi ammiratori di averle, ad oggi invece mi sembra che l'arte e l'intrattenimento siano un lusso che non tutti possono permettersi, con ben poche agevolazioni.. non credo sia giusto avere dei contenuti gratuitamente, ma sarebbe bello creare delle agevolazioni, dei "pacchetti", in modo da rendere l'arte accessibile a tutti, così come faceva Joyce.. che ne pensate?

- la parte finale, infine, mi ha davvero impressionata
Attenzione: Spoiler!



è stata la mia prima esperienza di lettura condivisa e devo ringraziare voi per averla resa così stimolante ed emozionante :kiss: alla prossima!
Ringraziano per il messaggio: Mattia P.

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16/02/2021 18:01 #50944 da elis_
Risposta da elis_ al topic Febbraio 2021 - Shakespeare and Company


Ho trovato qui delle belle foto dell'epoca (quanto meno le prime che appaiono nella pagina), e della libreria, vi consiglio di accompagnare la lettura guardandone qualcuna , così da essere ancora più partecipi dell'aria che si respirava in quella libreria: www.gettyimages.it/immagine/sylvia-beach...ach&sort=mostpopular

Ho trovato anche un'intervista a Sylvia Beach, quando da anziana racconta le vicissitudini della pubblicazione dell'Ulisse. Qui potete trovare la versione ridotta (poco più di un minuto), con possibilità di sottotitoli in inglese:


Altrimenti qui quella integrale (24 minuti, ma con youtube si può accelerare la velocità :laugh):


Dopo aver letto le sue memorie, è bello anche vederla e sentire raccontare di persona :)


le foto sono meravigliose! Grazie mille per averle postate!

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16/02/2021 21:05 #50959 da Cri_cos
Risposta da Cri_cos al topic Febbraio 2021 - Shakespeare and Company
Ho finito ieri la lettura . Grande ammirazione per l'autrice e per l'amica adrienne che all'inizio del secolo , quando la donna non aveva diritto di voto, erano autonome e indipendenti e credevano nelle loro passioni . Silvia Beach ha ricreato con il suo racconto l'atmosfera della ville Lumière nel trentennio del ventesimo secolo ( ho associato il film midnight a Paris) .
Attenzione: Spoiler!

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18/02/2021 12:55 - 18/02/2021 13:01 #50994 da Mattia P.
Risposta da Mattia P. al topic Febbraio 2021 - Shakespeare and Company
Terminata questa lettura davvero interessante e, a tratti, anche appassionante.

Ho apprezzato molto questa donna per la levatura morale (ma ben lontana dal moralismo) che manifesta in tutta la sua vicenda con Joyce e non solo. Nutriva un amore talmente elevato per la cultura e i libri, da ritrovarsi spesso quasi in bolletta pur di vedere la pubblicazione di un’opera, l'Ulisse in particolare. Riesce persino ad andare oltre il "tradimento" di Joyce spinta dall'amore che nutre per le sue opere e anche per quello che considera un amico, uno dei più cari.

Nel racconto delle vicende delle vacanze a Les Deserts, mi è sembrato di risentire mia nonna che mi racconta della sua personale vicenda con la fattucchiera del paese. Pur essendo abbastanza scettico su queste cose, ogni volta che sentivo la storia mi faceva rabbrividire. Ella si recò da questa esperta di magia popolare, con il suo primogenito (mia nonna ebbe poi altri 9 figli). Il piccolo, aveva circa un anno, mostrava una persistente sonnolenza che i medici non erano in grado di spiegarsi. La donna, dopo averlo esaminato accuratamente, sentenziò che per il bambino era troppo tardi, era stato “preso d’occhio”. Di lì a poco, il bambino morì.

Bibbagood: Un altro punto che mi è rimasto impresso è nel capitolo 21, quando la Beach parla di un gatto di una sua amica, molto grasso, che una volta per poco non è stato rapito da una persona che passava vicino al giardino: "Molti gatti ben pasciuti finiscono male i loro giorni, a Parigi: sono troppo buoni come congilio in umido"


Quando si dice che tutto il mondo è paese! Sia la mia bisnonna paterna che la mia nonna materna si divertivano a raccontare aneddoti in cui in tempo di guerra i gatti del rione tendevano a scomparire più dei desaparecidos argentini. Mia nonna raccontò anche di una volta in cui soprì a posteriori che quello che aveva mangiato non era coniglio :(

"Bea sostiene che leggere è un'arte in via di estinzione e che i libri sono specchi in cui troviamo solo ciò che abbiamo dentro di noi, e che la lettura coinvolge mente e cuore, due merci sempre più rare"

Carlos Ruiz Zafon
Ultima Modifica 18/02/2021 13:01 da Mattia P..
Ringraziano per il messaggio: elis_

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18/02/2021 16:46 #50999 da Cri_cos
Risposta da Cri_cos al topic Febbraio 2021 - Shakespeare and Company
Mattia ha scritto

Quando si dice che tutto il mondo è paese! Sia la mia bisnonna paterna che la mia nonna materna si divertivano a raccontare aneddoti in cui in tempo di guerra i gatti del rione tendevano a scomparire più dei desaparecidos argentini. Mia nonna raccontò anche di una volta in cui soprì a posteriori che quello che aveva mangiato non era coniglio

Nei primi anni '70 andavo giusto alle elementari e avevo un bellissimo gatto rosso ben pasciuto ...e una vicina di casa (ancora vivente) che ci fece una bella cenetta ! e non era tempo di guerra

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18/02/2021 17:34 - 18/02/2021 17:45 #51000 da Federico
Risposta da Federico al topic Febbraio 2021 - Shakespeare and Company

Mattia ha scritto

Quando si dice che tutto il mondo è paese! Sia la mia bisnonna paterna che la mia nonna materna si divertivano a raccontare aneddoti in cui in tempo di guerra i gatti del rione tendevano a scomparire più dei desaparecidos argentini. Mia nonna raccontò anche di una volta in cui soprì a posteriori che quello che aveva mangiato non era coniglio

Nei primi anni '70 andavo giusto alle elementari e avevo un bellissimo gatto rosso ben pasciuto ...e una vicina di casa (ancora vivente) che ci fece una bella cenetta ! e non era tempo di guerra


Dopo mesi e mesi di bombardamenti sulla linea gotica, dove abitavano tutti i miei famigliari, quando ormai non era rimasto più niente da mangiare a causa delle distruzioni e delle razzie dei tedeschi, i miei bisnonni catturarono e cucinarono un gatto. Mia nonna, ridendo, ne parlava sempre, aveva così fame che l'ha trovato una delle cose più buone che abbia mai mangiato! Poi chiudeva, in un dialetto sconsolato, con "la fame è una brutta bestia".
Ultima Modifica 18/02/2021 17:45 da Federico.

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