Sabato, 06 Settembre 2025

Aprile 2021 - I buoni lo sognano i cattivi lo fanno

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06/08/2021 15:34 - 06/08/2021 15:37 #53996 da Margarethe
Risposta da Margarethe al topic Aprile 2021 - I buoni lo sognano i cattivi lo fanno
Ecco che ho terminato questa lettura, sebbene con 4 mesi di ritardo! Sono proprio contenta di averla affrontata: è stata una lettura difficile ma ho imparato un sacco di cose, e sicuramente da sola non avrei mai letto questo manuale. Ora vedo molte cose con altri occhi.

La figura più inquietante presentata nel libro è per me quella del serial killer sessuale psicopatico, perché non è conosciuta ad ora nessuna cura utile. Questo killer agisce sapendo che quello che fa è sbagliato, con lucidità, perché non ha modo di sfuggire alle sue fantasie. Al contrario di un killer che agisce in un momento di psicosi, che può migliorare, lui no. Inoltre in prigione questi sono i personaggi più affabili, servizievoli e manipolativi.

Nel capitolo che parla di questi killer l'autore discute del concetto di assenza di scelta di cui si era già parlato: "le neuroscienze stanno confermando quello che gli psichiatri hanno sempre saputo, che il libero arbitrio è finzione. Si tratta di un concetto controverso, influenzato da fattori filosofici, politici, culturali, religiosi, sociali, psicologici e medici. Per esempio alcune cattive scelte sono basate su malfunzionamenti dell'attività neuronale, che possono essere causati da traumi nell'infanzia, trauma cranici, abuso di sostanze, privazioni, difetti genetici o altre cause. Quando gli psichiatri esaminano l'individuo e le circostanze possono scoprire che il libero arbitrio ha giocato un ruolo minore o nullo nelle scelte e azioni individuali."
Eppure nell'ultimo capitolo ci dice anche che i fattori che determinano le scelte sono così tanti e complessi, che gli psichiatri possono comprendere solo una parte, e che analizzando i dati in base alle attuali conoscenze pare che la scelta sia ancora importante, infatti permette a individui con lo stesso background di seguire strade molto diverse.

L'ultimo capitolo come già avete detto è un po' un modo per capire il nostro livello di sanità mentale, anche se l'autore ci rassicura: nessuno è perfetto, è sufficiente avere un livello buono di sanità mentale xD (dato che anche il perfezionismo è sintomo di un qualche disturbo)

Riporto in breve le caratteristiche di una persona sana secondo gli psicologi:
- accetta se stessa, non dipendere troppo dall'apprezzamento altrui e non è troppo danneggiata dalle critiche altrui;
- non ha una personalità né grandiosa né odiata;
- non deve sentire bisogno di sminuire gli altri per sentirsi bene;
- accetta i propri limiti e imperfezioni e ha il coraggio nel chiedere aiuto;
- interiorizza l'amore da parte della famiglia;
- rifiuta il suicidio come soluzione dei problemi;
- ha valori fermi ma che si possono anche adattare, non punitivi;
- accetta la colpa senza panico o depressione;
- la sua coscienza è in armonia con la personalità, che non permette di attuare comportamenti incoerenti rispetto ai valori della persona. Una persona sana si vede da come agirebbe se sapesse di non essere vista da nessuno e di non poter ricevere punizioni;
- vuole migliorarsi attraverso obiettivi realistici;
- è capace di collaborare con gli altri;
- accetta la competizione senza desiderare il male degli altri, è capace di perseguire il proprio interesse con riguardo verso gli effetti sugli altri;
- ha fiducia nelle persone;
- è empatica;
- può controllare invidia, gelosia, impulsi antisociali, impulsi in generale;
- non desidera dominare gli altri;
- sa usare i termini "scusa" e "grazie" senza problemi;
- accetta il proprio lato oscuro senza stress emotivo;
- è capace di apprezzare i piaceri infantili ma con misura e di ritardare la gratificazione e tollerare la frustrazione senza diventare arrabbiata, ansiosa, depressa;
- è capace di sopportare momenti di ansia senza cadere in azioni drastiche;
- è capace di trasformare gli impulsi in energia creativa;
- sa amare;
- affronta le esperienze sessuali con altre persone anche emotivamente e non solo come una necessità fisiologica;
- il lavoro è una sorgente di crescita e soddisfazione ma non il principale mezzo per raggiungere la stima individuale;
- sa vedere la vita con gioia e meraviglia e non con rimorso e amarezza;
- vede il denaro come un mezzo per stare meglio ma non come il fine né come un modo per guadagnare autostima;
- sa apprezzare le piccole cose;
- sa ridere e piangere.

Infine il consiglio è quello di non sottovalutare le singole azioni e scelte, anche piccole, che concorrono a formare il carattere attraverso la ripetizione.

"Sentii un peso intollerabile opprimermi il petto, l'odore della terra umida, la presenza invisibile della corruzione vittoriosa, la tenebra di una notte impenetrabile..."

Joseph Conrad, "Cuore di tenebra"

Ultima Modifica 06/08/2021 15:37 da Margarethe.
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08/08/2021 21:13 - 08/08/2021 21:27 #54040 da Giami23
Avrei voluto leggere questo libro con voi dall'inizio, ma come già detto questo club mi ha fatto diventare ancor più libro-dipendente e mi ritrovo sempre impegnata con diversi libri contemporaneamente e sono in ritardo fisso, ma me ne frego l'importante è leggerli!!! 
a proposito di questo saggio, non vedevo l'ora di iniziarlo. L'ho ricevuto proprio ieri e ho letto tutta la prima parte che si concentra sulla figura dello psicopatico passivo e aggressivo. 
Purtroppo ho smesso di leggere i vostri commenti, troppi spoiler! Ma nei primi condivido l'opinione di  alcuni, come quella Margarethe, sul fatto che difficilmente si può avere un dibattito con gli altri sulla natura stessa dei crimini e chi li compie senza che venga rapidamente glissato con frasi tipo " il male è male non serve capirlo" , " sono solo dei pazzi dovrebbero morire allo stesso modo". Io credo che approfondire questi temi, che poi sono inerenti a quello che succede a questo mondo ogni giorno, dica molto di noi e della società deviata in cui viviamo. 
sulle cause possono esserci fattori combinanti come dice l'autore e dice anche che purtroppo nello psicopatico possono essere controllati alcuni sintomi ma non esiste una terapia né psichiatrica né farmacologica in grado di ristabilire un equilibrio in un quadro complesso come questo. Tra i fattori combinanti ce ne sono alcuni però che possono essere prevenuti e molto fa o anzi scusate dovrebbero fare le istituzioni e la società. È difficilissimo poter spezzare un circolo vizioso ma se i servizi sociali, lo Stato, la sanità, la scuola ecc, funzionassero correttamente e fossero più presenti molti di questi fattori combinanti non ci sarebbero. Ogni cosa in tali soggetti è da ricondurre all'infanzia e nella stragrande maggioranza dei casi è segnata da abusi e ingiustizie, dove il resto del mondo risulta assente o cieco o finge di esserlo. Dovremmo soffermarci tutti tanto su questo tema perché ci riguarda prima come figli poi come genitori. Viene spontaneo guardare a tali soggetti, seppur con rabbia, disapprovazione e sgomento, con una sorta di empatia che è quella che ci permette di immedesimarci anche con i "cattivi" che non sono altro che il riflesso del nostro lato oscuro per quanto vogliamo ripudiarlo e mi sorge una domanda: Quanto noi singolarmente, la società e le istituzioni siamo responsabili della sorte di questi "mostri" che abbiamo generato? Quanto siamo responsabili dei crimini da loro commessi e nei confronti delle loro vittime? Forse queste mie domande faranno storcere il naso, ma io credo che non è solo nostra responsabilità a livello istituzionale catturare i criminali, condannarli e/o reinserirli ( cosa anch'essa mal riuscita) ma lo è anche prevenire che un soggetto diventi reo. Che sia un semplice criminale non affetto da disturbo antisociale di personalità o che sia un vero e proprio psicopatico, dobbiamo renderci conto che quelli che chiamiamo "mostri" sono le creature deviate che noi, la società, abbiamo generato e dovremmo fare tutti di più per prevenire tutto questo, per quanto utopico e difficile possa essere e che quelli che chiamiamo "cattivi" sono come noi solo che a differenza nostra non sono stati così fortunati da vedere la luce.
mi farebbe piacere avere la vostra opinione! 
Proseguo intanto 

“Interrogo i libri e mi rispondono. E parlano e cantano per me. Alcuni mi portano il riso sulle labbra o la
consolazione nel cuore. Altri mi insegnano a conoscere me stesso.”

(Francesco Petrarca)
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09/08/2021 14:44 - 09/08/2021 15:16 #54053 da Graziella
@Margarethe, hai fatto l'elenco per chi volesse farsi un esame privato e crocettare?   

Mi fa piacere che il libro sia stato utile. Lo metto nella lista da leggere per conoscere!!!

"ESSERE! ESSERE E' NIENTE. ESSERE E' FARSI".
(Da "Come tu mi vuoi" di Pirandello)
Ultima Modifica 09/08/2021 15:16 da Graziella.
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09/08/2021 14:51 #54054 da Graziella
Alcuni psichiatri forensi interpellati dai Tribunali, sostengono che anche uno con problemi psichici come il disturbo bipolare, è in grado di intendere e di volere, e lo hanno dichiarato anche come parere, questo non più tardi dell'anno scorso. Mentre uno psichiatra da me interpellato sull'argomento mi ha detto che in quel momento in cui il disturbato compie una certa azione illegale, non è in grado di intendere e di volere, perchè è in crisi maniacale ed impossibilitato di vedere le cose in modo normale. Ma ancora oggi (vedi sentenza di un tribunale di cui non faccio in nome) si condannano le persone al carcere mentre avrebbero bisogno di cure.

"ESSERE! ESSERE E' NIENTE. ESSERE E' FARSI".
(Da "Come tu mi vuoi" di Pirandello)
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09/08/2021 17:14 #54056 da Giami23
Davvero interessante Graziella, in effetti continua ad essere un tema molto controverso anche tra gli esperti.
Molti studi anche di diagnostica come accenna l'autore confermano che le aree del cervello che rispondono a determinati stimoli emotivi negli psicopatici sono diverse da quelle normali, per cui sarebbe difficile che riuscissero ad essere del tutto consapevoli delle loro azioni e improbabile che possano controllarle poiché le loro azioni sono determinate da attivazioni diverse da quelle dei soggetti normali. Per quanto i loro atti spesso atroci meritino punizioni da ergastolo, non si può comunque negare il diritto alle cure qualunque esse siano, anche se non risolutive.

“Interrogo i libri e mi rispondono. E parlano e cantano per me. Alcuni mi portano il riso sulle labbra o la
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09/08/2021 17:58 #54057 da Margarethe
Risposta da Margarethe al topic Aprile 2021 - I buoni lo sognano i cattivi lo fanno

@Margarethe, hai fatto l'elenco per chi volesse farsi un esame privato e crocettare?   
 

Proprio così, può essere utile 

Giami sono d'accordo con te su tutto

"Sentii un peso intollerabile opprimermi il petto, l'odore della terra umida, la presenza invisibile della corruzione vittoriosa, la tenebra di una notte impenetrabile..."

Joseph Conrad, "Cuore di tenebra"

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31/08/2021 15:00 #54215 da Giami23
Ho terminato i capitoli su " cacciatori in agguato" e "stupratori", anche questi davvero interessanti. Ho letto i vostri commenti precedenti su questa parte.
Un commento di @Margarethe ha catturato la mia attenzione perché è una cosa a cui mi sono sempre interessata, ed è l'educazione emotiva ( non so se possa essere interessante ad ogni modo su questo tema avevo scritto una recensione di un libro intitolato "il gatto meccanico").
È una questione complessa. Credo che la scuola non debba concentrarsi solo sull'educazione emotiva nella scuola dell'infanzia, ma in ogni fase della crescita adattando il percorso di volta in volta a seconda della fascia d'età. Sarebbe bello se tra le varie materie venga introdotta proprio "l'educazione emotiva" con lezioni tenute da uno psicologo affrontando il tema in gruppo e in caso di necessità con supporti individuali. La scuola può far tanto soprattutto lì dove le famiglie per varie ragioni ( alcolismo, violenza domestica, genitori assenti ecc) sono carenti. Nel resto dei casi sicuramente l'impronta emotiva nasce in famiglia. I genitori in questa fase sono fondamentali e non possono demandare alla società questo compito ovviamente. È chiaro che non esiste un manuale per essere genitori si impara ogni giorno e comunque l'errore è dietro l'angolo, ma se si parlasse di più di questo tema favorendone la diffusione sarebbe posta maggior attenzione.
Credo che lo stesso valga quando si parla di stupro e vittime dello stupro o di stolker. La società prevalentemente di dominio maschile sminuisce la gravità di questi crimini che diventano più difficile da prevenire, punire, e comprendere dal punto di vista di chi è stato abusato. Sradicare questa cultura maschilista è indispensabile soprattutto per garantire la giustizia ed evitare la stigmatizzazione della vittima rendendone ancor più difficile il superamento del trauma.

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11/09/2021 23:55 #54392 da Giami23
Sono al capitolo sulle sette assassine che per me si sta rivelando molto interessante e allo stesso tempo mi turba.
Quello che mi disorienta e mi spaventa non è tanto la capacità di un leader psicopatico e carismatico di catalizzare l'attenzione e manipolare le persone facendo leva sulle debolezze altrui, ne esistono tanti così in misura minore e non psicopatici, ma il fatto che persone particolarmente vulnerabili, anche colte, smettano di essere padroni di se stessi perdendo contatto con la realtà arrivando a gesti anche fatali perché hanno messo la propria vita, il bene più prezioso che abbiamo, nella mani di qualcuno che la beffeggia. 
Su larga scala questo è successo con l'ideologia nazista. Come la follia di un solo uomo ha potuto innescare tanta devastazione? e dico innescare perché è ovvio che a reggere le sue teorie fossero in molti proprio come nelle sette assassine, e per molteplici scopi, agevolati dalla pratica del terrorismo e anche dall'indifferenza così come accade oggi in molti altri posti del mondo ad esempio in Afghanistan.
Mi chiedo quanti di noi in un momento di grande fragilità potrebbero affidarsi a simili realtà distorte per fuggire dalla paura o dal dolore? Tutti potremmo dire " a io no mai e poi mai" ma come si può esserne certi?
In Italia ci sono tanti casi di scomparsi, gente di cui si è persa ogni traccia in seguito al loro ingresso all'interno di sette in cui si rifugiavano per sfuggire al dolore, alla depressione, alla solitudine, credendo di ritrovare la via della salvezza, il senso della vita.
Questo capitolo mette molta tristezza e conferma come il male abiti in ognuno di noi è ha radici tanto forti quanto il bene che ci preserva ma dobbiamo riuscire ogni giorno a far seccare i frutti del primo e a coltivare il secondo. 
E c'è un'altra cosa di cui mi rendo conto..la nostra fragilità in particolare quella dell'uomo moderno sta soprattutto nel non essere stati preparati al dolore, ad accettarlo come una parte della vita che è inscindibile così come la morte, un corso naturale che ognuno di noi dovrà sperimentare.
Forse quello che ho detto non c'entra un bel niente con questo capitolo sono solo riflessioni che vengono fuori quando ci si specchia nell'animo umano.
Comunque ti sono grata Graziella per aver proposto questo saggio!!!!!

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26/10/2021 23:12 #55031 da Giami23
 Mi ritrovo ancora qui, con estrema calma, alle prese con questo saggio che anche se affrontato a più riprese mi attende e leggo con enorme piacere e curiosità. Mi ha aperto un mondo sulla mente umana che non posso negare spesso mi turba eppure sento che poterlo conoscere sia estremamente importante.
ho terminato il capitolo sui DPM e sono davvero affascinata e anche perplessa. La capacità che il corpo e la mente hanno di ricorrere a mezzi alternativi per preservarsi é davvero qualcosa che lascia esterrefatti e anche tanto tristi sapendo quali siano le cause di questi disturbi che purtroppo anche questa volta conducono all'infanzia. Ho letto un po' dei vostri commenti. Mi chiedevo perché tu Graziella dubiti della veridicità di questa patologia?
e chiedo a te e a tutti gli altri cosa ne pensate della terapia con l'ipnosi?
​​​​​​in attesa delle vostre opinioni mi accingo a cominciare uno dei capitoli più difficili, "violenza sui bambini: ricordi rubati". Vi aggiornerò poi.
A Chi vorrà rispondermi grazie sin da ora

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08/11/2021 21:31 #55453 da Giami23
Ho terminato il libro e sono assolutamente felice di averlo letto perché mi ha lasciato moltissimo. Su tante cose ho avuto modo di riflettere e continuo a farlo. É vero alcune letture possono essere dolorose ma quanto é bello quando aprono la tua mente a nuove domande e nuove risposte!
C'è qualcosa nella natura umana che per quanto desideriamo raggiungere però é inafferrabile. Incredibilmente ciò che abitiamo e governiamo, il nostro corpo, ci nasconde più di quanto si possa credere.
forse la maggior parte delle persone neanche vogliono saperlo cosa si cela in noi, non é neanche certo che ci aiuterebbe o si possa sicuramente cambiare il corso degli eventi. Secondo me invece aiuta a guardare chi siamo e ad aiutare chi siamo . Il male é, non può non esistere é nella nostra contorta natura. Conoscerlo può aiutarci a trovare il modo di arginarlo, anche in minima parte ne vale sempre la pena.
L'autore lascia delle speranze ma sappiamo anche che questo saggio ci insegna che la conoscenza delle origini del male può servire a prevenire che un reato avvenga. Occuparsi solo della detenzione non basta perché é già tardi. E se é vero che molte delle variabili sono disseminate nelle famiglie, nell'ambiente, nell'infanzia, sono alla nostra portata e possiamo ogni giorno tentare di dominarle. É nostro dovere e responsabilità.
IL capitolo sui killer seriali é difficile da leggere senza che vi siano dei turbamenti, ma forse é quello che più ci riscuote dal nostro "sonno". I delitti che descrive fanno provare una mole di emozioni, sgomento, confusione, disgusto, rabbia.  incredibilmente andare a fondo tentando di scovarne le ragioni può avere un che di insensato eppure non guarderò mai più il male con gli stessi occhi. Non fraintendetemi non giustifico nulla di ciò questi uomini hanno commesso, é disumano, sono atti atroci ( e perdonatemi continuo a ribadire che istituzioni e società sono corresponsabili perché questi "mostri" li abbiamo partoriti noi ) insensati. Tuttavia quando si sceglie di guardare al di là si scopre che dietro alla crudeltà c'è altra crudeltà. Non meritano compassione eppure io provo pietà per coloro che uccidono a causa delle atrocità subite e che poi solo grazie alla morte riescono a sentirsi ancora vivi. Un paradosso devastante. 
il fatto che questo libro mi abbia permesso di poter guardare ancora con umanità ció che resta di un uomo consumato dal male mi fa sentire che anche se non c'è davvero una risposta c'è però la speranza, quella di poter fare del bene ogni giorno, di poter scegliere di farlo. 
Sicuramente questo tema dovrebbe essere discusso di più ovunque perché secondo me può aiutare molto, soprattutto nelle famiglie. I tabù non aiutano. Fare finta per paura di guardare in faccia una brutta realtà può solo far precipitara il corso degli eventi.
QUesto saggio lascia tantissime riflessioni, introspezioni e insegnamenti quindi ti ringrazio Graziella per averlo proposto, davvero un ottima scelta!


 

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