Francis ha scritto:

L'Italia, nel primo capitolo, non ci fa una gran bella figura...
Più volte ho sentito di gente che si è ritrovata registrata con un nome diverso all'Anagrafe di qualche posto per colpa dell'incompetenza dei funzionari municipali...
Mi riferisco a Carlotta Welles.

Forse in quegli anni il problema in Italia era più frequente, ma secondo me è un problema di molti di coloro che sono nati all'estero: una ragazza che studiava con me a Roma si chiamava Veronica Claudia Rita, perchè poverina era nata in Germania e coloro che hanno registrato la nascita non avevano capito ci dovesse stare una virgola dopo il Veronica, quindi lei ora si deve firmare ovunque con i tre nomi, infatti ho pensato subito a lei quando ho letto di Carlotta Wells nel libro

Sono arrivata al capito 7 e anche io sono entusiasta! Già dalla prefazione ho trovato elementi interessanti. Nella prima pagina infatti si fa un paragone tra i caffè di un tempo e quelli moderni, dove i "libri sono solo elementi di arredamento" (cosa che a mio parere si può allargare anche agli appartamenti privati: anche qui, per diretta agghiacciante esperienza). Sempre nella prefazione ho trovato bello il riferimento a Fiesta mobile e di come un libro a volte può parlare a un intero popolo, anche dopo tanti anni!
Ho trovato molto bello sia nella prefazione che nei primi capitoli questo voler fare "social networking" per pubblicare libri in cui si credeva, addirittura tra continenti!

Ora leggoil resto dei vostri commenti e cerco di commentare qualcos'altro che non sia la prefazione

Grazie mille Francis per il video del brano! Oltre alla bella musica, le immagini sono adattissime per farci immergere ancora di più nell'atmosfera del libro

Ho letto l'Ulisse il primo anno di università ma è come se non lo avessi fatto, le pagine scorrevano senza che capissi nulla e non mi è rimasto nulla. La mia edizione era composta in due volumi: l'Ulisse e l'apparato di note all'Ulisse da accompagnare alla lettura, e quest'ultimo era voluminoso quasi quanto il primo Di Joyce ho letto anche i Dubliners, che invece ho apprezzato, ma perchè li ho letti al liceo, dove avevo una professoressa di inglese che prendeva molto sul serio quel che insegnava e oltre a farci analizzare bene alcune opere, spesso ci faceva vedere anche i film tratti da esse. Comunque sì, confermo quel che ha detto Greta: oltre alla forma rivoluzionaria dell'Ulisse, anche alcune parti in sè suscitarono scandalo perchè volgari.


Sul come si gudagnasse da vivere la Beach: dice ogni tanto che sorella e cugina le mandavano soldi, inoltre a parte vendita ed editoria, mi sembra accenni anche ad alcune donazioni che riceveva: In ogni caso, per avviarla ha scritto un telegramma alla madre: "Apro libreria a Parigi. Prego spedire soldi". Insomma, mi sembra non si facesse problemi a chiedere soldi in modo diretto pur di realizzare il suo sogno

Concordo con Greta che l'Ulisse, oltre a suscitare critiche per lo stile narrativo rivoluzionario. creò scalpero anche per molte scene. Proprio oggi su facebook mi è capitato di leggere la seguente citazione dall'Ulisse:

"Mangiava di gusto, il signor Leopold Bloom, le interiora di animali e volatili. Gli piacevano minestra ristretta di rigaglie, ventrigli alle noci, arrosto di cuore farcito, fette fritte di fegato impanato, bottarga di merluzzo fritta. Soprattutto gli piaceva il rognone di agnello alla griglia, che gli offriva al palato un delicato gusto di urina vagamente odorosa."

Non che sia particolarmente volgare, ma posso immaginare che una parte del pubblico potesse rimanerne scandalizzata.