Giami23 ha scritto: Ho terminato il libro e sono assolutamente felice di averlo letto perché mi ha lasciato moltissimo. Su tante cose ho avuto modo di riflettere e continuo a farlo. É vero alcune letture possono essere dolorose ma quanto é bello quando aprono la tua mente a nuove domande e nuove risposte!
C'è qualcosa nella natura umana che per quanto desideriamo raggiungere però é inafferrabile. Incredibilmente ciò che abitiamo e governiamo, il nostro corpo, ci nasconde più di quanto si possa credere.
forse la maggior parte delle persone neanche vogliono saperlo cosa si cela in noi, non é neanche certo che ci aiuterebbe o si possa sicuramente cambiare il corso degli eventi. Secondo me invece aiuta a guardare chi siamo e ad aiutare chi siamo . Il male é, non può non esistere é nella nostra contorta natura. Conoscerlo può aiutarci a trovare il modo di arginarlo, anche in minima parte ne vale sempre la pena.
L'autore lascia delle speranze ma sappiamo anche che questo saggio ci insegna che la conoscenza delle origini del male può servire a prevenire che un reato avvenga. Occuparsi solo della detenzione non basta perché é già tardi. E se é vero che molte delle variabili sono disseminate nelle famiglie, nell'ambiente, nell'infanzia, sono alla nostra portata e possiamo ogni giorno tentare di dominarle. É nostro dovere e responsabilità.
IL capitolo sui killer seriali é difficile da leggere senza che vi siano dei turbamenti, ma forse é quello che più ci riscuote dal nostro "sonno". I delitti che descrive fanno provare una mole di emozioni, sgomento, confusione, disgusto, rabbia. incredibilmente andare a fondo tentando di scovarne le ragioni può avere un che di insensato eppure non guarderò mai più il male con gli stessi occhi. Non fraintendetemi non giustifico nulla di ciò questi uomini hanno commesso, é disumano, sono atti atroci ( e perdonatemi continuo a ribadire che istituzioni e società sono corresponsabili perché questi "mostri" li abbiamo partoriti noi ) insensati. Tuttavia quando si sceglie di guardare al di là si scopre che dietro alla crudeltà c'è altra crudeltà. Non meritano compassione eppure io provo pietà per coloro che uccidono a causa delle atrocità subite e che poi solo grazie alla morte riescono a sentirsi ancora vivi. Un paradosso devastante.
il fatto che questo libro mi abbia permesso di poter guardare ancora con umanità ció che resta di un uomo consumato dal male mi fa sentire che anche se non c'è davvero una risposta c'è però la speranza, quella di poter fare del bene ogni giorno, di poter scegliere di farlo.
Sicuramente questo tema dovrebbe essere discusso di più ovunque perché secondo me può aiutare molto, soprattutto nelle famiglie. I tabù non aiutano. Fare finta per paura di guardare in faccia una brutta realtà può solo far precipitara il corso degli eventi.
QUesto saggio lascia tantissime riflessioni, introspezioni e insegnamenti quindi ti ringrazio Graziella per averlo proposto, davvero un ottima scelta!
Non ho letto il libro ma il tema della follia umana lo trovo interessante e per certi versi affascinante.
La devianza psichica per chi la vive da spettatore è assai complessa e pur sforzandomi di comprendere le ragioni che si celano dietro gli atti atroci di chi si macchia non posso dire lo stesso se osservo ad esempio chi ne porta i segni.
È difficile mantenere un atteggiamento compassionevole di fronte a certi atti, perché quando questi toccano gli affetti tutta la comprensione di questo mondo svanisce.
Con questo non vorrei apparirti distaccato, rassegnato al fatto che le cose non possano migliorare e tantomeno affievolire la speranza di un'idea di bene giusta in grado di mutare la malvagità umana in gesti virtuosi, è solo che la vita a volte ci pone davanti a situazioni che non possiamo governare e tutta la speranza che nutriamo per un mondo migliore talvolta si perde, e così ci rifugiamo come spesso accade in quella confort zone verso cui l'indifferenza ci spinge.
Grazie Miriam, per me è sempre un piacere leggerti.
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