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Febbraio 2021 - Shakespeare and Company

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08/02/2021 18:25 #50733 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic Febbraio 2021 - Shakespeare and Company
Sto al capitolo 18 e continua a piacermi, anche se ho un po' di insofferenza verso i troppi personaggi. A volte i paragrafi sono così brevi che sembrano più che altro un elenco di persone, che mi scivolano subito via :dry: Forse avrei preferito che non nominasse proprio tutti tutti gli scrittori, musicisti, artisti che sono entrati anche solo per 5 minuti nella sua libreria, ma che si dilungasse di più su alcuni di essi. Oltre alle parentesi su Joyce e Hemingway, ho infatti apprezzato molto il capitolo su Gide e su Valèry. In particolare, di quest'ultimo mi ha fatto un sacco sorridere il suo tentativo terribile di aiutare la Beach a tradurre il suo libro:

"Che cosa vuol dire questa frase" chiedevo. Fingendo di riflettere profondamente, mormorava: "Che cosa posso aver voluto dire?" oppure tagliava corto: "Giuro che non ho mai scritto niente di simile". Messo di fronte al testo persisteva a negare, e alla fine mi consigliava di saltare semplicemente il passo.

Geniale :laugh: :laugh:

Ma spesso ci sono troppe piccole storie, che non sono quasi neanche storie se non nomi, di persone, di riviste di opere; e a volte senza neanche introdurle veramente, perchè magari nel momento in cui scriveva erano personalità di spicco nel mondo che frequentava lei....ma che a me non dicono niente :( E devo quindi cercare di capire dal contesto se parla di un editore, di uno scrittore, di un benefattore. Però le varie piccole storie aiutano a vivere ogni minimo aspetto di quella vita, di quell'epoca così attiva culturalmente, di quell'atmosfera così particolare.

Nel capitolo 13 si parla di un concerto così rivoluzionario che la gente ha cominciato a darsi pugni, a litigare e urlare. Ho cercato il pezzo su youtube e riesco a immaginarmi il perchè della reazione, era sicuramente molto diverso da quel che la gente era abituata a sentire nelle sale da concerto di inizio Novecento! Questo è stato un altro episodio che ho molto apprezzato, riesce a farti immaginare benissimo che tipo potesse essere Pound.


"Il solo mezzo di sopportare l'esistenza è di stordirsi di letteratura" Gustave Flaubert
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08/02/2021 18:51 - 08/02/2021 18:52 #50735 da Anna96
Risposta da Anna96 al topic Febbraio 2021 - Shakespeare and Company
Quel passaggio sul concerto mi ha fatta schiantare dalle risate :laugh: :laugh: :laugh: mi sono immaginata Pound a testa in giù dal loggione! Anche io ho provato ad ascoltare ma ho desistito dopo due minuti, fastidiosissimo :ohmy:

Sono più o meno allo stesso punto di Bea e devo dire che anche io inizio a sentire un po' di insofferenza, nonostante in realtà la maggior parte dei passaggi siano interessanti. Avrei preferito si focalizzasse maggiormente su pochi autori ma con costanza piuttosto che fare un elenco di nomi che a noi (oggi?) non dicono nulla. Alcuni sono interessanti da cercare ma dopo un po' questa cosa stanca!

Ho comunque trovato alcuni libri di Djuna Barnes tradotti in italiano da Adelphi, siccome lei mi ha incuriosita magari più in là si può pensare di leggere qualcosa insieme
Ultima Modifica 08/02/2021 18:52 da Anna96.
Ringraziano per il messaggio: Cri_cos

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09/02/2021 08:18 #50739 da miluppa
Risposta da miluppa al topic Febbraio 2021 - Shakespeare and Company

Sto al capitolo 18 e continua a piacermi, anche se ho un po' di insofferenza verso i troppi personaggi. A volte i paragrafi sono così brevi che sembrano più che altro un elenco di persone, che mi scivolano subito via :dry: Forse avrei preferito che non nominasse proprio tutti tutti gli scrittori, musicisti, artisti che sono entrati anche solo per 5 minuti nella sua libreria, ma che si dilungasse di più su alcuni di essi. Oltre alle parentesi su Joyce e Hemingway, ho infatti apprezzato molto il capitolo su Gide e su Valèry. In particolare, di quest'ultimo mi ha fatto un sacco sorridere il suo tentativo terribile di aiutare la Beach a tradurre il suo libro:

"Che cosa vuol dire questa frase" chiedevo. Fingendo di riflettere profondamente, mormorava: "Che cosa posso aver voluto dire?" oppure tagliava corto: "Giuro che non ho mai scritto niente di simile". Messo di fronte al testo persisteva a negare, e alla fine mi consigliava di saltare semplicemente il passo.

Geniale :laugh: :laugh:

Ma spesso ci sono troppe piccole storie, che non sono quasi neanche storie se non nomi, di persone, di riviste di opere; e a volte senza neanche introdurle veramente, perchè magari nel momento in cui scriveva erano personalità di spicco nel mondo che frequentava lei....ma che a me non dicono niente :( E devo quindi cercare di capire dal contesto se parla di un editore, di uno scrittore, di un benefattore. Però le varie piccole storie aiutano a vivere ogni minimo aspetto di quella vita, di quell'epoca così attiva culturalmente, di quell'atmosfera così particolare.

Nel capitolo 13 si parla di un concerto così rivoluzionario che la gente ha cominciato a darsi pugni, a litigare e urlare. Ho cercato il pezzo su youtube e riesco a immaginarmi il perchè della reazione, era sicuramente molto diverso da quel che la gente era abituata a sentire nelle sale da concerto di inizio Novecento! Questo è stato un altro episodio che ho molto apprezzato, riesce a farti immaginare benissimo che tipo potesse essere Pound.

Quando lessi il libro pensai la stessa cosa.. tanti personaggi, un susseguirsi di nomi celebri, a me sconosciuti, con accenni, chi piu' e chi meno, a loro. E come dici tu, a parte Joyce che e' fondamentalmente il fulcro della storia, il resto e' piu' marginale.

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09/02/2021 08:24 #50740 da miluppa
Risposta da miluppa al topic Febbraio 2021 - Shakespeare and Company
sono una frana... avevo scritto un commento a cio' che citava bibbagood, ma ammetto la mia poca dimestichezza nell'uso della tecnologia.. :lol: spero mi perdonerete.
Comunque volevo collegarmi al suo commento perche' avevo pensato la stessa cosa che scrivei bibbagood, un susseguirsi di personaggi famosi, dove, a parte Joyce che e' il fulcro del romanzo, lei racconta marginalmente.. anche io avrei preferito sapere un po' di piu' di alcuni a discapito di tanti altri. Molti vengono menzionati ma poi si perdono e non e' sempre facile capire che genere di artista sia.

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09/02/2021 13:51 #50741 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic Febbraio 2021 - Shakespeare and Company

sono una frana... avevo scritto un commento a cio' che citava bibbagood, ma ammetto la mia poca dimestichezza nell'uso della tecnologia.. :lol: spero mi perdonerete.

Cercheremo di perdonarti :lol: Vi ricordo che se dopo la pubblicazione del messaggio vi rendete conto che volete cambiare qualcosa, avete trenta minuti per poterlo modificare ;)

Nel frattempo, la mia lettura sta volgendo alla fine.

Nel capitolo 18 c'è una divertente osservazione sul cibo: Sylvia non ce la fa a parlare seriamente durante un pasto, perchè altrimenti non riesce a concentrarsi sul cibo e le sembra di non gustarselo abbastanza. Riflette che i francesi a tavola parlano poco se non del cibo stesso, e ho pensato che per gli italiani è un po' la stessa cosa: durante un pasto si parla in continuazione di quel che si sta mangiando, di quanto sia venuto bene, o di come sarebbe potuto essere meglio, o di come si ha intenzione di cucinare quelle stesse cose la prossima volta :blink: :pinch: Evidentemne è l'argomento di conversazione predominante per gustarsi il cibo e la compagnia contemporaneamente :laugh:

Nel capitolo 19 scopriamo un Joyce non solo appassionato di musica e di opera, ma anche cantante! Addirittura la Beach ci dice che "Joyce non perdette mai l'illusione che lui stesso avrebbe potuto fare il cantante" :ohmy: Confrontando poi il suo successo con quello di un tenore a cui si era affezionato, la Beach riflette sul fatto che nonostante Joyce si sia sempre considerato una vittima di persecuzioni, in reltà proprio queste persecuzioni hanno fatto sì che acquisisse gran fama già in vita, e non secoli dopo come tanti altri. Si conferma quindi qui la massima secondo cui non è importante se si parla bene o male di qualcosa, l'importante è che se ne parli e ciò sarà più che sufficiente come pubblicità. Proprio il fatto che Joyce fosse vittima di censura nei paesi anglofoni e vittima di pirateria, ha fatto sì che diventasse un "caso editioriale", e che tutti gli intellettuali dell'epoca si facessero in quattro per farlo emergere.

Un altro punto che mi è rimasto impresso è nel capitolo 21, quando la Beach parla di un gatto di una sua amica, molto grasso, che una volta per poco non è stato rapito da una persona che passava vicino al giardino: "Molti gatti ben pasciuti finiscono male i loro giorni, a Parigi: sono troppo buoni come congilio in umido" :sick: :sick: :sick: :sick: :sick:

Infine, bella ed efficace la scena dell'esodo di Parigi (che mi ha ricordato subito le pagine di Suite francese della Nemirovsky) e dell'occupazione. In particolare, bello il il riferimento alla aiutante volontaria della libreria, una ragazza ebrea che a causa delle leggi razziste era stata esclusa dalla Sorbona, ma il suo professore ha continuato a farla studiare in segreto. Mi è piaciuta la scena perchè, in tre righe, dàun altro scorcio di come dovesse essere la realtà di Parigi in quegli anni: la passione illimitata per la cultura veniva conviveva con la repressione più brutale (sia durante la guerra, ma anche negli anni prima, dove appunto l'importanza data alla censura va di pari passo a una vivacità intellettuale difficilmente ritrovabile in altri momenti storici).

"Il solo mezzo di sopportare l'esistenza è di stordirsi di letteratura" Gustave Flaubert
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09/02/2021 18:23 #50753 da Francis
Risposta da Francis al topic Febbraio 2021 - Shakespeare and Company
Io sto procedendo un po' lentamente, soprattutto complice il fatto che non riesco a fermarmi ogni volta per controllare qualcosa su qualche autore o personaggio o soprattutto luogo citati. Lo so che si rischia l'impazzimento, ma è la parte più bella di leggere questo tipo di libri, secondo me!!
Ho appena concluso il capitolo 9 e mi appresto a leggere (finalmente) dell'uscita del sospirato Ulysses, anche se non vedo l'ora di arrivare al Capitolo 13 e leggere del concerto di cui scriveva Bibbagood poco sopra!!

...in medio stat virtus...

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09/02/2021 19:36 #50762 da Margarethe
Risposta da Margarethe al topic Febbraio 2021 - Shakespeare and Company

ho pensato che per gli italiani è un po' la stessa cosa: durante un pasto si parla in continuazione di quel che si sta mangiando, di quanto sia venuto bene, o di come sarebbe potuto essere meglio, o di come si ha intenzione di cucinare quelle stesse cose la prossima volta :blink: :pinch:


Oltre a parlare di altri cibi mentre si mangia :whistle:

Un altro punto che mi è rimasto impresso è nel capitolo 21, quando la Beach parla di un gatto di una sua amica, molto grasso, che una volta per poco non è stato rapito da una persona che passava vicino al giardino: "Molti gatti ben pasciuti finiscono male i loro giorni, a Parigi: sono troppo buoni come congilio in umido" :sick: :sick: :sick: :sick: :sick:


si potrebbero gemellare Parigi e Vicenza :laugh:

Io sto andando molto a rilento, alcune pagine mi piacciono molto, per esempio quelle in cui si parla di Joyce, altre invece mi annoiano :( probabilmente dovrei affrontare la lettura più seriamente come Francis

"Sentii un peso intollerabile opprimermi il petto, l'odore della terra umida, la presenza invisibile della corruzione vittoriosa, la tenebra di una notte impenetrabile..."

Joseph Conrad, "Cuore di tenebra"

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11/02/2021 08:23 #50794 da Francis
Risposta da Francis al topic Febbraio 2021 - Shakespeare and Company
Quello che trovo affascinante di questo tipo di libri è lo spaccato di vita vera di giornate trascorse di cui non si avrebbe memoria.
Leggere, ad esempio, che la mattina del 2 febbraio 1922 una donna attendeva, in una stazione ferroviaria parigina, il treno da Digione. Il capotreno, alle sette del mattino, una votla giunto in stazione, consegna alla donna due copie di un libro. Una di queste copie, la Beach la porta subito da Joyce come regalo di compleanno. L'altra la espone imprudentemente (e un po' sprovvedutamente, direi) in vetrina nel suo negozio.
Uno spaccato di una giornata parigina vissuta davvero. Non trovate che sia meraviglioso da leggere???

...in medio stat virtus...

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11/02/2021 09:33 #50796 da Anna96
Risposta da Anna96 al topic Febbraio 2021 - Shakespeare and Company
Lettura conclusa! Ammetto di aver arrancato parecchio nella seconda parte del libro, ci sono stati diversi passaggi che avrei saltato senza tanti complimenti (ad esempio le 5 pagine sulle vacanze in montagna :laugh: ) ma altre che mi hanno invece stupita e li hanno fatto capire quanto documento come questo siano importanti.

Il libro non si concentra praticamente mai solo ed esclusivamente su Sylvia, anzi, noi di lei alla fine sappiamo davvero pochissimo, eppure la forza d'animo di questa donna traspare ugualmente dalle pagine. Essere editrice delle opere di Joyce e fare valere questo titolo, ce lo dice lei stessa, non è stato semplice, anzi direi che è la causa a cui ha immolato la sua vita :ohmy: una forza di volontà e una dedizione così assolute non si vedono tutti i giorni. Anche il fatto che durante la guerra abbia deciso di rimare a Parigi, nonostante i pericoli evidenti, mi ha fattobpensare: per Sylvia non esisteva possibilità di vivere lontano dalla cultura be dai suoi amati libri :blush: Mi si è spezzato il cuore a leggere che fine hanno fatto i manoscritti di Joyce

Per concludere: sono molto felice di aver letto il libro perché è una storia che altrimenti non avrei mai conosciuto (non so voi ma io lei non l'avevo mai nemmeno sentita nominare) e sono sicura che ad alcuni episodi continuerò a pensare a lungo
Ringraziano per il messaggio: Margarethe

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11/02/2021 10:45 #50800 da Erszebet
Risposta da Erszebet al topic Febbraio 2021 - Shakespeare and Company
Lettura finita.
Nei confronti di questo libro nutro sentimenti altalenanti.
Sicuramente si legge molto bene e mi sono ritrovata senza difficoltà nella Parigi degli anni '20 ad assistere all'andirivieni di artisti nella libreria della Beach.
Ho respirato il grande fermento creativo di quell'epoca e anche la libertà di espressione a 360°
Mi è piaciuto scoprire aneddoti sulla vita privata di grandi artisti che non avrei avuto modo di conoscere altrimenti.
Ad esempio la sig.ra Joyce che bacchettava il marito per non aver fatto una cosa piuttosto che un'altra.
Ho trovato tenero il racconto del rapporto di Hemingway col figlio piccolo.
Fantastica le lettera di risposta di cui si parlava in qualche messaggio precedente.
Quello che, invece, ho trovato faticoso è l'elenco dei mille nomi, alcuni citati veramente solo per un attimo.
All'inizio interrompevo la lettura per andare a vedere chi fosse l'artista e cosa avesse fatto, dopo però, mi sono persa perché sono veramente troppi.
L'impressione che mi è rimasta di questo libro è quella dello scorrere frettoloso di scene della vita della Beach delle quali ricordo solo quelle poche (troppo poche), in cui l'autrice si è soffermata su un racconto più dettagliato.
Ringraziano per il messaggio: Margarethe

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